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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Novembre 2007
 
   
  NUOVI ORARI E SERVIZI FERROVIARI – CHISSO: GIÙ LE MANI DAI PENDOLARI

 
   
  Venezia, 22 novembre 2007 - “Giù le mani dai nostri pendolari; non è a loro spese che Trenitalia e Governo devono far quadrare un sistema di trasporto ferroviario che sta facendo acqua da tutte le parti”. Renato Chisso, assessore alle politiche della mobilità del Veneto, è furibondo rispetto alle ventilate decisioni della società ferroviaria sui nuovi orari che entreranno in vigore dal 9 dicembre e sui cosiddetti “Treni a Catalogo”. “Per fortuna che buona parte del nostro servizio è regolato in base ad un contratto firmato volontariamente dopo gara europea – ha aggiunto Chisso – e questo ci permetterà di limitare i danni ai viaggiatori del trasporto locale su ferro, che do comunque per pressochè certi. In ogni caso mi riservo fin d’ora di ricorrere alle vie legali sulla base dei contratti vigenti, a tutela degli interessi della clientela veneta”. La vibrata protesta del Veneto nei confronti di quanto sta accadendo è stata formalizzata da Chisso con una lettera a Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, nella quale manifesta “il dissenso dell’Amministrazione regionale rispetto allo bozza di programma orario dei servizi ferroviari regionali in vigore dal prossimo 9 dicembre 2007”, che complicherà ancora di più la situazione che si è venuta a creare in seguito all’aumento dei servizi di lunga percorrenza e che “confligge di fatto con le esigenze e la programmazione del trasporto pubblico locale ferroviario” del Veneto. “I treni regionali hanno dovuto trovare collocazione compatibilmente con la programmazione dei servizi della lunga percorrenza, concedendo precedenze ai treni veloci, aumentando i tempi di percorrenza”. “Soddisfare sempre e comunque la domanda di lunga percorrenza a scapito di quella regionale non è accettabile né proponibile. La sensazione – ha scritto in sostanza Chisso – è che ci sia la volontà di “occupare” tutte le tracce disponibili, blindando così un mercato, quello della lunga percorrenza, che dovrebbe invece già essere stato liberalizzato. I servizi orari di lunga percorrenza di collegamento con i poli di Milano e Roma sembrano infatti essere ridondanti nel contesto infrastrutturale esistente che manifesta le principali criticità negli attuali assetti dei nodi di Padova e di Mestre e nella tratta, non ancora quadruplicata, della linea Padova – Verona. ”. “Il Veneto – ha ricordato l’assessore – ha cofinanziato più interventi e progetti complessi su infrastruttura di Rfi non certamente per avere una dequalificazione del servizio ferroviario, ma per soddisfare al meglio la domanda di mobilità su ferro, migliorando nel tempo l’offerta ferroviaria regionale sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo. Ora siamo al paradosso che la stessa società ferroviaria penalizza il servizio. In più, è sempre più problematico, per non dire impossibile, confrontarsi con i soggetti del gruppo Fs. In Rfi, la Direzione Commerciale, con cui la Regione ha in corso la redazione di un Accordo Quadro per regolare i reciproci rapporti ed impegni, deve confrontarsi con le Direzioni denominate Movimento e Infrastruttura, le quali, con giustificazioni diverse, tendono ad imporre limitazioni e vincoli che a volte sembrano rispondere a strategie volute dal vertice, finalizzati a ridurre le sanzioni che contrattualmente sono irrogabili in termini di puntualità. In Trenitalia, la Direzione Lunga Percorrenza persegue le politiche del vertice aziendale che confligge con le indicazioni fornite dal Veneto alla Direzione del Trasporto Regionale di Trenitalia, che sembra rivestire il ruolo di cenerentola della situazione. Gli interessi del Gruppo Fs, dove riscontriamo una negativa commistione tra le varie società che lo compongono, appaiono in definitiva sempre prevalere sulle necessità del trasporto regionale”. “Sembra quasi di giocare ad un grande Gioco dell’Oca ferroviario – ha commentato Chisso – dove però le Regioni devono sempre tornare indietro di qualche casella”. Per non parlare dell’ultima “trovata” di Trenitalia, ovvero del cosiddetto contratto di servizio a “Catalogo”: “come in un supermercato –ha spiegato l’assessore veneto – le Regioni saranno chiamate ad “acquistare” il tipo di convoglio, in relazione al numero di vagoni richiesti, indice di affollamento, età del materiale rotabile in esercizio e così via, dimenticando che le Regioni a statuto ordinario agiscono per delega con il trasferimento di risorse finanziarie statali mai aggiornate dal Governo, che è anche azionista del Gruppo stesso”. “A me l’idea del catalogo – ha commentato Chisso – non è che dispiaccia del tutto, però vorrei trovarci più società ferroviarie che mi offrono il servizio e tra le quali scegliere, piuttosto che la stessa società che me lo offre a prezzo di fatto maggiorato per esigenze che conosce benissimo”. “Questo significherà infatti che, a meno di un taglio dei servizi ferroviari oggi offerti, servirà un aumento delle risorse finanziarie necessarie di circa il 18-20 per cento. Dev’essere per questo – ha concluso Chisso – che il Ministro Bianchi, del quale era stata preannunciata la venuta in ottobre, ha deciso invece di venire in Veneto il 17 dicembre, a cose fatte. Forse sarà il caso di fargli sentire cosa pensa il Veneto della politica da lui attuata in questo delicato settore”. .  
   
 

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