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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Giugno 2007
 
   
  CONNETTERE L’EUROPA CON LA BANDA LARGA: NESSUNO RESTI OFF LINE

 
   
   Strasburgo, 20 giugno 2007 - Il Parlamento europeo chiede lo sviluppo delle reti a banda larga per stimolare il progresso economico e l´inclusione sociale, soprattutto nelle zone rurali, insulari e di montagna. Non escludendo finanziamenti pubblici alle infrastrutture, ritiene necessario garantire la concorrenza e fornire collegamenti a Internet a prezzi accessibili. Sollecita poi la digitalizzazione della pubblica amministrazione e chiede collegamenti via banda larga in ogni scuola, università e centro formativo dell´Ue. Approvando la relazione di Gunnar Hökmark (Ppe/de, Se), il Parlamento europeo sottolinea anzitutto le opportunità derivanti da un mercato interno con circa 500 milioni di persone collegate alla banda larga «che formano una massa critica unica al mondo di utenti» in grado di esporre tutte le regioni a nuove opportunità e che darebbe all´Europa «la capacità di essere un´economia basata sulla conoscenza leader a livello mondiale». Lo sviluppo di reti a banda larga riveste quindi «un´importanza fondamentale» per la crescita delle imprese, lo sviluppo della società e il rafforzamento dei servizi pubblici. I deputati chiedono pertanto che l´entità dello sviluppo della banda larga sia incentivata e sostenuta «da un ambiente creativo e aperto». Il Parlamento sottolinea inoltre che la rapida applicazione della banda larga «è indispensabile per lo sviluppo della produttività e competitività europea e per la nascita di nuove e piccole imprese che possono essere leader in vari settori», ad esempio nell´assistenza sanitaria, nella produzione e nei servizi finanziari. Gli investimenti privati, a suo parere, sono essenziali ai fini di una maggiore copertura e penetrazione della banda larga e gli investitori privati devono poter trarre vantaggio dai loro investimenti «se si vuole stimolare ulteriormente la dinamica concorrenziale e fornire ai consumatori servizi migliori e una maggiore innovazione e scelta». E’ poi posta in luce l´importanza di standard aperti, interoperativi e orientati all´industria a livello tecnico, legale e semantico «in modo da garantire economie di scala, l´accesso libero e non discriminatorio alla società dell´informazione e promuovere la rapida applicazione delle tecnologie». Le istituzioni comunitarie e gli Stati membri sono quindi invitati a collaborare con l´industria e ad affrontare i problemi (come quelli dei micropagamenti, della sicurezza e della fiducia, dell´interoperabilità e della gestione dei diritti digitali) che ostacolano lo sviluppo di nuovi modelli di attività nel settore della banda larga. L’ue dovrebbe inoltre creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell´innovazione e all´introduzione di nuove tecnologie, predisponendo un quadro regolamentare che stimoli la concorrenza e gli investimenti privati. Ma anche attraverso il ricorso ai pertinenti finanziamenti per incentivare la domanda di servizi a banda larga e, ove opportuno, per sostenere la necessaria infrastruttura. Per i deputati infatti le autorità pubbliche hanno un importante ruolo da svolgere per quanto riguarda la promozione dell´introduzione di reti a banda larga e dovrebbero prendere in considerazione misure volte ad incoraggiare la domanda e gli investimenti in infrastrutture fisse, per i quali occorre definire «un quadro chiaro» al fine di evitare la distorsione dei mercati. Evitare le posizioni dominanti e servizi Internet a prezzi accessibili Nell´evidenziare il ruolo chiave svolto dal mercato nell´espansione e nello sviluppo di servizi innovativi, il Parlamento sottolinea però che è essenziale dare al contempo priorità alla promozione di una concorrenza e di investimenti più vigorosi nei mercati della banda larga, nonché all´applicazione di rimedi «per ovviare agli abusi delle posizioni e dei cartelli dominanti e infine alla riduzione degli ostacoli all´ingresso, affinché il mercato sia in grado di fornire innovazione». Rilevando poi che il mercato europeo della banda larga è caratterizzato da una crescente concorrenza, ricorda tuttavia che, nel breve termine, occorrerà passare all´applicazione esclusiva delle norme generali di concorrenza. In tale contesto, l´imminente revisione del quadro regolamentare dovrà mirare «a garantire libertà di accesso e l´equa concorrenza per tutti gli operatori». Il Parlamento sottolinea inoltre l´esigenza di una neutralità tecnologica unita alla necessità di evitare la frammentazione e di tener conto dell´evoluzione tecnologica e delle esigenze degli utilizzatori. La disaggregazione funzionale delle reti di accesso degli operatori tradizionali dalle loro attività operative, a suo parere, «può avere vantaggi positivi e potrebbe garantire pari ed equo trattamento a tutti gli operatori». La Commissione, d´altra parte, è invitata ad esaminare, nel suo prossimo Libro verde sul servizio universale, la disponibilità di servizi Internet a prezzi ragionevoli e accessibili in tutta l´Unione europea per tutti i cittadini, nonché a valutare se sia necessario modificare i requisiti di servizio universale esistenti. Il Libro verde, inoltre, dovrà affrontare anche le preoccupazioni del consumatore in materia di sicurezza della banda larga. Pubblica amministrazione on line Il Parlamento ritiene che gli investimenti in applicazioni on line per l´assistenza sanitaria, la pubblica amministrazione e l´istruzione possano svolgere un ruolo importante nell´incentivare la domanda dei consumatori per la banda larga, «creando