Bologna “Non si tratta né di una sanatoria né di un condono. Al contrario, con il nostro provvedimento inizia un’operazione di rientro nella legalità di soggetti abusivi, con tutti i passaggi previsti dalla legge regionale”. Così l’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa Marioluigi Bruschini risponde alle critiche rivolte alla delibera di Giunta che modifica la disciplina dei canoni di concessione delle aree del demanio idrico (articolo 20, comma 5 della legge regionale 7 del 2004”) discussa e approvata oggi in Commissione Ambiente. “Quanto al comma che fa riferimento al pagamento delle indennità per l’occupazione di aree demaniali senza titolo – chiarisce il direttore all’Ambiente e Difesa del suolo e della costa Giuseppe Bortone - il provvedimento non intende sanare situazioni di abusivismo ma stabilire quanto debba essere corrisposto per l’occupazione di un bene pubblico da parte di chi lo abbia occupato per il proprio uso, senza che gli sia stato rilasciato un titolo concessorio. “Imporre tali indennizzi – prosegue Bortone - è un atto dovuto per l’amministrazione regionale, ma non attribuisce ai soggetti abusivi alcun diritto rispetto alla permanenza dell’occupazione. Costituirebbe somma ingiustizia, oltre che danno erariale, chiedere i canoni agli utenti regolarmente concessionari e permettere invece a chi non ha alcuna autorizzazione di insediarsi in quei luoghi, senza indennizzare la collettività per l’uso privato di un bene demaniale. Nei casi in cui i capanni e le altre strutture non possano rimanere dove sono stati realizzati per ragioni di sicurezza idraulica o di conformità urbanistica, saranno rimossi su ordine delle autorità competenti”. .