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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Maggio 2007 |
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RICERCA E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO - BRESSO, ERRANI E FORMIGONI FIRMANO L´ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA PIEMONTE, EMILIA-ROMAGNA E LOMBARDIA. "UN CONTRIBUTO IMPORTANTE ALLA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA NAZIONALE. INSIEME SAREMO PIU´ FORTI ANCHE IN EUROPA". I MESSAGGI DEI MINISTRI BERSANI E MUSSI
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Piacenza, 15 maggio 2007 - Tre Regioni per la ricerca. E´ stato firmato ieri a Piacenza dai presidenti Mercedes Bresso, Vasco Errani e Roberto Formigoni un accordo di collaborazione per lo sviluppo di politiche sulla ricerca e l´innovazione tra le Regioni Piemonte, Emilia-romagna e Lombardia. "Costruiamo una relazione tra regioni che hanno già realizzato politiche importanti sulla ricerca, con risultati di grande interesse - ha spiegato Errani al termine della firma a Palazzo Farnese - Questo è il primo passo per dare un contributo alla nascita di un sistema nazionale della ricerca. Ed è anche l´unica strada per utilizzare al meglio le risorse pubbliche e private, in modo che la ricerca diventi effettivamente un valore aggiunto". Dopo l´intesa antismog, tre Regioni del Nord hanno aperto un altro fronte di collaborazione con un´iniziativa "che ci consentirà di presentarci con progetti forti e più competitivi in Europa", ha precisato la presidente del Piemonte Bresso. "E´ un un messaggio importante alle Università, alle imprese e anche allo Stato" ha aggiunto il presidente lombardo Formigoni. Presenti alla firma dell´intesa - il cui valore nazionale è stato sottolineato anche dai messaggi del ministri per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani e per l´Università e la ricerca Fabio Mussi - i rappresentanti delle Università e degli enti di ricerca, delle associazioni delle imprese, dei sindacati, le autorità cittadine. L´accordo, di durata triennale, ha come oggetto politiche condivise per lo sviluppo di un´economia fondata su conoscenza, innovazione e qualità, in linea con le indicazioni dell´Unione europea. L´idea di fondo è quella di promuovere la ricerca industriale attraverso reti di strutture - realizzate assieme a università, enti di ricerca e imprese - accreditate e certificate dalle Regioni sulla base di specifici requisiti. Ora le tre Regioni si impegnano a promuovere, insieme e in modo coordinato, queste loro reti, puntando sulle "specialità" e sulle reti di eccellenza di ogni regione. "Perché siamo convinti che non sia sufficiente incrementare gli investimenti in ricerca senza costruire una rete efficace per la ricerca e il trasferimento tecnologico al mondo produttivo - ha detto l´assessore alle attività produttive dell´Emilia-romagna Duccio Campagnoli, illustrando i contenuti dell´accordo insieme ai colleghi di Lombardia e Piemonte, Adriano De Maio e Andrea Bairati - Le Tre Regioni Piemonte, Emilia-romagna e Lombardia possono giocare un ruolo determinante nel contesto nazionale, dal momento che ospitano insieme la maggiore concentrazione dell´attività di ricerca (il 62,7% di quella privata e il 42,8% di quella pubblica) e poco più della metà dell´export totale (51,7%). Complessivamente le tre regioni, dove vive il 30,6% della popolazione in Italia, rappresentano il 37,6% del prodotto lordo nazionale, il 34,7% dell´occupazione nel Paese, ma anche il 46,6% dell´occupazione manifatturiera e il 51,6% nel settore della media e alta tecnologia. Piemonte, Emilia-romagna e Lombardia ospitano già molte e importanti realtà di laboratori, gruppi di ricerca, centri per l´innovazione e parchi scientifici sostenuti da programmi regionali. Le risorse impegnate dalle tre Regioni negli ultimi tre anni ammontano a quasi 500 milioni di euro. L´accordo L´accordo scommette sull´importanza della ricerca e dell´innovazione, a base scientifica e tecnologica, per lo sviluppo socio-economico e produttivo. Per favorire l´incontro tra la domanda di innovazione espressa dal mondo delle imprese e la risposta del mondo della ricerca si punta su politiche e interventi regionali focalizzati su alcuni settori di eccellenza. Elemento qualificante delle prossime politiche industriali delle tre Regioni sarà la promozione della competitività e della crescita del sistema produttivo sui mercati locali e internazionali, attraverso programmi regionali per il trasferimento delle conoscenze dai centri di ricerca alle imprese e attraverso la promozione di progetti di ricerca industriale. Per il potenziamento delle competenze e degli ambiti del sapere e per garantire un´offerta sempre più qualificata e certificata, le tre Regioni daranno vita anche ad un sistema integrato di accreditamento dei centri di ricerca e valutazione. Nel dettaglio, quindi, si prevede: il coordinamento dei programmi regionali nell´ambito della programmazione delle risorse europee per l´obiettivo "Competitività e occupazione" per il periodo 2007-2013; il coordinamento e lo sviluppo di progetti in comune per la partecipazione ai programmi di "industria 2015" del ministero per lo Sviluppo economico, ai programmi del ministero per l´Università e la ricerca e ai programmi del Vii Programma Quadro Europeo. Allo sviluppo dell´accordo presiederà un Comitato di indirizzo congiunto e si attiverà un fondo comune per le progettazioni. Le Norme La riforma del Titolo V della Costituzione stabilisce che ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all´innovazione per i settori produttivi sono materie di legislazione concorrente, aprendo una nuova stagione di collaborazione tra lo Stato e le Regioni e tra le istituzioni regionali. L´iniziativa di Piemonte, Emilia-romagna e Lombardia nasce anche nel segno dell´Europa. Nel corso del Consiglio Europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000, è stato enunciato l´obiettivo di far divenire l´Unione europea "l´economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". L´unione europea indica tra le strategie da perseguire prioritariamente quella volta a "predisporre il passaggio verso un´economia e una società basate sulla conoscenza, migliorando le politiche in materia di società dell´informazione e ricerca e sviluppo". Riconosce, a tal fine, il ruolo determinante delle strategie delle Regioni, che sono i soggetti più adeguati per raccogliere la domanda di ricerca e sviluppo e far dialogare industria, ricerca e finanza. . |
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