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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Settembre 2007
 
   
  I PRODOTTI BIOLOGICI E IL RIGORE ETICO PREMIANO ANCORA LA RIGONI DI ASIAGO: . FIORDIFRUTTA LEADER ASSOLUTA TRA LE MARMELLATE PIÙ VENDUTE IN ITALIA, . FATTURATO DELL’AZIENDA IN CRESCITA DEL 20% NEI PRIMI SEI MESI DEL 2007

 
   
  La Rigoni di Asiago e in particolare il suo prodotto di punta, la confettura biologica Fiordifrutta, non finiscono di stupire. Secondo le ultime rilevazioni Ac-nielsen, non solo Fiordifrutta si conferma la marmellata più venduta (in valore) in Italia tra i brand maggiormente diffusi, ma scavalca anche i marchi privati, detentori storici della leadership in virtù della presenza commerciale di svariate etichette, conquistando la prima posizione assoluta nel mercato italiano. Un’altra performance senza precedenti, in quanto siamo di fronte a una confettura biologica che mette in fila tutte le marmellate convenzionali. L’analisi Ac-nielsen, che ha preso in esame le vendite di composte-marmellate nei primi cinque mesi del 2007, parla chiaro: Fiordifrutta della Rigoni di Asiago è il prodotto più venduto, in valore, con 13. 414. 692 euro, e va ad occupare la quota del 21,9% nel mercato nazionale. Seconde in classifica si installano le private label con 13. 362. 093 euro, pari al 21,8% del mercato. Terza nella graduatoria è Santarosa (Best Foods) con 12. 634. 748 euro, pari al 20,6%. Quarta posizione per Zuegg con 8. 615. 736 euro, a cui va una fetta di mercato del 14,1%. Molto più staccati gli altri competitor. Fiordifrutta della Rigoni di Asiago rispetto a gennaio-maggio 2006 fa registrare una crescita (sempre in valore) del 5,9%, il private label sale dello 0,2%, Santarosa dello 0,8%, mentre Zuegg scende del 5,7%. Crescono le vendite di Fiordifrutta, ma vanno molto bene anche gli altri prodotti della Rigoni di Asiago, cioè il Miele biologico, la crema biologica Nocciolata e il dolcificante naturale Dolcedì. Tanto che il fatturato dell’azienda dell’Altopiano vicentino nel primo semestre dell’anno è arrivato a 19. 630. 104 euro: rispetto allo stesso periodo del 2006 la crescita è del 19,7%. “Lo scorso anno abbiamo fatturato complessivamente 33,5 milioni di euro - osserva Andrea Rigoni, amministratore delegato della Rigoni di Asiago spa -, gli ultimi exploit ci portano a pensare che quest’anno arriveremo a 40 milioni di euro. E’ quindi confermato un trend estremamente positivo che negli ultimi due anni ha visto il nostro fatturato crescere a una media del 20% l’anno”. Grande successo, grandi numeri quelli della Rigoni di Asiago, un’azienda che da sempre concilia l’imprenditoria con un rigoroso impegno etico e morale. “La nostra mission resta inalterata - precisa Andrea Rigoni -: dobbiamo cercare le materie prime perfette, lavorare al meglio i prodotti e, infine, calibrare il prezzo di vendita. Andiamo alla ricerca del prezzo etico. Siamo nella fascia di prezzo alta, ma non ne approfittiamo, pur sapendo che il prodotto che offriamo è di qualità decisamente superiore a quella degli altri competitor”. Impegno etico e morale che per la Rigoni di Asiago significa anche schierarsi nella difesa di un ambiente che più è pulito e più è in grado di offrire materie prime sane. “Da questo punto di vista continua felicemente la nostra collaborazione con il Wwf - conclude Andrea Rigoni - che ha dato vita a un progetto di protezione della biodiversità nell’ambiente delle Alpi, zona nella quale la Rigoni di Asiago svolge la sua attività produttiva. Il progetto col Wwf è diventato parte integrante della comunicazione Rigoni di Asiago attraverso due campagne, una conclusa in Primavera, la successiva in programma per l’autunno. Campagne più di sensibilizzazione sociale che pubblicitarie, in quanto spiegano ai consumatori come l’acquisto di prodotti biologici sia una scelta non solo alimentare, che coinvolge la sicurezza di un prodotto più sano, più nutriente e più saporito, ma anche una scelta etica di protezione ambientale, in quanto di fatto è ridotto sia il consumo di combustibili fossili, sia l’inquinamento dovuto all’uso di sostanze chimiche in agricoltura. In sintesi, acquistando prodotti biologici si migliora l’ecosistema nel quale viviamo”. .  
   
 

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