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Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Settembre 2007 |
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INTESA SANPAOLO: RISULTATI AL 30 GIUGNO 2007 UTILE NETTO CONSOLIDATO DEL PRIMO SEMESTRE 2007 A OLTRE 5,3 MILIARDI DI EURO, CON PLUSVALENZE DA CESSIONE DI CARIPARMA E FRIULADRIA, RISPETTO A 2,6 MILIARDI DEL PRIMO SEMESTRE 2006.
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Torino, Milano, 13 settembre 2007 – Si è riunito l’ 11 settembre sotto la presidenza di Enrico Salza il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2007 (*) Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2006 sono stati riesposti a seguito del mutato perimetro di consolidamento integrale con riferimento a quattro gruppi di operazioni: 1. Cessione a Crédit Agricole di Cariparma e Friuladria, società uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel primo trimestre del 2007 e il cui apporto in termini di utile netto per i primi due mesi del 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione, voce in cui è stata anche inclusa la plusvalenza realizzata con la cessione in marzo: per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo peraltro il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 2. Cessione a Crédit Agricole di 202 sportelli, il cui apporto in termini di utile netto - per il primo trimestre 2007 nel caso dei 29 sportelli conferiti in aprile a Friuladria e per il primo semestre 2007 nel caso dei 173 conferiti in luglio a Cariparma - è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione, voce in cui è stata anche inclusa la plusvalenza realizzata nel secondo trimestre con il conferimento dei 29 sportelli a Friuladria: per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 3. Cessione - in corso - a Montepaschi di Biverbanca, il cui apporto in termini di utile netto per il primo semestre 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 4. Acquisizione di Bank of Alexandria, Cassa dei Risparmi di Forlì e Panonska Banka, società entrate nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel primo trimestre del 2007: per il 2006 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, unitamente al consolidamento linea per linea di Banca Italo Albanese, acquisita nel secondo trimestre 2006. Inoltre, le componenti relative alle esattorie, ricondotte agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione nel secondo e terzo trimestre 2006 e uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel quarto trimestre 2006, sono state deconsolidate linea per linea nel primo trimestre 2006, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione. Sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2006 sono stati riesposti deconsolidando linea per linea le componenti riguardanti Cariparma, Friuladria e i 202 sportelli oggetto di cessione a Crédit Agricole e attribuendo il relativo apporto alle pertinenti voci di attivo e passivo concernenti i gruppi di attività in via di dismissione; il dato del primo trimestre 2006 è stato analogamente riesposto anche per la componente relativa alle esattorie. Inoltre, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2006 e del primo trimestre 2007 sono stati riesposti deconsolidando linea per linea le componenti relative a Biverbanca e attribuendo il relativo apporto alle pertinenti voci di attivo e passivo concernenti i gruppi di attività in via di dismissione, nonché consolidando linea per linea le componenti relative a American Bank of Albania. I risultati del primo semestre 2007 evidenziano un positivo andamento, in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa 2007-2009, che ha un particolare valore nella cruciale fase d’avvio del processo di integrazione. Analoga importanza assume la dinamica registrata nell’acquisizione di nuovi clienti, con circa 110. 000 clienti netti in più in Italia nei sei mesi dall’efficacia della fusione. L’utile netto consolidato di Intesa Sanpaolo nel primo semestre 2007 ammonta a 5. 359 milioni di euro, rispetto ai 2. 616 milioni del primo semestre 2006. Se si escludono le principali componenti non ricorrenti dal risultato semestrale sia del 2007 sia del 2006, l’utile netto normalizzato sale da 2. 468 a 2. 