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Notiziario Marketpress di
Giovedì 15 Giugno 2006 |
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CINQUE MILIONI DI INCONTINENTI IN ITALIA ALLARME SIU: I FARMACI SONO COMPLETAMENTE A CARICO DEI MALATI NASCE L´UROLOGIA FEMMINILE AL VIA DAL 17 AL 22 GIUGNO IL 79° CONGRESSO NAZIONALE SIU
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Milano, 15 giugno 2006 - É allarme incontinenza in Italia e nel mondo. Cinque milioni di persone nel nostro Paese convivono con questa patologia, nella maggior parte dei casi si tratta di donne. Si stima, inoltre, che soltanto la metà di quanti soffrono di incontinenza abbia il coraggio di rivolgersi al proprio medico per chiedere aiuto. Gli incontinenti oggi vivono in una situazione di disagio psicologico e di totale isolamento. Esistono cure efficaci, ma totalmente a carico dei pazienti: i malati nella maggior parte dei casi si vedono dunque costretti a ripiegare sui pannoloni, rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale. Urge un adeguato intervento del Governo per riportare dignità alla vita degli incontinenti. L´incontinenza è una malattia più diffusa di quanto si sia portati a immaginare: stando ai dati del Census Bureau degli Stati Uniti ne sono affetti circa 13 milioni di individui sopra i 65 anni negli U. S. A; circa 3 milioni di persone sono curate in Italia. Sembra che i dati riportati siano addirittura sottostimati dal momento che secondo uno studio il 50% della popolazione si rivolge a uno specialista per cercare di risolvere il problema. I costi per la gestione dell´incontinenza sono elevati, soprattutto quando la malattia diventa cronica: la spesa pubblica è legata sia al costo di presidi come pannolini e cateteri vescicali ma anche all´attivazione di strutture con personale dedicato agli esami diagnostici (urodinamica) e alle terapie riabilitative. Secondo uno studio italiano la spesa sociale annuale sarebbe di circa 600 milioni di euro l´anno con un costo medio per paziente di 400 euro e una spesa per la collettività di oltre 500 euro all´anno per ogni paziente. Nel nostro Paese, poi, i farmaci per combattere l´incontinenza si trovano tutti in fascia C, sono cioè completamente a carico dei pazienti: si tratta di un grosso limite per i malati che, quando non possono sostenere la spesa per le cure, si vedono costretti a ripiegare sui pannoloni, che sono invece rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale. L´incontinenza fa pagare un alto costo ai pazienti, soprattutto sul fronte psicologico, generando disagio e isolamento in chi ne soffre. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne: l´insorgere della patologia si può verificare a seguito di interventi di chirurgia pelvica o con l´avanzare dell´età, ma anche dopo il parto. Secondo studi epidemiologici sarebbero circa 1. 270. 000 le donne affette da incontinenza urinaria. Un dato interessante che si rileva dalla letteratura è che poche pazienti affette da incontinenza affrontano il problema con il loro medico: solo il 41% delle pazienti con severa incontinenza si sottopone a cure specialistiche. Non solo: molte donne confondono problemi di natura urologia con patologie di tipo ginecologico. Negli uomini l´incontinenza urinaria è meno diffusa rispetto a quanto accada nelle donne. Nella maggior parte dei casi rappresenta una importante complicanza della prostatectomia radicale (interessa il 5-30% dei pazienti sottoposti a quest´operazione) per curare il tumore alla prostata. Questo tipo di tumore consiste in una neoplasia che si origina dalle cellule ghiandolari secretorie. Negli stadi iniziali del tumore alla prostata e quando le condizioni generali del paziente Io permettono, si può effettuare la terapia chirurgica che consiste nella rimozione radicale della prostata. Questa terapia permette un´ottima prognosi, con un tasso di sopravvivenza a 10 anni che si aggira sul 90% anche se a volte può causare complicanze quali disfunzione erettile e incontinenza urinaria. Sono 78. 789 i pazienti colpiti da tumore alla prostata, ogni anno sono 23. 518 gli uomini che si ammalano, con una mortalità pari a 7. 100 casi annui. In tutto il mondo, e anche in Italia, si sono diffuse delle nuove metodologie di trattamento delle patologie legate alla prostata: miglioramenti nella progettazione e costruzione degli elettrobisturi, nuovi tipi di laser, applicazioni laparoscopiche non convenzionali hanno reso disponibili strumenti che coniugano minore invasività, riduzione del sanguinamento, e degenze più brevi. Inoltre esistono oggi tecniche di riabilitazione e farmaci in grado di curare eventuali effetti collaterali dovuti alla rimozione della prostata, sia la disfunzione erettile che l´incontinenza. Di queste e altre, nuove, tecniche di cura di parlerà durante il 79° Congresso Nazionale della Società Italia di Urologia, che si svolgerà dal 17 al 21 giugno 2006 a Bologna e che viene patrocinato da: Ministero della Salute; Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca; Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bologna; Comune di Bologna; Provincia di Bologna; Regione Emilia-romagna. Al termine del Congresso sarà eletto il nuovo Presidente della Società. Durante il Congresso saranno, inoltre, presentati i risultati del più vasto studio indipendente mai condotto in urologia, sostenuto dal National Cancer Institute: i risultati di questa ricerca mostrano una significativa riduzione del rischio di sviluppare cancro della prostata istologicamente diagnosticato nei pazienti affetti da iperplasia prostatica trattati finasteride 5 mg. . |
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