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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Maggio 2007
 
   
  ANDAMENTO DELL’ECONOMIA BARESE NEL 2006

 
   
  Bari, 14 maggio 2007 - Non perdere il treno della crescita economica. Incrementare la produttività. Potenziare le infrastrutture, la ricerca, eliminare strozzature come l’eccessiva burocrazia. È la sentita raccomandazione rivolta ad operatori ed amministratori dal presidente della Camera di Commercio di Bari, Luigi Farace e dal prof. Donato Rinaldi, docente di Economia Politica presso l’Ateneo barese, in occasione della Quinta Giornata dell’Economia. La provincia di Bari è difatti ancora in affanno, nonostante l´Italia nel 2006 abbia ripreso il percorso della crescita, incrementando in maniera significativa export, investimenti e occupazione. Ma le premesse per restare in corsa ci sono, a cominciare dal mai sopito gusto per la sfida e la competitività dell’imprenditoria barese. E’ quanto è emerso interpretando i dati contenuti nel rapporto edito dalla Camera di Commercio di Bari e diffuso stamani nella sala convegni dell’ente: nel 2006, in termini assoluti, su un totale di 161. 922 aziende, in provincia di Bari hanno continuato a predominare le imprese dedite al commercio arrivate a quota 48. 546. Seguono quelle agricole, scese a 33. 740. Il manifatturiero esprime 19. 361 unità; le costruzioni 18. 033; i servizi 9. 590; i servizi pubblici e sociali 5. 915; i trasporti 5. 336; il turismo 5. 318; l’intermediazione finanziaria 2. 334; la sanità con 613 imprese; l’istruzione con 544; la pesca 229 unità, il comparto estrattivo 208; la produzione e distribuzione di energia e acqua 74. Vanno per la maggiore le società di capitali che continuano ad aumentare in modo strutturale. Queste ultime determinano, da sole, oltre i tre quarti del saldo complessivo su base annuale. La crescita è marcatissima: +5,45% su base annua. Meno lineare e meno marcata la dinamica delle società di persone: sono cresciute di 452 unità nel 2006, passando da 21. 007 a 21. 459 con un tasso di crescita del 2,15% su base annua (+0,88% il corrispettivo nazionale). Inesorabilmente negativa la dinamica delle imprese individuali. Sono diminuite in valori assoluti di 1. 139 unità nel corso dell’anno, passando da 110. 422 a 109. 28,3 con un tasso di crescita negativo dell’1,03% su base annua. “L’economia barese si presenta quindi all’appuntamento con la tanto attesa ripresa in condizioni non proprio ottimali – ha affermato il presidente della Camera di Commercio di Bari Luigi Farace - Possiamo affermare che la Terra di Bari, sotto il profilo economico, rientra nel novero delle cosiddette province acicliche. In pratica l’andamento del ciclo congiunturale nazionale influenza poco le performance dell’economia locale” Le conseguenze? “Una media apertura ai mercati esteri e un peso relativamente maggiore della componente domestica sulla domanda aggregata”. Non ultimo è il problema delle banche: “La crescita dell’1% degli investimenti fissi dei privati – ha detto il prof. Rinaldi - significa un incremento di mezzo punto del Pil, a partire dal terzo anno. Ma ad aiutare le imprese è necessario il supporto delle banche. Tra il 2000 ed il 2005 i prestiti bancari sono incrementati di tre punti ed hanno toccato quota 74 %. Ma prestare denaro a fronte di garanzie è facile. Correre dei rischi è il ruolo del banchiere moderno”. Le soluzioni possibili:? Per Farace “Occorre sondare nuovi percorsi di sviluppo”. La Regione Puglia, con i nuovi Por, sta lavorando in questo senso, introducendo una politica innovativa nella gestione delle provvidenze, con un occhio di riguardo per i miglioramenti di contesto. “Si tratta di interventi – ha detto il Presidente della Camera di Commercio di Bari - da cui dovrebbe trarre beneficio non solo la singola azienda ma tutto il territorio, anche in termini di crescita di occupazione, puntando inoltre su settori con più alte potenzialità di sviluppo e con maggiore valore aggiunto”. Un grande aiuto alla piccola impresa verrà proprio dai fondi strutturali 2007-2013 “che – ha sottolineato il vice presidente della Camera di Commercio di Bari, Antonio Laforgia – sono una grande opportunità per un modello aziendale che è una risorsa, per la sua capacità di adeguamento alle dinamiche dei contesti e la costante evoluzione”. “La crescita dimensionale – ha commentato il consigliere camerale Antonio Barile – è relativa quando si creano organizzazioni di rete fra imprese, che sviluppano forze operative pari a quelle di una media o grande azienda. E queste reti trovano nel sistema camerale un humus fertile per il loro sviluppo e per una promozione trasversale dell’economia, dalla quale possano trarre beneficio, simultaneamente, più settori”. .  
   
 

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