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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Settembre 2007
 
   
  VIRUS CHIKUNGUNYA: OCCORRE RAFFORZARE E AGGIORNARE I SISTEMI DI SORVEGLIANZA. C´E´ UN IMPEGNO STRAORDINARIO E PERMANENTE PER RIDURRE DRASTICAMENTE LA POPOLAZIONE DELLA ZANZARA TIGRE

 
   
  Bologna, 6 settembre 2007 - "Ora siamo meno preoccupati, conosciamo la malattia: ha un andamento benigno, si supera in pochi giorni ricorrendo a farmaci ordinari. C´è sicuramente un elemento di novità: malattie che ieri si potevano contrarre in zone tropicali ma che non potevano svilupparsi nelle nostre realtà, ora sono in grado di farlo. E´ uno degli effetti indesiderati della globalizzazione e del cambiamento climatico". Così Giovanni Bissoni, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-romagna, è intervenuto facendo il punto in una conferenza stampa sui casi di infezione da virus Chikungunya (un virus che si trasmette all´uomo attraverso la puntura di una zanzara tigre infetta) in Emilia-romagna. "Le strategie e gli interventi messi in atto con efficienza dal Servizio sanitario regionale e in particolare dall´Azienda Usl di Ravenna - ha sottolineato l´assessore - hanno consentito di bloccare prima e ridurre poi in poco tempo l´espandersi dell´infezione: rispetto ai 50 casi presenti a metà agosto in questo momento i cittadini dell´Emilia-romagna ammalati sono una decina. Gli obiettivi sui quali ora siamo concentrati sono evitare che il virus diventi endemico, rafforzare e aggiornare i nostri sistemi di sorveglianza rispetto alla capacità di individuare rapidamente questi nuovi pericoli; c´è un impegno straordinario e permanente per ridurre drasticamente la popolazione della zanzara tigre, che resta il vettore di diffusione del virus". Complessivamente, a oggi, sono 197 i casi di sospetta infezione, di cui 36 confermati dagli esami di laboratorio, 2 risultati negativi, mentre per i restanti sono ancora in corso gli accertamenti. Ogni anno nei Paesi europei vengono registrati numerosi casi di importazione di questa malattia, senza che ciò determini lo sviluppo di epidemie. La concomitanza di fattori quali l´alta densità della popolazione di zanzare e le caratteristiche climatiche e ambientali hanno favorito in Emilia-romagna l´insorgenza di un´epidemia, in presenza di persone infette. Le indagini epidemiologiche hanno permesso di ricostruire lo sviluppo dell´infezione: i primi casi isolati si sono verificati a Castiglione di Cervia nella prima metà di luglio e la massima diffusione si è avuta con due picchi epidemici attorno al 9 e al 20 agosto a Castiglione di Cervia e di Ravenna. In seguito agli interventi di disinfestazione effettuati, si è registrata nella zona una forte riduzione del numero di nuovi casi. Contemporaneamente, però, sono stati segnalati casi sospetti in altre zone, epidemiologicamente correlati al focolaio di Castiglione, e in particolare nel cesenate (13 casi) e a Cervia (6 casi). Altri casi isolati sono stati segnalati a Ravenna, Cesenatico, Lido di Savio, Gatteo mare, Roncofreddo, Bologna, Rimini, Forlì, Reggio Emilia: su questi si sta lavorando per capire meglio l´effettiva consistenza del sospetto e le eventuali modalità di esposizione. Le iniziative attuate finora hanno consentito di controllare il fenomeno e di impedirne una maggiore diffusione. Tuttavia, l´attenzione deve essere mantenuta alta per evitare che l´Emilia-romagna e l´Italia diventino zone endemiche per il virus Chikungunya. I cardini della strategia di prevenzione, elaborati dall´assessorato alle Politiche per la salute in accordo con il Ministero e l´Istituto superiore di sanità (Iss), sono due: l´individuazione, il prima possibile, dei casi sospetti per attuare immediatamente le misure di controllo per impedire la trasmissione del virus dalla persona ammalata alle zanzare, e da queste a persone sane, e la massima