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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Giugno 2007
 
   
  LA PRIMAVERA NELL´ALTO ARTICO ARRIVA SETTIMANE PRIMA RISPETTO A DIECI ANNI FA

 
   
  Bruxelles, 21 giugno 2007 - Secondo una nuova ricerca, la primavera nell´alto Artico arriva con settimane di anticipo rispetto a dieci anni fa. I risultati del gruppo di ricercatori danesi e americani sono stati ottenuti grazie alla fenologia, lo studio della manifestazione degli eventi tipici della primavera, tra cui la fioritura delle piante, la deposizione delle uova da parte degli uccelli o la comparsa degli insetti. Studi simili, effettuati a più basse latitudini, hanno già rivelato che l´inverno sta cedendo il passo sempre più in anticipo alle giornate primaverili. Ad esempio, per la flora e la fauna europee la primavera arriva in media cinque giorni prima ogni dieci anni. Le ricerche finora condotte riguardo all´impatto dei cambiamenti climatici sui fenomeni a livello fenologico nell´alto Artico sono tuttavia scarse, nonostante le temperature di questa regione attualmente stiano aumentando il doppio della media mondiale. Lo studio più recente, pubblicato sulla rivista «Current Biology», ha esaminato i cambiamenti relativi al momento della fioritura per sei specie di piante, alla comparsa per 12 specie artropodi e alla deposizione delle uova per tre specie di uccelli nel periodo compreso tra il 1996 e il 2005 nel nord est della Groenlandia. I ricercatori hanno scoperto «un anticipo estremamente rapido indotto dal clima» nelle specie studiate. Il periodo medio di anticipo è stato di 14,5 giorni per decennio, mentre per alcune specie è stato di oltre 30 giorni. Nella stessa specie e tra specie diverse si è osservata una notevole variazione nei livelli di reazione al riscaldamento. «Il nostro studio conferma ciò che molti già pensano, ovvero che le stagioni stanno cambiando e che non si tratta solo di uno o due anni caldi, ma di una tendenza stabile registrata su dieci anni», ha commentato il dottor Toke Høye del National Environmental Research Institute presso l´Università di Aarhus in Danimarca. «Ciò che ci ha sorpreso in particolare è stato notare una tendenza così accentuata, se si considera che nell´alto Artico l´intera estate è molto breve, con solo tre o quattro mesi tra lo scioglimento delle nevi e il nuovo gelo nella nostra base di ricerca di Zackenberg». Se i cambiamenti a livello fenologico alle latitudini più basse sono legati alla temperatura, nell´estremo nord il fattore decisivo è l´innevamento, la cui durata è strettamente collegata alla variazione nella fenologia. Tali risultati hanno gravi implicazioni sulle specie dell´Artico. «Le risposte decise e l´ampia variabilità nelle specie dimostrano come le interazioni biologiche possano essere facilmente interrotte da una forzatura di natura abiotica e quali preoccupanti reazioni ai cambiamenti climatici si possano osservare per gli ecosistemi dell´Artico», avvertono i ricercatori. «Infatti, questi preoccupanti cambiamenti a livello fenologico possono indebolire o addirittura bloccare le interazioni tra le specie, che sono fondamentali per il buon esito della riproduzione in questo ambiente altamente condizionato dalle stagioni». Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Current-biology. Com .  
   
 

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