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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Settembre 2007 |
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ABI, OTTOCENTO MILIONI DI EURO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE IN SUD AFRICA GIÀ UTILIZZATO IL 28% DEL PLAFOND. OLTRE 600 MILIONI, PARI AL 72%, ANCORA DISPONIBILI PER FINANZIARE NUOVE E ULTERIORI ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI.
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Johannesburg, 3 settembre 2007 - Circa 800 milioni di euro già messi a disposizione dal settore bancario per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane in Sud Africa. A tanto ammonta, secondo la stima dell’Abi sui dati di diciotto tra i gruppi bancari più attivi sui mercati esteri, il plafond già stanziato dalle banche italiane per finanziare l’import-export e sostenere gli imprenditori che vogliono investire o avviare nuove attività in questo importante mercato. Il dato è stato presentato lo scorso 9 luglio durante il Forum economico che si è tenuto a Johannesburg, in occasione della missione organizzata da Abi, Confindustria ed Ice, al seguito dei Ministri degli Esteri e del Commercio Internazionale, alla quale ha partecipato il Vice Presidente dell’Abi Giovanni De Censi. «Il Sud Africa – ha detto De Censi – è un mercato sempre più competitivo e attraente per il commercio e l’economia dei paesi europei e in particolare dell’Italia. Un centinaio tra le principali grandi, medie e piccole imprese italiane hanno già scelto di investire in questo Paese – ha aggiunto il vicepresidente dell’Abi - che diventa sempre più interessante anche per le nostre banche. Grazie anche alla sostenuta crescita che da dieci anni a questa parte caratterizza l’economia sudafricana e agli importanti interventi avviati dal Governo con le liberalizzazioni e circa 40 miliardi di euro di investimenti pubblici in settori cruciali come quello delle infrastrutture, dei trasporti e dell’energia, anche in vista dei prossimi Mondiali di Calcio nel 2010». Il plafond per le imprese Secondo i dati dell’Associazione bancaria, il 28% del plafond, pari a circa 191 milioni di euro, è già stato utilizzato per finanziare progetti ed iniziative di business nel mercato sudafricano, mentre il 72% pari ad oltre 600 milioni di euro è ancora disponibile per sostenere nuove attività imprenditoriali in quest’area. In particolare, il 58% del plafond è destinato ad operazioni a breve, mentre il rimanente 42% è allocato sul medio-lungo termine e risponde alla domanda di finanziamento, da parte delle imprese che operano con il Sud Africa, sbilanciata sull’esportazione a breve di beni strumentali, parti meccaniche e prodotti agroalimentari. Le banche italiane in Sud Africa Quanto alle banche italiane, Unicredit è già presente in Sud Africa con un ufficio di rappresentanza, mentre Bnl, Antonveneta, Cariparma e Friuladria, grazie alla recente acquisizione da parte di gruppi stranieri che dispongono di filiali e uffici di rappresentanza, potranno assistere le imprese italiane che vogliono investire nel mercato locale. La Banca Popolare di Sondrio, infine, ha stipulato un accordo di collaborazione con i più importanti intermediari locali per supportare i propri clienti. «Grazie alla progressiva apertura del mercato finanziario sudafricano agli operatori stranieri, avviata dal Ministero delle Finanze nel 2005 – ha concluso De Censi - la nostra presenza in questo Paese è certamente destinata a crescere e i nostri imprenditori potranno contare sempre di più su un intermediario che “parla la loro lingua” ma che, allo stesso tempo, è fortemente radicato nel contesto locale». La delegazione bancaria La missione economica in Sud Africa – alla quale partecipano otto gruppi (Banca Antonveneta-abn Amro, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Vicenza, Banca Sella, Banca Mps, Banco Popolare di Verona e Novara, Intesasanpaolo e Unicredit), otto dei quali sono presenti al Forum con desk per assistere direttamente le imprese negli incontri bilaterali – è una ulteriore testimonianza del crescente interesse dell’industria bancaria per il mercato sudafricano e, più in generale, della costante attenzione delle banche italiane per le strategie di internazionalizzazione dell’economia del Paese. A livello di settore, questa attenzione trova riscontro nelle numerose missioni realizzate in questi mesi, insieme a istituzioni, Confindustria ed Ice, alla volta di mercati vicini di casa come Bulgaria, Turchia, Marocco, Tunisia ed Algeria, senza dimenticare quelli più lontani ma con grandi potenzialità di crescita come Cina, India, Brasile, Emirati Arabi e Sud Africa. . |
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