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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Giugno 2007
 
   
  EDILIZIA SANITARIA: LA RIVOLUZIONE DELLA LOMBARDIA TRIPLICATI GLI SPAZI DI ASSISTENZA E SERVIZI AL PAZIENTE E RIDOTTI QUELLI PER I REPARTI TRE MILIARDI DI EURO INVESTITI PER L´AMMODERNAMENTO DI 118 OSPEDALI LOMBARDI

 
   
  Milano, 13 giugno 2007 - Il 60% dello spazio ospedaliero destinato alla piastra, cioè ad aree dedicate ad ambulatori e day hospital e ai servizi di assistenza al paziente: Il restante 40% suddiviso equamente tra ricerca-didattica e reparti di degenza. E´ questa la rivoluzione dell´edilizia ospedaliera in Lombardia. L´attuale organizzazione, invece, destina il 50% dello spazio ai reparti di degenza, il 20% circa alla logistica e alle facilities, un altro 20% alla piastra, e il 10% alla ricerca e alla didattica. La Lombardia sta ammodernando e riqualificando la rete sanitaria ospedaliera, con il duplice obiettivo di migliorare efficienza e servizi al cittadino, e di recepire la rapida evoluzione delle metodiche cliniche e dei sistemi organizzativi in sanità. Questo modello - osservato con interesse non solo in Italia - è stato al centro di un approfondito dibattito nell´ambito di Milanocheckup, la mostra della salute e sanità di Fiera Milano, che ha ospitato il convegno "L´edilizia sanitaria lombarda: modello per l´Italia e l´Europa". Il nuovo approccio si basa sulla verifica delle infrastrutture e dei servizi disponibili e sulla loro rimodulazione al fine di ottimizzarne le funzioni. Il primo passo è la riorganizzazione dei nosocomi, che vengono trasformati da singole strutture a sé stanti in elementi sinergici di una rete in cui sono integrati i diversi livelli dell´assistenza: i centri ad alta specializzazione, gli ospedali e le strutture per lungodegenti, i poliambulatori, le residenze sanitario-assistenziali e per portatori di handicap, fino all´assistenza domiciliare. La Regione si pone come organo di governo centrale e regolatore del sistema attraverso tre strumenti. Quello legislativo, cioè il Piano Socio-sanitario Regionale e il Piano Sanitario Regionale, che permette di determinare le linee e le strategie di sviluppo; la programmazione, cioè l´attenzione a soddisfare i bisogni espressi dai cittadini, a garantire un livello di assistenza sanitaria omogeneo, a migliorare lo standard qualitativo (come ad esempio con l´introduzione delle nuove tecnologie); il controllo, cioè il monitoraggio e la verifica degli esiti. Nell´ambito della riorganizzazione sanitaria, la Regione Lombardia ha potuto intraprendere forme di appalto innovative (come ad esempio il project financing) alle quali il mercato ha risposto in modo positivo, consentendo di ridurre i tempi di costruzione e incrementare gli investimenti disponibili. "Negli ultimi 10 anni sono stati investiti 3 miliardi di Euro in 500 interventi di ammodernamento, che hanno interessato 118 per ospedali pubblici - ha detto Carlo Lucchina, Direttore Generale dell´Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia - e il tempo medio per ciascuna realizzazione è stato di 2-3 anni, a testimonianza di un processo di rinnovamento costante". Alcuni esempi sono il Nuovo Ospedale di Bergamo (340,2 milioni di euro), il Nuovo Ospedale di Legnano (155,9 milioni), il Nuovo Ospedale Niguarda (266,3 milioni), il Nuovo Ospedale di Como (170 milioni)". L´implementazione del network sanitario prevede innanzitutto l´ottimizzazione e la gestione dei singoli dipartimenti (ad esempio la cardiologia, l´oncologia, ecc. ), oltre che delle aree di emergenza-urgenza. E´ necessario inoltre migliorare gli spazi destinati all´accoglienza, come la foresteria e le strutture ricettive per i familiari dei pazienti. Ma anche potenziare la diagnostica e informatizzare i processi sanitari e gestionali, oltre che perfezionare il collegamento con la didattica. In tutto ciò, l´utilizzo delle nuove tecnologie avrà un´importanza cruciale. E´ infine fondamentale sviluppare la graduazione delle cure, cioè prevedere un´assistenza differenziata per quanto riguarda le strutture in cui viene erogata. Ma anche ridurre il rischio clinico, cioè la possibilità che si verifichino incidenti, e razionalizzare i costi di gestione. In questo processo globale di cambiamento nasce spontanea una domanda: se sia meglio, cioè, ristrutturare gli edifici esistenti oppure costruirne ex novo. L´esperienza fatta il Lombardia dimostra che il costo effettivo di costruzione ex novo di un ospedale è uguale o inferiore al costo di ristrutturazione. Ciò consente anche una migliore organizzazione del cantiere e tempi di realizzazione dimezzati rispetto alla ristrutturazione, con conseguenti economie. Una struttura completamente nuova, inoltre, riesce a garantire servizi migliori rispetto alla ristrutturazione di un vecchio edificio. Quest´ultimo del resto può essere riconvertito ad altre finalità sociali, consentendo recuperi economici che abbattono i costi. .  
   
 

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