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Notiziario Marketpress di
Lunedì 25 Giugno 2007 |
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MIGLIORARE L´AIUTO FINANZIARIO ALLA PALESTINA
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - Pur rilevando i recenti progressi, il Parlamento europeo chiede di migliorare l´efficienza e l´efficacia dello strumento finanziario Meda che affianca il partenariato dell´Ue con i paesi del Mediterraneo. Evidenziando poi il ruolo del meccanismo internazionale temporaneo (Tim), i deputati ritengono che debba anche essere finanziato l´addestramento e l´equipaggiamento delle forze di sicurezza. Israele potrebbe restituire gli introiti doganali tramite il Tim. Adottando la relazione di Rodi Kratsa-tsagaropoulou (Ppe/de, El), il Parlamento afferma anzitutto che il processo di Barcellona resta il quadro indicato per la politica mediterranea, «ferma restando la necessità di apportarvi modifiche per conseguire risultati migliori». Pertanto, invita la Commissione e il Consiglio ad attribuire priorità elevata al processo di Barcellona «in quanto forza trainante» nell’elaborazione politica nel quadro dello strumento europeo di vicinato e partenariato (periodo 2007-2013), «con politiche e misure più efficaci che tengano conto delle sfide e dei problemi specifici dei paesi partner mediterranei». Il Parlamento invita tutte le parti nelle aree palestinesi a adoperarsi al massimo per risolvere pacificamente i conflitti e formare e mantenere un governo stabile ed efficiente, in grado di cooperare con la comunità internazionale e di utilizzare in modo efficace i finanziamenti provenienti dall’Ue e dai donatori internazionali. In tale contesto accoglie con favore la decisione del Consiglio di riallacciare immediatamente normali relazioni con l´Autorità palestinese e, a questo fine, di sviluppare le condizioni per un´assistenza urgente pratica e finanziaria, compreso il sostegno diretto al nuovo governo, così come di assicurare la fornitura di un´assistenza umanitaria e d´emergenza alla popolazione di Gaza, specialmente tramite il Tim. Migliorare l´efficienza e l´efficacia di Meda I deputati rilevano poi che, da un punto di vista strategico globale, la pertinenza del programma Meda come strumento comunitario di assistenza «è ritenuta soddisfacente». In proposito, sottolineano che l’efficienza e l’efficacia della gestione di Meda e delle disposizioni di attuazione «stanno migliorando, ma non sono ancora del tutto soddisfacenti». Nel ricordare alla Commissione l´impegno a presentare una valutazione globale dell´assistenza già fornita, la sollecitano a tenere conto dei fattori in grado di contribuire al miglioramento della gestione futura. Come ad esempio, un aumento del numero di progetti e programmi o un utilizzo più diffuso, nell´insieme del programma, del sostegno diretto al bilancio. Ma anche il decentramento delle responsabilità in materia di preparazione e attuazione dei progetti, la cooperazione e la partecipazione effettiva delle autorità locali e il rafforzamento della cooperazione sud-sud. Per i deputati, ulteriori miglioramenti comprendono un monitoraggio e una valutazione più sistematici nonché un rafforzamento del dialogo e del coordinamento con le controparti locali e gli altri donatori. Concordano, inoltre, con la Corte dei conti circa la necessità che la Commissione assicuri una transizione rapida e agevole verso i nuovi programmi nazionali, definisca più chiaramente gli obiettivi strategici nei nuovi documenti di programmazione nazionali e stabilisca indicatori appropriati, in modo da migliorare il monitoraggio e la valutazione dell´impatto. Dovrebbe poi continuare a focalizzare il proprio sostegno su un numero limitato di aree d´intervento al fine di garantire la coerenza e la gestibilità dei programmi e proseguire nella ricerca delle migliori pratiche di gestione dei progetti per evitare ritardi. La Commissione è anche invitata a prestare attenzione alle questioni relative a sviluppo istituzionale, Stato di diritto, libertà di stampa, diritti umani e parità di genere. Un notevole sostegno è poi necessario per i progetti infrastrutturali, in particolare nel campo dei trasporti, della sanità, degli alloggi e della fornitura di acqua potabile. Deve poi essere potenziata la capacità di gestire progetti su piccola scala basati su iniziative della società civile e occorre adottare misure volte a rafforzare la crescita economica e la coesione, in particolare mediante la concessione di prestiti e microcrediti a piccole e medie imprese nei paesi partner. Più in generale, i deputati rammentano l’importanza di rafforzare la complementarità e la coerenza tra Meda, altre azioni esterne dell’Ue e le attività della Bei. Il Meccanismo internazionale temporaneo Il Parlamento rileva che il «palliativo finanziario» rappresentato dal meccanismo internazionale temporaneo (Tim) ha consentito, in tutta trasparenza e in partenariato con il Presidente dell´Autorità palestinese, «di limitare i danni umanitari più manifesti provocati dal congelamento dell´assistenza finanziaria europea ed internazionale, dal mancato versamento parziale, da parte di Israele, delle entrate doganali palestinesi nonché, in linea generale, dall´impossibilità di sviluppare un´economia sostenibile nell´attuale situazione occupazionale». Sottolinea, peraltro, che i pagamenti a titolo del Tim non sono stati inviati all’Ufficio del Presidente dell’Autorità palestinese o al Ministero delle Finanze, né sono passati attraverso di essi, bensì forniti per il pagamento diretto di fatture o per il pagamento in contanti di indennità a favore di singoli beneficiari. Rileva inoltre che le indennità non sono andate a copertura di personale addetto alla sicurezza o a livello politico. D´altra parte, i deputati si rammaricano del fatto che tale assistenza finanziaria «non abbia compensato la tragica situazione in Palestina e che le condizioni a livello economico, sociale e umano siano peggiorate negli ultimi mesi». Accolgono tuttavia con favore il fatto che più di 140. 