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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Settembre 2007 |
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MINISTRO AUSTRIACO INVITA A CONDURRE ATTIVITÀ DI RICERCA DI BASE SUL CLIMA
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Vienna, 5 settembre 2007 - Il ministro austriaco della Scienza e della ricerca Johannes Hahn ha richiesto maggiori finanziamenti per la ricerca di base sul cambiamento climatico e ulteriori studi sull´adeguamento ad esso. Il 21 agosto, nel corso di una conferenza stampa, Hahn ha rivolto un chiaro appello per la ricerca fondamentale, proponendo che tra il 6 e l´8% dei fondi destinati alla ricerca sul clima siano incanalati in tale direzione. Ha specificato che l´elettricità verde e l´effetto serra sono attualmente al centro di «spettacolari» progetti dimostrativi, ma che le idee da cui sono scaturiti non sarebbero mai uscite dai laboratori senza la ricerca di base. «Non dobbiamo delegare la protezione del clima e la ricerca su di esso al mercato e alle sue "rapide vittorie"», ha affermato Hahn. «Come indica un numero sempre crescente di ricercatori, ulteriori conoscenze sono necessarie per affrontare nella pratica la ricerca sul clima. La validità di molte delle conoscenze finora ritenute fondamentali sta costantemente diminuendo. » All´appello di Hahn si è unita Helga Kromp-kolb, docente di meteorologia presso l´Università per le risorse naturali e le scienze della vita applicate di Vienna, secondo cui le conoscenze e i dati di cui disponiamo attualmente sono lacunosi e superati e la nuova ricerca di base su parassiti e virus generati dal cambiamento climatico è anch´essa in grave ritardo. L´austria, se non rompe gli indugi, potrà utilizzare unicamente i dati ottenuti dagli altri paesi e non riuscirà a stare al passo coi cambiamenti. «Il nostro territorio e lo sviluppo del nostro clima non sono paragonabili a quelli di altri paesi o regioni. L´austria non si trasformerà nella Grecia se diventerà più calda, si tratta di una convinzione errata» ha affermato la docente. Hahn ha inoltre richiesto ai ricercatori del settore di modificare i loro obiettivi: molte risorse sono attualmente utilizzate per indagare i metodi per rallentare e evitare il cambiamento climatico, mentre poche persone si interessano alle possibili sembianze future delle città. Secondo il ministro, invece, anche le questioni sociologiche e filosofiche legate al cambiamento climatico devono essere oggetto di studio. . |
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