riduzione possibile della presenza di zanzara tigre. Per questo, oltre al potenziamento del sistema di sorveglianza, sarà istituito un Comitato scientifico di supporto, mentre è già stato potenziato, con rappresentanti dei Comuni, il gruppo regionale che già da alcuni anni è impegnato nelle azioni di lotta alla zanzara tigre. Queste le iniziative previste: La sorveglianza dei casi sospetti. Per la sorveglianza dei casi sospetti, in relazione all´andamento epidemiologico e climatico stagionale, sarà mantenuto il potenziamento della sorveglianza che consiste in una ricerca attiva dei casi sospetti (basata esclusivamente su criteri clinici e non geografici), si provvederà a una formazione specifica degli operatori per il riconoscimento e il trattamento della patologia, si rafforzerà il rapporto con i medici di famiglia per avere tempestivamente eventuali segnalazioni, si intensificheranno i collegamenti con Istituto superiore di sanità e il Ministero della salute. Le strategie per la disinfestazione. Per la massima riduzione possibile della presenza della zanzara tigre sarà potenziata la strategia che la Regione sta già portando avanti da alcuni anni con un progetto di sostegno a tutte le Amministrazioni locali per verificare sul campo le azioni migliori per le campagne di disinfestazione. I Comuni sono impegnati a rafforzare gli interventi di lotta alla zanzara tigre attraverso trattamenti larvicidi e la rimozione di focolai, ma anche, quando necessario, a trattamenti adulticidi. Il "gruppo regionale sorveglianza e lotta alla zanzara tigre", a cui partecipano anche rappresentanti dei Comuni, metterà a punto una "ordinanza tipo" per facilitare l´adozione, in tutti i Comuni in cui è presente la zanzara tigre, di atti amministrativi che rendano obbligatori e cogenti i comportamenti di disinfestazione, linee guida per capitolati e procedure di appalto finalizzate a migliorare la qualità dei servizi di disinfestazione, messa a regime del sistema regionale di controllo dell´infestazione attraverso ovitrappole (già attivo dalla primavera di quest´anno), messa a disposizione delle Aziende Usl di un gruppo di entomologi per valutare la qualità degli interventi straordinari di disinfestazione nonché i tempestivi interventi di cattura di adulti di zanzara per le opportune analisi virologiche. La Regione ha già dichiarato la disponibilità a contribuire per supportare le campagne straordinarie di disinfestazione che i Comuni si apprestano a fare. Le misure sulle trasfusioni di sangue e sui trapianti di organi e tessuti. In coordinamento con il livello nazionale per la necessaria armonizzazione con le indicazioni che riguardano il territorio italiano, sono state disposte, nei territori interessati dal focolaio epidemico misure precauzionali che comprendono la sospensione dalla donazione dei residenti nelle aree interessate e, per 21 giorni, dei soggetti che vi hanno soggiornato anche per poche ore. Poiché nelle aree interessate la raccolta di sangue era molto rilevante, le misure adottate hanno richiesto l´immediato avvio di un lavoro di coordinamento per garantire il mantenimento delle disponibilità di sangue. La situazione viene mantenuta costantemente monitorata, con la collaborazione delle Associazioni dei donatori, il cui supporto è fondamentale. Nelle zone interessate dall´epidemia anche le donazioni di organi e tessuti sono state sospese. In questo caso le ricadute operative attese in questa fase sono meno rilevanti. Per ogni ulteriore informazione sono a disposizione dei cittadini il numero verde del Servizio sanitario regionale (800 033 033), i Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende sanitarie della Regione Emilia-romagna e il numero del Ministero della salute (06-59943307). E´ anche a disposizione un sito internet dedicato: www. Zanzaratigreonline. It. .  
   
 

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