630 milioni di euro, in crescita del 6,6%. L’utile netto normalizzato del primo semestre 2007 è calcolato escludendo 29 milioni di minusvalenza dal risultato dell’attività di negoziazione per la cessione di un terzo della quota detenuta in Santander, 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto nelle spese per il personale, 3. 025 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Cariparma e Friuladria e di 29 sportelli a Crédit Agricole e 123 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione, nonché 199 milioni di relative imposte e 200 milioni di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte); mentre l’utile netto normalizzato del primo semestre 2006 è calcolato escludendo 100 milioni dal risultato dell’attività di negoziazione connessi alle posizioni in Fiat e Parmalat, nonché 37 milioni di relative imposte e 85 milioni di apporto delle esattorie incluso nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte). I risultati di conto economico del primo semestre 2007 Il conto economico consolidato del primo semestre 2007 registra proventi operativi netti pari a 9. 378 milioni di euro, in crescita del 5,7% rispetto ai 8. 871 milioni del primo semestre 2006; la crescita è del 7,3% se si considera il risultato dell’attività di negoziazione normalizzato escludendo dal dato 2007 l’apporto negativo di 29 milioni dovuto alla cessione di un terzo della quota detenuta in Santander e dal dato 2006 l’apporto positivo di 100 milioni connesso alle posizioni in Fiat e Parmalat. In quest’ambito, nel primo semestre 2007 gli interessi netti ammontano a 4. 896 milioni, in aumento dell’ 11,8% rispetto ai 4. 378 milioni del primo semestre 2006. Le commissioni nette sono pari a 3. 219 milioni di euro, in flessione del 2,6% rispetto ai 3. 306 milioni del primo semestre 2006, a seguito della politica commerciale improntata alla creazione di valore per la clientela resa possibile dalla fusione, che ha visto: un generale allineamento del pricing alle condizioni migliori praticate in precedenza da Banca Intesa e da Sanpaolo Imi; l’azzeramento delle commissioni per le operazioni Atm/bancomat effettuate dalla clientela di una delle due ex-banche tramite la rete dell’altra; l’estensione all’intera rete Intesa Sanpaolo di conti prodotto come Zerotondo, che includono una serie di servizi standardizzati e sono caratterizzati da spese di tenuta conto inferiori rispetto ai conti correnti tradizionali; il minor ricorso a collocamenti di prodotti con elevate commissioni up-front. Il che ha comportato una diminuzione in particolare delle commissioni da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-12,1%) e da conti correnti (-11%), a fronte di una crescita della componente relativa alle garanzie rilasciate (+6,4%) e alla distribuzione dei prodotti assicurativi (+6,1%). Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 770 milioni di euro (799 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della cessione parziale della quota in Santander), rispetto agli 818 milioni del primo semestre 2006 (718 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat). Il risultato della gestione assicurativa, relativo ai rami vita e danni in cui opera la sub-holding Eurizon, è ammontato a 263 milioni di euro, rispetto ai 194 milioni del primo semestre 2006. Gli oneri operativi - che beneficiano in misura ancora marginale degli effetti della fusione e del Piano d’Impresa - ammontano a 4. 439 milioni di euro, con un calo del 5,2% rispetto ai 4. 684 milioni del primo semestre 2006, per le ridotte spese del personale (-7,4%) conseguenti alla contabilizzazione di 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto derivanti dalla riforma del Tfr entrata in vigore quest’anno. Se si considera il dato 2007 normalizzato escludendo tali riprese, gli oneri operativi complessivi risultano sostanzialmente in linea con il primo semestre 2006 (+0,2%), con spese per il personale in aumento dell’ 1,8%, a seguito degli accantonamenti per le ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, spese amministrative in diminuzione dell’ 1,6% e ammortamenti in calo del 3,7%. Il risultato della gestione operativa ammonta quindi a 4. 939 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto ai 4. 