000 famiglie a basso reddito, per oltre 800. 000 persone, abbiano potuto ricevere direttamente sussidi «modesti ma utili» tramite il Tim, e «senza la partecipazione del governo guidato da Hamas». Si compiacciono inoltre del fatto che sia stato possibile evitare il blocco totale del funzionamento di ospedali e di altri servizi basilari e che sia stato consentito un flusso continuo di servizi essenziali. Nel ribadire l´appello ad Israele affinché ottemperi ai propri obblighi giuridici riprendendo a trasferire le entrate fiscali e doganali palestinesi trattenute, i deputati lo invitano, qualora rifiutasse di farlo, a prendere almeno in considerazione la possibilità di destinare al Tim le tasse trattenute, «consentendo in tal modo al popolo palestinese di far fronte alle proprie necessità basilari». Israele, inoltre, dovrebbe contribuire alla necessità del popolo palestinese di creare un’economia funzionante ed autonoma e «cessare di porre ostacoli ingiustificati in tale direzione». Finanziare le forze di sicurezza per garantire ordine pubblico Il Parlamento ritiene importante, ai fini del mantenimento dell’ordine pubblico, che le forze di sicurezza impegnate ad instaurare la pace e la stabilità «ricevano addestramento ed equipaggiamento, incluse armi di polizia». Precisa inoltre che il finanziamento di un addestramento e un equipaggiamento di tale tipo dovrebbe essere gestito «con le opportune salvaguardie, sotto l’autorità del Presidente dell’Autorità palestinese Abbas, in modo da evitare che i fondi vengano usati per altri propositi o a fini illegali». Sottolinea poi che il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti statali, inclusi quelli presso le forze di sicurezza, «contribuisce al deterioramento della situazione politica, sociale ed economica dei territori palestinesi». A suo parere è anche necessario che l´Unione europea e la comunità internazionale vadano oltre il loro impegno umanitario e investano nuovamente nella creazione di capacità e nella sicurezza per non mettere a rischio le condizioni di vita, a lungo termine, del popolo palestinese. Background - Il sostegno finanziario dell´Ue ai territori palestinesi Il programma Meda costituisce il principale strumento finanziario dell’Ue per l’attuazione delle misure di sostegno previste nel quadro del partenariato euromediterraneo volte ad accompagnare la riforma delle strutture economiche e sociali nei paesi partner mediterranei al fine di ridurre il divario tra le due sponde della regione mediterranea. Gli impegni annuali sotto Meda Ii sono oscillati tra 569 milioni di euro (nel 2000) e 817 milioni di euro (nel 2006). Da Meda I a Meda Ii gli impegni sono aumentati per l´Algeria, i Territori palestinesi, la Giordania, il Marocco, la Siria e la Tunisia e per le attività regionali, mentre sono diminuiti per l’Egitto e il Libano. Dal 1994 al 2006 la Commissione ha erogato circa 2. 300 milioni di euro a favore del popolo palestinese, inclusi il sostegno ai rifugiati palestinesi attraverso l’Unrwa, l’assistenza umanitaria attraverso l’Ufficio europeo per gli aiuti umanitari (Echo), l’assistenza per la sicurezza alimentare, azioni per sostenere il processo di pace in Medio Oriente e azioni di sostegno alla salute, all´istruzione e al consolidamento delle istituzioni. Il rapporto pagamenti/impegni è aumentato passando da meno del 45% nel 2000 a più del 90% nel 2005. Nel 2006 l’Unione europea (bilancio Ue e Stati membri dell’Ue) ha destinato quasi 700 milioni di euro alla Palestina, ossia un importo superiore a quello di qualsiasi anno precedente. Nell´ambito del Meccanismo Internazionale Temporaneo (Tim), approvato dal Consiglio europeo il 16 giugno 2006, la Commissione ha assegnato complessivamente 107,5 milioni di euro nel 2006 ai tre capitoli di assistenza: 10 milioni di euro per forniture essenziali e spese correnti di ospedali e centri sanitari, attraverso il programma di sostegno ai servizi d´emergenza della Banca mondiale (Essp) (capitolo 1). 40 milioni di euro per la fornitura continua di risorse energetiche, tra cui carburante, mediante il contributo d´urgenza temporaneo (Ierc) (capitolo 2). 57,5 milioni di euro per il sostegno ai palestinesi in difficoltà, mediante il pagamento di prestazioni sociali alle fasce più povere della popolazione e a lavoratori che ricoprono funzioni chiave nella fornitura di servizi pubblici essenziali (capitolo 3). Oltre al Tim, la Commissione ha destinato all’Ufficio del Presidente dell’Autorità palestinese 12 milioni di euro a titolo del programma Meda, per l’assistenza tecnica e il potenziamento delle capacità. La relazione ricorda che l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), nel marzo 2005, ha chiuso le sue indagini sull’assistenza diretta della Commissione al bilancio dell’Autorità palestinese e che, sulla base delle informazioni disponibili a quella data, «non è stata rilevata alcuna prova determinante di sostegno ad attacchi armati o attività illecite finanziati mediante contributi comunitari all’Autorità palestinese». Rileva, tuttavia, che secondo il comunicato stampa dell´Olaf «vi sono indizi concordanti a sostegno dell’ipotesi che non possa essere escluso che alcune delle risorse dell’Autorità palestinese possano essere state usate da talune persone per propositi diversi da quelli cui erano destinate». . . |
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