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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Novembre 2007
 
   
  MILANO, LEGGE COMMERCIO. NICOLI: SU DOMENICHE E NATALE FALSE CRITICHE

 
   
  Milano, 28 novembre 2007 - "La recente legge sul commercio varata dal Consiglio regionale ha recepito le richieste dei negozianti espresse attraverso le loro associazioni di categoria, in particolare per quanto riguarda le aperture domenicali e anche il divieto di vendere pane fresco la domenica mattina". E´ quanto ribadisce Franco Nicoli Cristiani, assessore al Commercio della Regione Lombardia, per il quale "sono del tutto strumentali o basate su informazioni non corrette certe critiche apparse sulla stampa". "Chi ci accusa di sconsacrare il Natale perché i negozi possono restare aperti il mattino di questa festività è quantomeno male informato - spiega Nicoli Cristiani -. La verità è che con la nostra legge abbiamo vietato l´apertura il Natale pomeriggio e anche il giorno successivo, Santo Stefano, mentre fino a ieri ciò era possibile in base ai decreti Bersani, mentre abbiamo mantenuto la facoltà di apertura dei negozi solo la mattina di Natale. Una facoltà che tra l´altro fa parte di una lunga tradizione ambrosiana e lombarda, che tra l´altro mai in nessun momento è stata sentita dal popolo cattolico come un ostacolo alla celebrazione della festività religiosa: i nostri cattolicissimi genitori hanno sempre trovato il modo di acquistare prosciutto crudo o paté o le paste o quant´altro il mattino di Natale, senza che ciò impedisse di andare a messa né a loro né ai negozianti". "Quanto al divieto di vendere pane fresco la domenica mattina - prosegue l´assessore - anche questo ci è stato chiesto proprio dai panificatori per poter avere la giusta garanzia di un giorno di riposo settimanale, loro che svolgono un lavoro con orari particolarmente pesanti. Nell´uno e nell´altro caso abbiamo cercato di rispondere con equilibrio alle esigenze dei cittadini consumatori e dei commercianti, soprattutto quelli dei piccoli negozi. Offrendo delle opportunità, non certo degli obblighi". "Accusare la legge votata dal Consiglio regionale - dice ancora Nicoli Cristiani - di produrre, con la possibilità di aperture domenicali, discriminazioni a favore della grande distribuzione è del tutto gratuito e fuorviante, quando non frutto di un´ostilità ideologica. Fino a ieri in 433 Comuni (turistici) si potevano aprire i negozi anche 52 domeniche all´anno; oggi ciò è possibile in soli 200. Per tutti gli altri le domeniche in cui possono stare aperti i negozi sono 21/22. .  
   
 

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