187 milioni del primo semestre 2006, con un miglioramento del cost/income ratio dal 52,8% al 47,3%; la crescita è del 15,3% se si considera il dato normalizzato, escludendo dal 2007 l’effetto della cessione parziale di Santander e delle riprese sul fondo Tfr ed escludendo dal 2006 l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat, con un miglioramento del cost/income ratio dal 53,4% al 49,9%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 860 milioni di euro, rispetto ai 685 milioni del corrispondente periodo del 2006, e include 138 milioni di rettifiche relative a crediti in bonis, costituite per la maggior parte da un accantonamento non ricorrente a fronte della ridefinizione a favore della clientela delle condizioni di alcuni contratti di mutuo. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 43 milioni di euro, rispetto ai 70 milioni del primo semestre 2006. Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 4. 122 milioni di euro, in crescita del 15,4% rispetto ai 3. 572 milioni del primo semestre 2006, del 12,2% normalizzando il 2007 per Santander e Tfr e il 2006 per Fiat e Parmalat. L’utile netto consolidato ammonta a 5. 359 milioni di euro - rispetto ai 2. 616 milioni del primo semestre 2006 - dopo la contabilizzazione di imposte per 1. 425 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 80 milioni, di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 200 milioni, di un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 3. 006 milioni (che include 2. 867 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di Cariparma, Friuladria e 29 sportelli a Crédit Agricole) e della quota di pertinenza di terzi per 64 milioni. L’utile netto della Capogruppo è di 4. 986 milioni (che include 3. 469 milioni di plusvalenza al netto delle imposte derivante dalla predetta cessione al Crédit Agricole), rispetto ai 3. 440 milioni del primo semestre 2006 (comprendente 704 milioni di dividendo straordinario distribuito da Intesa Holding Asset Management in relazione alla cessione del 65% di Nextra al Crédit Agricole e ricavi anch’essi non ricorrenti legati alle posizioni in Fiat e Parmalat e alla cessione infragruppo dell’interessenza nel Santander per complessivi 339 milioni al lordo delle imposte). L’utile netto consolidato normalizzato ammonta a 2. 630 milioni nel primo semestre 2007, rispetto ai 2. 468 milioni del primo semestre 2006 (+6,6%), escludendo dal dato 2007 gli effetti Santander e Tfr, gli oneri di integrazione, gli oneri connessi al costo di acquisizione, la plusvalenza dalle cessioni a Crédit Agricole nonché le relative imposte e dal dato 2006 l’effetto Fiat e Parmalat nonché le relative imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte). I risultati di conto economico del secondo trimestre 2007 Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2007 registra proventi operativi netti pari a 4. 723 milioni di euro, in crescita del 6,6% rispetto al secondo trimestre 2006 e dell’ 1,5% rispetto al primo trimestre 2007; la crescita è, rispettivamente, del 7,1% e del 2,1% se si considera il risultato dell’attività di negoziazione normalizzato escludendo l’apporto negativo di 29 milioni della cessione parziale della quota in Santander dal secondo trimestre 2007 e di 10 milioni delle posizioni in Fiat e Parmalat dal secondo trimestre 2006. In quest’ambito, nel secondo trimestre 2007 gli interessi netti ammontano a 2. 482 milioni, in aumento del 10,7% rispetto al secondo trimestre 2006 e del 2,8% rispetto al primo trimestre 2007. Le commissioni nette sono pari a 1. 603 milioni di euro, in flessione del 2,4% rispetto al secondo trimestre 2006 e dello 0,8% rispetto al primo trimestre 2007. Rispetto al secondo trimestre 2006, si registra una diminuzione in particolare delle commissioni da conti correnti (-15,6%) e da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-12,9%), a fronte di una crescita della componente relativa alla distribuzione dei prodotti assicurativi (+6,1%) e alle garanzie rilasciate (+3,6%). Rispetto al primo trimestre 2007 si registra una diminuzione in particolare delle commissioni da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-8,3%) e da conti correnti (-7,1%) a fronte di una crescita della componente relativa a servizi di incasso/pagamento e bancomat / carte di credito (+1,5%). Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 332 milioni di euro (361 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della cessione parziale della quota in Santander), rispetto ai 326 milioni del secondo trimestre 2006 (336 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat) e ai 438 milioni del primo trimestre 2007. Il risultato della gestione assicurativa è ammontato a 162 milioni di euro, rispetto ai 99 milioni del secondo trimestre 2006 e ai 101 milioni del primo trimestre 2007. Gli oneri operativi ammontano a 2. 109 milioni di euro, con un calo dell’ 11,3% rispetto al secondo trimestre 2006 e del 9,5% rispetto al primo trimestre 2007, derivante dalle spese del personale (rispettivamente -17,7% e -19,4%), che nel secondo trimestre 2007 beneficiano della contabilizzazione di 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto; se si considera il dato normalizzato escludendo tali riprese, gli oneri operativi complessivi risultano in flessione dello 0,6% rispetto al secondo trimestre 2006 e in crescita dell’ 1,5% rispetto al primo trimestre 2007, con le spese del personale rispettivamente in aumento dello 0,6% e in diminuzione dell’ 1,4%. Rispetto al secondo trimestre 2006, si registra una diminuzione dell’ 1,3% delle spese amministrative e del 6% degli ammortamenti; rispetto al primo trimestre 2007, le spese amministrative crescono del 5,7% e gli ammortamenti del 6,8%, anche per l’effetto stagionalità. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2. 614 milioni di euro, in crescita del 27,5% rispetto al secondo trimestre 2006 e del 12,4% rispetto al primo trimestre 2007; se si considera il dato normalizzato, escludendo dal secondo trimestre 2007 l’effetto della cessione parziale di Santander e delle riprese sul fondo Tfr e dal secondo trimestre 2006 l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat, l’aumento è rispettivamente pari al 15,9% e al 2,7%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 444 milioni di euro, rispetto ai 324 milioni del corrispondente trimestre del 2006 e ai 416 milioni del primo trimestre 2007. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 8 milioni di euro, rispetto ai 66 milioni del secondo trimestre 2006 e ai 35 milioni del primo trimestre 2007. Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 2. 178 milioni di euro, in crescita del 21,5% rispetto al secondo trimestre 2006 e del 12% rispetto al primo trimestre 2007; la crescita è rispettivamente dell’ 8,3% e dello 0,4% se si normalizza il secondo trimestre 2007 per Santander e Tfr e il secondo trimestre 2006 per Fiat e Parmalat. L’utile netto consolidato ammonta a 1. 357 milioni di euro - rispetto ai 1. 346 milioni del secondo trimestre 2006 e ai 4. 002 milioni del primo trimestre 2007 - dopo la contabilizzazione di imposte per 735 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 66 milioni, di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 100 milioni, di un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 111 milioni (che include 64 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di 29 sportelli a Crédit Agricole) e della quota di pertinenza di terzi per 31 milioni. L’utile netto consolidato normalizzato ammonta a 1. 317 milioni nel secondo trimestre 2007, rispetto ai 1. 291 milioni del secondo trimestre 2006 (+2%) e ai 1. 313 milioni del primo trimestre 2007, escludendo dal secondo trimestre 2007 gli effetti Santander e Tfr, dal primo e secondo trimestre 2007 gli oneri di integrazione, gli oneri connessi al costo di acquisizione, la plusvalenza dalle cessioni a Crédit Agricole nonché le relative imposte e dal secondo trimestre 2006 l’effetto Fiat e Parmalat nonché le relative imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte). Lo stato patrimoniale al 30 giugno 2007 Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2007 i crediti verso la clientela raggiungono i 333 miliardi di euro, in crescita del 2,4% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 9,1% rispetto al 30 giugno 2006. Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati/ristrutturati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 7. 568 milioni di euro, in flessione dell’ 1,9% rispetto ai 7. 713 milioni del 31 dicembre 2006; in quest’ambito, i crediti in sofferenza aumentano da 2. 682 a 2. 810 milioni di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,8% (invariata rispetto al 31 dicembre 2006) e un grado di copertura del 72% (invariato rispetto a fine 2006), gli incagli/ristrutturati sono diminuiti da 3. 887 a 3. 845 milioni e le posizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni si sono ridotte da 1. 