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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Novembre 2007
 
   
  LA CITTA´ ABITATA: LA SOCIALIZZAZIONE DI CASEGGIATO A COM-PA

 
   
  Bologna, 8 novembre 2007 - L´animazione della periferia partendo dal cittadino per ricostruire il tessuto sociale e connettivo delle città: la condivisione di saperi e relazioni tra le persone. E´ questo in estrema sintesi alla base del progetto nazionale La Città Abitata, presentato in questi giorni da City Management - Pad. 20, St. B94-100 - a Com-pa, Salone Europeo della Comunicazione Pubblica e dei Servizi al Cittadino e alle Imprese in programma fino all´8 novembre a Bologna. "Creiamo un incubatore all´interno del caseggiato per far promuovere agli abitanti, le attività" dice Pietro Giurickovic Presidente di City Management, con l´estensione di un piano di fattibilità e la distribuzione di questionari nelle zone interessate "individuiamo i soggetti più adatti a gestire i progetti partendo da un principio fondato sull´autorevolezza e non sull´autorità. Pensionati, studenti, ma anche lavoratori e casalinghe, mettono a disposizione il proprio tempo libero, in modo da offrire tempo e competenze per proporre e gestire i progetti e promuoverli. Si tratta in effetti di una evoluzione del concetto di banca del tempo". L´iniziativa è già partita a Roma, Municipio 18, quartiere Valcannuta, dove 600 cittadini hanno ricevuto un questionario, primo passo per procedere all´analisi dei bisogni e individuare gli animatori locali, e, prosegue Giurickovic " è anche un modo per creare posti di lavoro, perché gli animatori verranno regolarmente retribuiti dal Comune, che finanzia anche le iniziative proposte. Essendo soggetti formati verranno poi ri-utilizzati per portare la loro esperienza in altri caseggiati e formare nuovi animatori di palazzo". Il progetto formalizzato in un´offerta per le pubbliche amministrazioni da City Management, società privata compartecipata dall´Associazione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali, prevede la formazione di un ristretto nucleo di "animatori" all´interno dei palazzi destinatari dell´intervento, con l´obiettivo di animare con "microgesti" la vita interna al nucleo abitativo, partendo da piccoli interventi di assistenza domiciliare, per spaziare poi ad attività culturali, come concerti, letture collettive, l´organizzazione di biblioteche di palazzo, lavanderie trasformate in spazi sociali, le washing house, attività insomma costruite sulle risorse esistenti tra i condomini e sulla condivisione delle capacità individuali. L´obiettivo del progetto è quello di ritornare alle comunità pratiche che al micro livello, di palazzo o di quartiere appunto, condivida esperienze e conoscenze mettendole a disposizione della collettività, a tutto vantaggio della ricostruzione di un tessuto connettivo di collaborazione per ridurre solitudine e disagio, problemi tipici dell´inurbamento, specialmente nelle grandi periferie. La costruzione di un sistema di welfare civico, fondato sull´offerta di servizi decentrati in cui il cittadino sia direttamente coinvolto, costituisce un modello efficace di animazione culturale delle periferie poiché agisce a due diversi livelli, offrendo servizi a valore aggiunto che coinvolgendo direttamente i cittadini, assumono un maggior contenuto umano generando e rafforzando le relazioni sociali. Un modello che, applicato in contesti sociali difficili, permette di agire in una logica di conflict management per ridurre le tensioni sociali tra formazione continua e rafforzamento del sistema di relazione che valorizzi le sinergie tra pubblico e privato con sponsorizzazioni ad hoc su attività e forniture. In corso di applicazione, sarà attivo nel 2008 nelle città di Milano, Sesto S. Giovanni e Roma. .  
   
 

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