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Notiziario Marketpress di
Lunedì 19 Novembre 2007 |
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GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE COMUNITÀ CRISTIANE E LA LIBERTÀ DI CULTO
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Bruxelles, 19 novembre 2007 - Il Parlamento europeo condanna tutti gli atti di violenza contro le comunità cristiane nel mondo. Chiede quindi ai paesi interessati di fornire garanzie adeguate e effettive nel campo della libertà di religione e di migliorare la sicurezza delle comunità cristiane. Appoggiando il dialogo interreligioso, invita le autorità religiose a promuovere la tolleranza e ad agire contro l´estremismo. La situazione dei cristiani, inoltre, deve essere tenuta in conto dall´Ue nella sua politica estera e di sviluppo. Approvando con due soli voti contrari e un astenuto una risoluzione comune promossa da Mario Mauro (Ppe/de, It) e sostenuta da tutti i gruppi (eccetto i Verdi/ale), il Parlamento «condanna risolutamente tutti gli atti di violenza contro comunità cristiane, ovunque essi si verifichino, ed esorta i governi interessati a tradurre in giudizio gli autori di tali reati». In proposito, elenca tutti i recenti casi di persecuzione e violenza subiti dai cristiani in Pakistan, a Gaza, in Turchia, in Cina, in Vietnam, in Sudan, in Iraq e in Siria. A quest´ultimo proposito, esprime anche preoccupazione per l´esodo di cristiani dall´Iraq e sottolinea che il 24% dei 38. 000 iracheni registrati dall´Unhacr in Siria erano cristiani, mentre la gran parte dei due milioni di sfollati in Siria appartiene a minoranze cristiane. Deplora inoltre il rapimento nelle Filippine del sacerdote cattolico Giancarlo Bossi. Il Parlamento sottolinea che, in alcuni casi, la situazione delle comunità cristiane è tale «da compromettere la loro sopravvivenza» e che, qualora esse scomparissero, «una parte significativa del patrimonio religioso dei paesi in questione andrebbe perduta». Ricordando peraltro di essersi espresso a più riprese a favore delle comunità religiose e della tutela delle loro identità, ovunque nel mondo, così come a favore del riconoscimento della protezione delle minoranze religiose, senza distinzioni di sorta, condanna fermamente tutte le forme di discriminazione e intolleranza basate sulla religione o il credo, come pure gli atti di violenza contro tutte le comunità religiose. Esorta quindi i paesi interessati a far sì che il loro ordinamento giuridico e costituzionale offra «garanzie adeguate ed effettive» per quanto riguarda la libertà di religione o di credo, nonché vie di ricorso per le vittime in caso di violazione di questa libertà. Sottolinea infatti che il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione «è un diritto umano fondamentale garantito da vari strumenti giuridici internazionali». Il Parlamento sollecita pertanto i governi dei paesi interessati a migliorare la sicurezza delle comunità cristiane e sottolinea che le autorità pubbliche «hanno il dovere di tutelare tutte le comunità religiose, incluse quelle cristiane, dalla discriminazione e dalla repressione». Raccomanda poi che le sue commissioni competenti esaminino la situazione delle comunità cristiane, «in particolare in Medio Oriente». Appoggia peraltro «risolutamente» tutte le iniziative volte a incoraggiare il dialogo e il rispetto reciproco tra le religioni. Invita pertanto tutte le autorità religiose a promuovere la tolleranza e a prendere iniziative contro l´odio e la radicalizzazione violenta ed estremista. Commissione e Consiglio sono inoltre invitati a sollevare la questione della situazione delle comunità cristiane nel quadro del dialogo politico con i paesi in cui tali comunità sono minacciate, «promuovendo un impegno strategico da parte dei paesi in questione sulla base delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani». E a prestare particolare attenzione a tale questione nell´elaborazione ed implementazione di programmi di cooperazione ed aiuto allo sviluppo con quegli stessi paesi. . |
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