144 a 913 milioni. Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 995 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita del 4,1% rispetto al 31 dicembre 2006 e dell’ 8,2% rispetto al 30 giugno 2006. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta ammonta a 374 miliardi, in aumento del 2,2% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 7,5% rispetto al 30 giugno 2006, e la raccolta indiretta raggiunge i 648 miliardi, in aumento del 5,4% rispetto a fine 2006 e dell’ 8,7% rispetto al 30 giugno 2006. L’ammontare di risparmio gestito - in cui non rientrano i fondi comuni dell’ex Gruppo Intesa, inclusi nel risparmio amministrato dopo la cessione del dicembre 2005 a Crédit Agricole di Nextra, società che è previsto riconfluisca nel Gruppo Intesa Sanpaolo entro l’anno - raggiunge i 218 miliardi, in flessione dell’ 1,2% rispetto a fine 2006 e in crescita dell’ 1,2% rispetto al 30 giugno 2006, a fronte di una crescita delle polizze vita e dei fondi pensione aperti che ha solo in parte compensato la diminuzione di fondi comuni e gestioni patrimoniali rispetto a dicembre ma l’ha più che compensata rispetto a giugno 2006. La nuova produzione vita nel primo semestre 2007 ammonta a 3,9 miliardi di euro per Eurizon e a 2,1 miliardi per Intesa Vita. I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2007 sono stati calcolati: i. Considerando - per la quota parte semestrale - l´ipotesi di distribuire nel 2008, analogamente al 2007, 0,38 euro per azione ordinaria e 0,391 euro per azione di risparmio, ii. Sottraendo - in linea con le recenti indicazioni di vigilanza - in eguale misura dal Tier 1 e dal Tier 2 capital gli elementi che in precedenza erano da dedurre dalla somma dei due (in particolare, la deduzione paritetica riguarda le partecipazioni in società bancarie e finanziarie ma non quelle assicurative, che per Intesa Sanpaolo rimangono assoggettate alla deduzione dalla somma di Tier 1 e Tier 2 capital), e risultano pari al 7,2% per il Core Tier 1 ratio, al 7,9% per il Tier 1 ratio e al 10,6% per il coefficiente patrimoniale totale. I valori al 31 dicembre 2006 - riferiti al solo Gruppo Intesa e calcolati tenendo conto della distribuzione di 0,38 euro per azione ordinaria e di 0,391 euro per azione di risparmio nel 2007 - risultavano pari al 5,5% per il Core Tier 1 ratio, al 6,3% per il Tier 1 ratio e al 9,5% per il coefficiente patrimoniale totale. Al 30 giugno 2007, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 7. 536 sportelli bancari - di cui 6. 282 in Italia e 1. 254 all’estero - con 97. 728 dipendenti, 1. 552 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2006. I risultati per area di Business La Divisione Banca dei Territori include: l’Area Retail, che opera al servizio della clientela famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 75. 000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie fino a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a 1 milione di euro) ed Enti no profit; l’Area Imprese, preposta alla gestione delle aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni; la Direzione Private Banking, dedicata ai clienti privati con attività finanziarie per oltre 1 milione di euro. La predetta operatività è realizzata tramite la Capogruppo Intesa Sanpaolo e le banche rete integrate informaticamente (Sanpaolo Banco di Napoli, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Cassa di Risparmio in Bologna, Cassa di Risparmio di Venezia, Friulcassa e Sanpaolo Banca dell’Adriatico). Nella Divisione sono inoltre incluse: le banche regionali per le quali nel corso del semestre non si è ancora avviato o completato il processo di integrazione informatica (Intesa Casse del Centro, Banca di Trento e Bolzano, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna); le società prodotto specializzate nel credito industriale (Banca Intesa Mediocredito e Banca Cis), nel leasing (Intesa Leasing e Sanpaolo Leasint) e nel credito al consumo (Neos Banca e Agos Itafinco). Rientrano inoltre nel perimetro di operatività del settore le compagnie assicurative Intesa Vita e Intesa Previdenza, Sanpaolo Bank (Lussemburgo), attiva nel private banking internazionale, le società fiduciarie Sirefid e Sanpaolo Fiduciaria, Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, Si Holding, partecipata al 37%, cui fa capo il controllo totalitario di Cartasi, società interbancaria leader in Italia nel settore delle carte di credito. La Divisione Banca dei Territori registra nel primo semestre 2007 proventi operativi netti per 5. 