così la massa critica necessaria per la nascita di mercati più grandi in questi settori». Inoltre, sostiene che la promozione da parte delle autorità pubbliche di applicazioni e servizi rafforzati dalla banda larga «possa contribuire a un´efficiente prestazione di servizi governativi». Invita quindi la Commissione e gli Stati membri a privilegiare le soluzioni e le tecnologie basate sull´accesso a Internet a banda larga nell’informatizzazione delle amministrazioni pubbliche, delle scuole e delle Pmi (application service provider, terminal server, ecc. ), nonché a garantire ai cittadini europei l´offerta di servizi pubblici a banda larga. I deputati chiedono agli Stati membri di promuovere i collegamenti a banda larga in ogni scuola, università e centro formativo dell´Ue, come pure l´introduzione della formazione a distanza in vista di un futuro in cui "nessun bambino e nessun cittadino che partecipa a programmi d´istruzione rimangano off line in Europa". Per colmare il divario digitale, d’altra parte, «occorre promuovere una struttura di base, come la disponibilità di computer nelle case e nelle istituzioni pubbliche». Gli Stati membri sono quindi incoraggiati ad elaborare una mappa dell´infrastruttura della banda larga per indicare con maggior accuratezza la copertura dei relativi servizi. Nell’evidenziare che l´alfabetismo informatico costituisce una base indispensabile per lo sfruttamento delle opportunità offerte dalla banda larga, il Parlamento si richiama alla responsabilità dell´istruzione pubblica in questo settore. Insiste altresì sulla necessità di migliorare l´accesso e l´uso delle Tic per il maggior numero possibile di cittadini europei e chiedono misure favorevoli ai consumatori nel settore del perfezionamento professionale e la mobilitazione delle risorse tecniche nel settore delle tecnologie dell´informazione. E, in proposito, raccomanda incentivi finanziari e fiscali a favore di tali misure. Finanziamenti pubblici solo se necessario Secondo i deputati, i finanziamenti pubblici andrebbero utilizzati «solo nel caso in cui l´installazione dell´infrastruttura della banda larga non sia economicamente fattibile per le imprese private e non dovrebbero servire per creare doppioni con infrastrutture già esistenti in grado di fornire servizi a banda larga». Il finanziamento pubblico nazionale e comunitario, inoltre, dovrebbe essere neutro sotto il profilo della concorrenza e contribuire ad investimenti commercialmente sostenibili. L´infrastruttura finanziata pubblicamente, d´altra parte, dovrebbe essere fornita sulla base di un accesso paritario e «non dovrebbe favorire alcun fornitore di servizi particolare». I deputati ritengono che, oltre alle forze di mercato, gli Stati membri, e in particolare le loro regioni e comuni, potrebbero stabilire incentivi per stimolare il mercato della banda larga nelle regioni svantaggiate e, in proposito, sottolineano il ruolo che i Fondi strutturali e di sviluppo rurale dovrebbero esercitare nel sostenere le regioni a rafforzare il lato della domanda della società dell´informazione. La Commissione dovrebbe poi consentire l´utilizzo delle risorse Ue anche per il potenziamento e la sostituzione di reti a banda larga che non assicurano connessioni dotate di un´adeguata capacità funzionale. Un’opportunità per zone rurali, insulari e di montagna Il Parlamento sottolinea poi che la diffusione di collegamenti a banda larga nelle zone rurali, scarsamente popolate e inaccessibili (insulari, di montagna, ecc. ) riveste un´importanza fondamentale ai fini della partecipazione di tutti i cittadini alla società della conoscenza. Evidenzia inoltre che i servizi in banda larga rappresentano altresì un fattore decisivo per lo sviluppo economico di dette regioni e dovrebbero quindi essere offerti in modo quanto più generalizzato. I servizi in banda larga, a suo parere, aiuteranno infatti queste regioni «ad attrarre imprese, ad agevolare il telelavoro, ad offrire nuovi servizi diagnostici e terapie mediche e ad ottenere standard educativi e servizi pubblici migliori». Sottolinea quindi che lo sviluppo di tecnologie innovative deve essere incoraggiato a tutti i livelli e che occorre impegnarsi seriamente per promuovere l´accesso al mercato e mantenervi eque condizioni di concorrenza. Occorre inoltre mobilitare la ricerca e i partenariati in materia di Tic tra università, autorità locali e imprese. La Commissione è pertanto invitata ad attribuire la stessa importanza alle soluzioni relative alla banda larga, e specialmente alla banda larga mobile, sia nelle attività del Programma quadro sulla competitività e l´innovazione (Pqci) sia nell´ambito del Settimo programma quadro per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e le attività di dimostrazione (7Pq). D’altra parte i deputati insistono sul fatto che nessuna zona geografica e nessun gruppo socioeconomico dovrebbero essere esclusi da investimenti in tecnologie nuove e più veloci semplicemente perché hanno già accesso a connessioni di qualità inferiore. In tale contesto, osservano che le nuove piattaforme senza fili sono particolarmente adatte ad assicurare l´accesso alla banda larga nelle zone rurali. Ma pongono anche l´accento sull´importanza della neutralità tecnologica nell´assegnazione dello spettro e sollecitano una cooperazione più stretta nella gestione dello spettro radio «allo scopo di favorirne l´uso da parte di un´ampia gamma di tecnologie senza fili e mobili (terrestri e satellitari)». Gli Stati membri dovrebbero inoltre assegnare uno spettro sufficiente alle tecnologie a banda larga. .  
   
 

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