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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Giugno 2006
 
   
  SELEZIONATI I 5 FINALISTI DEL PREMIO MARIETTA

 
   
  I cuochi dilettanti, provenienti da Roma, Imperia, Tarquinia, Forlì e Forlimpopoli, si spono sfidati domenica 18 giugno a Forlimpopoli nel corso della Festa Artusiana. Un amministratore di società di Roma, un direttore di banca di Imperia, un impiegato di banca di Forlì, una caposala di sala operatoria di Tarquinia e una casalinga di Forlimpopoli: sono stati questi i cinque cuochi dilettanti che hanno partecipato alla sfida finale del Premio Marietta, il concorso intitolato alla fedele aiutante di Pellegrino Artusi che ha vissuto il suo clou domenica 18 giugno nel corso della Festa Artusiana, alle 9. 45 presso il Ristorante Edo di Forlimpopoli. Le cinque ricette finaliste sono state scelte dalla Giuria del Premio Marietta all’interno di una cinquantina di proposte, arrivate al Comune di Forlimpopoli da tutta Italia. Con una particolarità: molte ricette sono state spedite da uomini, segno che la Marietta di oggi, la custode della casa e degli affetti familiari, è un ruolo ricoperto sempre più spesso da figure maschili (o, forse, che gli uomini sono più disponibili quando si tratta di giocare o di esibirsi, ma meno disponibili quando si tratta della pratica quotidiana…). E gli uomini sono stati la maggioranza anche tra i finalsti: Fabio Fassone, di Roma, ha presentato le “mezzelune di pasta fresca ripiena di coratella di agnello sul pesto di carciofi”; Felice Campodonico, di Imperia, proponeva i “ravioli a modo mio”, mentre William Francia, di Forlì, si è lancaito nella preparazione dei “cappellacci tricolore”. Le donne invece si sono sfidate a colpi di “fettuccine al sugo di baccalà” (Vittoria Tassoni di Tarquinia), e di “quadrucci con pisellini, in brodo matto”(Mirna bertozzi, Forlimpopoli). Al vincitore del “Marietta” 2006 è stato consegnato il premio di 1. 000 euro nel corso della serata di gala dei Premi Artusi, che si è tenuto a Forlimpopoli domenica 18 giugno alle pre 21 nel cortile interno della Rocca. Tutti i finalisti hanno ricevuto 15 Kg. Di Pasta Bennet. La Giuria era composta da: Verdiana Gordini, Presidente; Franco Mambelli, esperto; Armanda Sacchetto, esperta; Vittorio Maltoni, esperto, Giorgio Amadei, dell’Associazione Italiana Sommelliers; Luisanna Messeri e Francesca Capanna della trasmissione “Il Club delle cuoche”, in onda sulla rete satellitare Alice. Da ricordare infine che Forlimpopoli ha già resi noti i nomi dei due vincitori del Premio Marietta “ad honorem”, personalità di spicco che si sono distinte nel settore gastronomico a livello internazionale: Leda Vigliardi Paravia, “gladiatrice” della cucina italiana a Parigi, e Vittorio Tonelli, studioso della tradizione gastronomica e contadina romagnola. Il marchio territoriale vigevano al centro promuove con il centro studi tavola l’enogastronomia locale. Il recupero della tradizione enogastronomica, al fine di creare e mantenere la cultura della cucina locale e rendere questa ricchezza un patrimonio territoriale fruibile, è una delle missioni del marchio Vigevano al centro. Partner del progetto su questo tema è il Centro Studi Tavola, associazione nata con lo scopo di ricercare, registrare e diffondere la cultura della cucina di Vigevano e della Lomellina, grazie alla realizzazione di una documentazione organica della tradizione locale dell’alimentazione. Il marchio Vigevano al centro è nato come elemento per sviluppare le diverse eccellenze del territorio vigevanese nei suoi diversi ambiti. Il suo scopo è quello di far apprezzare l’esistente offrendo visibilità a quanto viene fatto da istituzioni e associazioni che a diverso titolo contribuiscono alla promozione del territorio, avviando una strategia integrata e coordinata a livello di sistema con una promozione sinergica dei diversi settori più importanti del territorio. Il marchio ha quindi trovato nell’associazione un modo per promuovere la valorizzazione di una delle più importanti eccellenze del territorio, sostenendone le diverse attività. Il Centro Studi Tavola sta realizzando una banca dati bibliografica contenente opere dedicate alla cucina lomellina e una raccolta di ricettari manoscritti risalenti fino ai primi del novecento conservati presso famiglie, comunità e ristoratori. L’associazione sta inoltre conducendo una serie di interviste per raccogliere ricette tramandate oralmente, accurate ricerche di documenti presso archivi storici ed ecclesiastici e ha in progetto la costruzione di un database che consenta il recupero delle ricette, degli ingredienti e dei menù locali tradizionali. Tutto questo è volto sia a favorire la trasmissione di questo importante patrimonio culturale che a rendere le informazioni accessibili ai visitatori della città. Dai formaggi agli asparagi, dal pesce alla polenta, ogni mese all’interno della suggestiva cornice di Palazzo Roncalli sarà possibile assaporare i migliori piatti della Lomellina, alla scoperta di un patrimonio culinario tutto da valorizzare. . . . .  
   
 

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