803 milioni di euro, in aumento del 6,1% dai 5. 471 milioni del primo semestre 2006, pari al 62% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo semestre 2006). Gli oneri operativi flettono dello 0,5% - passando da 3. 067 a 3. 053 milioni - e portano a un risultato della gestione operativa in crescita del 14,4%, da 2. 404 a 2. 750 milioni, e a un cost/income ratio in diminuzione dal 56,1% al 52,6%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette rimane sostanzialmente invariato, passando da 521 a 524 milioni. Dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per un milione, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 2. 227 milioni di euro, con una crescita del 18,2% rispetto ai 1. 884 milioni del primo semestre 2006. La Divisione Corporate & Investment Banking comprende: la Direzione Relazioni Corporate, incaricata di gestire le relazioni con la clientela Large Corporate (Grandi Gruppi) e Mid Corporate (imprese con fatturato superiore a 150 milioni) in Italia, nonché di sviluppare le attività a supporto del commercio internazionale; la Direzione Rete Estera, alla quale è stata assegnata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque, Intesa Bank Ireland, Banca Intesa France, Zao Banca Intesa, Sanpaolo Imi Bank Ireland). Alla Direzione sono demandati lo sviluppo e la gestione del segmento rappresentato dalla clientela corporate estera e l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export; la Direzione Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, della custodia e del regolamento titoli, di banca depositaria e corrispondente; - la Direzione Investment Banking, deputata alla realizzazione di prodotti di finanza strutturata e all’attività di consulenza nel campo del M&a per la clientela del Gruppo; la Direzione Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (Pei) e Imi Investimenti; la Direzione Capital Markets, posta a presidio, tramite Banca Caboto e Banca Imi, dell’attività di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making; la Direzione Operations Finanza, che offre le funzioni specifiche di post trading e It in area finanza. Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di Intesa Mediofactoring. La Divisione Corporate & Investment Banking registra proventi operativi netti pari a 1. 355 milioni di euro - in diminuzione del 3,9% rispetto ai 1. 410 milioni del primo semestre 2006, ma in aumento del 3,4% se si normalizza il dato 2006 per l’effetto Fiat e Parmalat - pari al 14% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (16% nel primo semestre 2006, 15% normalizzato). A fronte di oneri operativi pari a 424 milioni, in calo del 2,1% rispetto ai 433 milioni del primo semestre 2006, il risultato della gestione operativa ammonta a 931 milioni, in diminuzione del 4,7% rispetto ai 977 milioni del primo semestre 2006 ma in crescita del 6,2% sul dato 2006 normalizzato, e il cost/income ratio è pari al 31,3%, in leggero aumento rispetto al 30,7% del corrispondente periodo del 2006 ma in calo dal 33,1% del primo semestre 2006 normalizzato. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette aumenta da 80 a 102 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 829 milioni, in diminuzione del 10,3% rispetto ai 924 milioni del primo semestre 2006 e in crescita dello 0,6% sul dato 2006 normalizzato. La business unit Public Finance ha il compito di servire la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata, sviluppando le attività di finanziamento e l’operatività bancaria corrente, la finanza di progetto, le cartolarizzazioni, di prestare consulenza di carattere finanziario, con l´obiettivo di favorire la collaborazione tra pubblico e privato e di assistere le iniziative e i progetti di investimento nelle grandi infrastrutture, la sanità, la ricerca e la pubblica utilità in genere. La business unit è costituita da Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo (Biis) e da Banca Opi, che, a partire dai primi mesi dell´anno, stanno operando sul mercato in modo unitario e che, entro fine 2007, si integreranno creando la prima banca italiana nel public finance e una delle prime in Europa. La business unit