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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Settembre 2007 |
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UNO STUDIO RIVELA CHE LO STRESS DA CALORE INCIDE SULLA FERTILITÀ DEI BOVINI
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L´aumento delle temperature condiziona pesantemente la fertilità dei bovini, rivela una nuova ricerca concernente il potenziale impatto del cambiamento climatico sul bestiame. A partire dalla metà degli anni Ottanta, l´efficienza riproduttiva dei capi da latte è diminuita drasticamente malgrado i progressi della genetica e della gestione delle mandrie. Il tasso di fertilità dei bovini è determinato da molteplici fattori e in quest´ultimo studio gli scienziati dell´Università autonoma di Barcellona (Spagna) hanno studiato l´impatto dello stress da calore sui tassi di concepimento. Lo stress da calore si manifesta quando la temperatura esterna, l´energia radiante, l´umidità e la velocità del vento creano un ambiente più caldo rispetto alla fascia di temperatura nella quale è compresa la zona termica neutra degli animali. Gli scienziati hanno analizzato i dati relativi a oltre 10 000 inseminazioni in quattro mandrie su un periodo di tre anni. Avvalendosi dei dati climatici forniti da una stazione meteorologica nelle vicinanze, gli studiosi hanno ricavato i livelli di stress da calore nei giorni immediatamente precedenti e successivi ad ogni inseminazione. È così emerso che elevati livelli di stress da calore in momenti strategici riducevano la probabilità di concepimento. Ad esempio un elevato livello di stress da calore tre giorni prima dell´inseminazione riduceva la fertilità, probabilmente a causa dell´assenza di ovulazione. Quest´ultimo fenomeno si è manifestato con una frequenza di 3,9 volte superiore in capi inseminati durante la stagione calda (maggio-settembre) rispetto a quelli inseminati nella stagione più fresca dell´anno. Anche lo stress da calore nel giorno stesso dell´inseminazione è importante, in quanto potrebbe compromettere la qualità di ovuli, sperma ed embrioni. Inoltre i tassi di concepimento diminuivano se il giorno successivo all´inseminazione la temperatura massima era elevata. La conclusione dei ricercatori è che i fattori climatici sembrano condizionare pesantemente il tasso di concepimento. Raccomandano quindi agli allevatori di controllare la temperatura (inclusa quella massima) e l´umidità e di attuare misure di raffreddamento laddove opportuno. Durante lo studio, solo temperature giornaliere massime di 20°C o inferiori hanno comportato un aumento della fertilità. Lo studio è pubblicato sulla rivista «Theriogenology». Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Uab. Es . |
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