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Notiziario Marketpress di
Giovedì 06 Settembre 2007 |
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DALLE COPIE IMPERFETTE DI BORSE ICONA AL GRUPPO BURANI: IL NUOVO CORSO DEL MARCHIO CHE PRENDE CON SPIRITO LA MODA
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Il marchio Sécret Pon Pon è tra i più promettenti sul mercato degli accessori fashion. La società che lo ha acquisito, Jaya s. R. L. , è la costola di uno dei gruppi più profittevoli sullo scenario internazionale, Mariella Burani Fashion Group. Da settembre la società partecipata al 65% dal gruppo Burani nonché titolare della produzione e distribuzione dei brand in licenza quali Ungaro Fuchsia e Alviero Martini abbigliamento, gestirà lo sviluppo produttivo e commerciale di Sécret Pon Pon. Un’etichetta nata per gioco da un’idea della sua artefice, Chiara Montanari, appassionata di borse che due anni fa riprodusse i grandi classici del lusso, utilizzando vecchi jeans sdruciti. Qualche modello proposto nelle vetrine del negozio della madre di Chiara nel centro di Riccione, ed è subito successo. Luca Bertolini, fondatore di Jaya, titolare del 35% della società,punta all’obiettivo dei 12 milioni di euro di ricavi nel 2009. “Non si tratta del tipico prodotto di pelletteria –conferma Bertolini, imprenditore dal 97 quando acquistò un’azienda di abbigliamento con un buon know how di prodotto, ponendo le basi per la creazione di Jaya avvenuta l’anno successivo grazie all’incontro con Giovanni Burani. “Sécret Pon Pon è un prodotto eclettico, basato su materiali, forme e soluzioni creative che sconfinano dal tradizionale. Chiara Montanari inventa e noi industrializziamo il suo estro”. L’acquisizione si poggia su ottime basi di partenza: sin dall’inizio Sécret Pon Pon ha catturato l’attenzione dei migliori negozi italiani e internazionali, come l’Eclaireur di Parigi. “Gli stessi negozi che sono nostri interlocutori per altri marchi -continua Bertolini – Jaya ha circa 400 clienti di altissimo livello nel mondo”. Altresì, con questa acquisizione la società emiliana, 20 milioni di fatturato per 200 mila capi annui prodotti e distribuiti, entra nel mondo dell’accessorio per la prima volta: “Sécret Pon Pon ha una prerogativa peculiare, sino a oggi è stato distribuito solo in negozi di abbigliamento- spiega il manager, motivando il perché della scelta che si discosta dalla strategia della società, orientata sino a oggi solo sull’abbigliamento. “Lo abbiamo individuato oltre un anno fa, in un’ottica di scouting orientato a realtà dal forte potenziale e bisognose del giusto supporto per fiorire. Ora, per affrontare la sfida, abbiamo a disposizione tutta l’expertise pellettiera del gruppo Burani, fruendo di un apparato commerciale e di canali di vendita già strutturati”. L’impatto della nuova gestione su Sécret Pon Pon è già visibile nel restyling della collezione invernale 2007-08: l’allure è quella di una proposta completa, con materiali più ricercati pur mantenendo il sapore giocoso che rappresenta il suo atout principale. Che la formula sia vincente è confermato già dall’andamento delle vendite (le prima all’interno del Gruppo) che hanno visto raddoppiare gli ordinativi. “Ci rivolgiamo a un pubblico che già possiede accessori delle griffe più prestigiose e che è disposto a spendere per un oggetto speciale offertogli dalla boutique” –chiosa Bertolini. La fase di lancio prevede, per il primo biennio, un forte investimento in comunicazione, pari all’11-12% dei ricavi, che porti la marca anche al grande pubblico. Inoltre, tra gli obiettivi prioritari vi è la ricerca di una location per un flagship milanese che possa esprimere appieno il mondo Sécret Pon Pon: tra le finalità a medio termine vi è anche una strategia di brand extension rivolta al segmento abbigliamento. Sin da bambina Chiara Montanari aveva la passione delle borse, coltivata crescendo e dedicando la propria vita all’accessorio, vissuto come professione e come sogno da coltivare attraverso i 250 modelli più esclusivi che Chiara ha raccolto nel proprio armadio nel corso degli anni. Ma accanto alla passione si accende la verve creativa che porta la giovane riccionese ad una svolta importante. A Pasqua 2004, l’intreccio tra casualità e destino: Chiara confeziona con le sue mani le sue prime borse in jeans, cloni imperfetti di riconoscibilissime icone di stile. L’idea del falso macroscopico ma vissuto con ironia piace, le borse vanno a ruba in pochi minuti. Il marchio, Secret Pon Pon, viene attinto dalla memoria dell’etichetta apposta su un paio di mutandine. Di lì, l’escalation: durante una rassegna fieristica milanese i più grossi buyer manifestano interesse per il prodotto. Dal jeans, Chiara passa al maculato, alle pelli, sfornando bauletti, baguette, borse a manico di ispirazione griffata ma dallo spirito frizzante. I mercati si aprono: Secret Pon Pon entra in Giappone, Russia, Corea, Emirati Arabi, persino negli Usa. Persino Rinascente sigla un contratto per vendere il marchio nel settore lusso dei suoi department store. Un colosso come Zara è costretto a ritirare alcuni modelli rei di plagio nei confronti della piccola griffe romagnola. Ora, la strada è tutta in ascesa. . |
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