Public Finance registra proventi operativi netti per 149 milioni di euro, in flessione del 2,6% rispetto ai 153 milioni del primo semestre 2006, pari al 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo semestre 2006), ma in aumento dell’ 8,1% escludendo i proventi non ricorrenti sia dal 2006 sia dal 2007. A fronte di oneri operativi in aumento del 6,7% da 45 a 48 milioni, il risultato della gestione operativa ammonta a 101 milioni, in diminuzione del 6,5% rispetto ai 108 milioni del primo semestre 2006 ma in aumento dell’ 8,9% escludendo le componenti non ricorrenti, e il cost/income ratio sale dal 29,4% al 32,2%, ma flette dal 33,3% al 32,9% escludendo le componenti non ricorrenti. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette è pari a 15 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 86 milioni, in diminuzione del 20,4%, rispetto ai 108 milioni del primo semestre 2006 e del 7,8% escludendo le componenti non ricorrenti. La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate & Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui si articola la presenza internazionale del Gruppo: la Direzione Area Banche Cee & See, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale (Banka Koper in Slovenia, Vseobecna Uverova Banka in Slovacchia, Central-european International Bank e Inter-europa Bank in Ungheria) e in Europa Sud Orientale (Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd e Panonska Banka in Serbia, Upi Banka in Bosnia-erzegovina, Banca Italo Albanese e American Bank of Albania in Albania e Sanpaolo Imi Bank Romania); la Direzione Area Banche Csi, posta a presidio della controllata Kmb Bank nella Federazione Russa; la Direzione Area Banche South Mediterranean & Asia, deputata in particolare allo sviluppo delle relazioni nel bacino del Mediterraneo in cui il Gruppo è presente con Bank of Alexandria. La Divisione Banche Estere registra proventi operativi netti per 909 milioni di euro, in aumento del 23,2% dai 738 milioni del primo semestre 2006, pari al 10% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (8% nel primo semestre 2006). Gli oneri operativi aumentano del 10,3% da 417 a 460 milioni, per la crescita della rete commerciale; conseguentemente, il risultato della gestione operativa cresce del 39,9%, da 321 a 449 milioni, e il cost/income ratio scende dal 56,5% al 50,6%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette cresce da 57 a 68 milioni; dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 4 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 385 milioni, in aumento del 37% rispetto ai 281 milioni del primo semestre 2006. La business unit Eurizon Financial Group è la subholding del Gruppo posta a presidio delle attività assicurative realizzate per il tramite di Eurizonvita, di quelle di asset gathering svolte dalle reti di promotori di Banca Fideuram, al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto, e di asset management svolte attraverso Eurizon Capital. La business unit Eurizon Financial Group registra proventi operativi netti per 771 milioni di euro, in aumento del 16,6% rispetto ai 661 milioni del primo semestre 2006, pari all’ 8% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (7% nel primo semestre 2006). A fronte di oneri operativi per 292 milioni, in crescita del 7,7% da 271 milioni per le iniziative di sviluppo, il risultato della gestione operativa ammonta a 479 milioni, in aumento del 22,8% rispetto ai 390 milioni del primo semestre 2006, e il cost/income ratio diminuisce dal 41% al 37,9%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette sale da 18 a 32 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 447 milioni, in crescita del 20,2%, rispetto ai 372 milioni del primo semestre 2006. L’odierno Consiglio di Gestione ha approvato la fusione per incorporazione di Eurizon Financial Group (“Eurizon”) nella controllante (al 100%) Intesa Sanpaolo. La fusione consegue alla decisione assunta dal Consiglio di Gestione e dal Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, e resa nota al mercato lo scorso 19 giugno, di non procedere alla quotazione di Eurizon nella sua attuale configurazione, ma di procedere con ancora maggior determinazione nello sviluppo di tutte e tre le principali attività che oggi sono comprese nel Gruppo Eurizon ed in particolare di: - rafforzare ulteriormente la