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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Settembre 2007 |
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UN PROGETTO MONITORERÀ IL CAMBIAMENTO CLIMATICO NELL´ARTICO
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Bruxelles, 5 settembre 2007 - Poiché l´andamento della situazione del ghiaccio e della neve nell´Artico esercita un effetto diretto sul clima europeo, un nuovo progetto di ricerca sta monitorando da vicino il cambiamento climatico in questa regione dal clima rigido. Scopo del progetto Eurocryoclim sarà lo sviluppo di un sistema operativo e sostenibile in grado di monitorare i cambiamenti climatici nell´Artico e in altre aree del mondo coperte da ghiacci e neve. «Obiettivo del progetto è la creazione di un sistema di monitoraggio operativo e sostenibile in grado di analizzare i dati dagli anni Settanta a oggi e da oggi in avanti su base annuale, visto che i dati vengono acquisiti su base giornaliera», ha spiegato al Notiziario Cordis Rune Solberg del Centro informatico norvegese. Raccogliendo e analizzando tre decenni di osservazioni dal satellite e da strumenti in situ, il progetto si propone di quantificare i cambiamenti climatici per regione, in modo da consentire a governi e cittadini di prevedere le conseguenze del cambiamento dei regimi meteorologici e di intervenire di conseguenza. «è importante comprendere le reazioni del sistema terrestre al cambiamento climatico (riconducibile soprattutto agli aumenti dei livelli di Co2) ed è essenziale determinare l´entità e l´ubicazione di tali cambiamenti per promuovere azioni di contenimento e adattamento», ha dichiarato il dottor Solberg. Solberg, oltre a coordinare il nuovo progetto che verrà finanziato dall´Agenzia spaziale europea e dal Centro spaziale norvegese, è stato anche a capo dell´iniziativa che l´ha preceduto, Euroclim. Finanziata in parte dall´Unione europea, quest´ultima ha sviluppato la tecnologia necessaria a produrre le osservazioni accurate e gli scenari climatici che hanno reso possibile il progetto Eurocryoclim. «Ci siamo resi conto della necessità di monitorare costantemente l´Artico più di 10 anni fa, quando i rilevamenti hanno iniziato a evidenziare che in questa regione il clima stava cambiando più rapidamente che altrove», afferma il dottor Solberg. «Dovevamo riuscire a capire cosa stava accadendo, il motivo per cui il ghiaccio si stava sciogliendo così rapidamente e quali potevano essere le conseguenze. Nei 10 anni successivi al primo dibattito sul concetto di Euroclim si sono verificati cambiamenti notevoli. I ghiacci estivi e i ghiacciai sono diminuiti, mentre la coltre ghiacciata della Groenlandia si sta assottigliando molto più rapidamente del previsto», ha aggiunto. Poiché un decennio è un periodo breve nella scienza del clima, i partner di Euroclim hanno attinto agli archivi dei dati delle stazioni satellitari e meteorologiche degli ultimi 25-30 anni. Hanno poi calibrato le informazioni per garantire la comparabilità dei dati e per poterli combinare con i nuovi rilevamenti che andranno ad alimentare una base dati capillarmente distribuita contenente informazioni sul cambiamento climatico in Groenlandia, Scandinavia e nell´area circostante il Polo Nord. Tale tecnologia consente ora di prevedere le tendenze a lungo termine. «Possiamo esaminare un mese di un anno qualsiasi, fare raffronti stagionali e confrontare anni interi. I cambiamenti più significativi interessano le variazioni stagionali, ad esempio da estate a estate nel caso del ghiaccio marino», ha precisato il dottor Solberg. L´obiettivo finale dei due progetti è mettere le informazioni a disposizione di quanti più utenti possibile, divulgando i risultati della ricerca sotto forma di servizio basato sul web. «Gli scienziati non sono gli unici a volere tali informazioni e ad averne bisogno. Ad esempio, l´opinione pubblica è sempre più interessata al cambiamento climatico. Sta diventando una questione sempre più scottante, ma le informazioni che circolano sono molte e i cittadini non sanno quali ripercussioni tale fenomeno avrà sulle loro vite», ha dichiarato il dottor Solberg. Eurocryoclim cercherà di ampliare l´area di monitoraggio del sistema Euroclim, contribuendo alla messa a punto di metodi di miglioramento dei modelli climatici per le regioni polari settentrionali e meridionali, oltre che per il resto del mondo. Il progetto confluirà poi in sistemi di monitoraggio terrestre di più ampio respiro quali i sistemi europei Gmes (sistema di monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza) e Geoss (Global Earth Observation System of Systems - Sistema dei sistemi di osservazione globale della Terra). Per maggiori informazioni consultare: http://euroclim. Nr. No/ http://www. Gmes. Info/ . |
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