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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Giugno 2007
 
   
  ACCELERARE RICERCA E USO BIOCARBURANTI

 
   
  Palmanova, 21 giugno 2007 - Nel 2010 potrebbero essere immessi nel mercato regionale 26. 500 tonnellate di biodiesel e 30. 700 tonnellate di bioetanolo per rispondere alla futura crescita dei consumi energetici del settore dei trasporti. La stima è emersa nello studio che Area Science Park, con il contributo del Ceta, Centro di ecologia teorica ed applicata di Gorizia, ha presentato oggi a Palmanova, alla presenza dell´assessore regionale alle Risorse agricole, Enzo Marsilio. La ricerca per la prima volta analizza i carburanti di origine biologica, ottenuti da produzioni agricole, residui vegetali, rifiuti organici quali biodiesel, olii vegetali puri, bioetanolo, bio-erbe, biogas, descrivendo le caratteristiche, gli aspetti tecnologici, produttivi, economici ed energetici di ciascuna filiera produttiva e gli impieghi dei biocarburanti attualmente disponibili. A fronte di una superficie agricola di 238. 806 ettari, localizzata soprattutto in pianura i ricercatori ritengono che il territorio del Friuli Venezia Giulia abbia le potenzialità per affrontare l´ormai imminente sviluppo del settore dei biocarburanti. "Occorre iniziare almeno un percorso di fattibilità, pur anche sbagliando, ma occorre iniziare - ha affermato Marsilio -. Dagli anni 90´ Carinzia e Slovenia, ad esempio, hanno fatto passi da gigante nel settore delle biomasse legnose, mentre noi in Italia stiamo ancora discutendo se esiste possibilità di impiego. Sia gli aspetti tecnologici sia quelli normativi scontano, dunque, ancora un forte ritardo". Marsilio ha ribadito come sia essenziale per lo sviluppo del settore l´appoggio alla ricerca e all´innovazione. "La Regione, attraverso il Piano energetico e il Piano di sviluppo rurale è impegnata a sostenere l´innovazione e la ricerca, definendo un sistema di incentivi. L´importante - ha aggiunto Marsilio - sarà poi collegare l´attività di ricerca con quella operativa e con le esigenze imprenditoriali". Lo studio, coordinato da Roberto Jodice, direttore del Ceta, e da Michela Pin, delinea gli scenari di diffusione e sviluppo su scala comunitaria, nazionale e regionale - con particolare riferimento al contesto del Friuli Venezia Giulia - ed è arricchito da uno studio di fattibilità tecnico-economica e da una stima della vocazione del territorio regionale nei confronti della coltivazione delle colture energetiche dedicate. In merito alle stime il direttore del Servizio trasferimento tecnologico Area Science Park, Paolo Cattapan, non asseconda però facili ottimismi. "Occore buon senso - commenta a margine del convegno Cattapan - e bisogna che il settore agricolo e regionale effettui delle scelte a favore di una agricoltura di qualità oppure di largo impiego. Le dimensioni aziendali in Friuli Venezia Giulia non consentono ancora di raggiungere una produttività sufficiente a coprire il fabbisogno espresso dalle stime, ma la ricerca - conclude Cattapan - può fare molto per indirizzare le future scelte". Al convegno sono intervenuti Giuseppe Colpani, direttore generale Area Science Park, Francesco Marangon, Presidente Ceta, Rodolfo Taccani, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell´Università degli Studi di Trieste, Vito Pignatelli, dell´Unità Biotecnologie, Protezione della Salute e degli Ecosistemi dell´Enea - Centro Ricerche Casaccia. .  
   
 

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