leadership nazionale di Banca Fideuram e riportarla in breve a una quotazione di successo; creare attraverso Eurizon Capital un player di statura europea nel campo dell’Asset Management; creare attraverso Eurizonvita un leader nel campo della bancassicurazione. La fusione consentirà di ricondurre a diretto riporto di Intesa Sanpaolo le unità di business attualmente controllate da Eurizon. Con comunicazione n. 7079556 del 30 agosto 2007, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Consob ha chiesto alle banche ed alle società assicurative quotate di fornire, nella relazione degli amministratori relativa alla prima documentazione contabile prodotta, una serie di informazioni e dati relativi ai cosiddetti “mutui subprime”. Al 31 agosto 2007 il Gruppo Intesa Sanpaolo: 1. Non aveva in portafoglio mutui classificabili come subprime, in quanto non è policy del Gruppo effettuare erogazioni riconducibili a questa fattispecie; 2. Deteneva in portafoglio prodotti finanziari aventi come attività sottostante mutui subprime statunitensi o ad essi facenti riferimento (titoli Abs, titoli Cdo e posizioni unfunded in derivati di credito), gestiti dinamicamente con coperture tramite derivati, per un’esposizione netta complessiva pari a 33 milioni di euro in valore nominale, senza riflessi di rilievo sul conto economico consolidato dei primi otto mesi dell’esercizio; 3. Non aveva prestato garanzie connesse con tali prodotti; 4. Aveva nei fondi di società di gestione del risparmio/bancassicurazione titoli della specie per un nominale di 6 milioni di euro; 5. Non risultava avere nei depositi amministrati della clientela strumenti finanziari con rischi subprime. Pertanto, attualmente l’esposizione del Gruppo al rischio subprime deve ritenersi non significativa. Tutti gli strumenti d’investimento con rischio subprime e le relative coperture sono valutati al fair value. L’esercizio in corso si prospetta positivo per il Gruppo Intesa Sanpaolo, con un trend di crescita dei risultati economici in linea con le indicazioni del Piano d’Impresa, a prescindere dalle componenti di reddito straordinarie, di cui solo una parte - seppure importante - è stata realizzata nel corso del primo semestre dell’esercizio. L’odierno Consiglio di Gestione ha anche approvato la relazione illustrativa, consultabile sul sito Internet www. Intesasanpaolo. Com, in merito alla proposta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie che sarà oggetto di delibera dell’assemblea ordinaria convocata per il 28 settembre - 2 ottobre prossimi. La richiesta di autorizzazione persegue l’obiettivo di consentire al Consiglio di Gestione di disporre di azioni ordinarie proprie della Società da utilizzare a servizio di interventi di tipo strategico - incluse operazioni di finanza straordinaria ovvero operazioni di acquisizione od altre di natura ugualmente straordinaria (quali accordi con partners strategici nel quadro di piani di sviluppo aziendale), escluse operazioni di riduzione di capitale - da realizzare, in tutto o in parte, attraverso la vendita, permuta o assegnazione di azioni proprie ovvero altri negozi che possano richiedere la disponibilità di azioni proprie. L’acquisto, alla luce anche del fabbisogno richiesto dall’operazione di acquisizione del controllo di Carifirenze deliberata lo scorso 25 luglio dal Consiglio di Gestione e dal Consiglio di Sorveglianza secondo le rispettive competenze, potrà avere ad oggetto un massimo di n. 800 milioni di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo. L’acquisto potrà avvenire in una o più volte. La durata dell’autorizzazione all’acquisto di azioni ordinarie proprie è richiesta per un periodo di 18 mesi dalla data in cui l’Assemblea avrà adottato la relativa deliberazione, mentre la durata dell’autorizzazione alla disposizione delle medesime azioni è richiesta senza limiti temporali. Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo semestre 2007, si allegano i prospetti relativi al conto economico riclassificato e ai dati patrimoniali, consolidati e individuali, inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali schemi non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione e che quest’ultima, incaricata di certificare su base limitata la relazione semestrale, non ha ancora completato il proprio esame. . |
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