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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Giugno 2006
 
   
  GIROLAMO ROMANINO. UN PITTORE IN RIVOLTA NEL RINASCIMENTO ITALIANO TRENTO, CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO, 29 LUGLIO – 29 OTTOBRE 2006

 
   
  Trento, 29 giugno 2006 - A distanza di ben 40 anni dalla prima e finora unica mostra monografica tenuta a Brescia, il Castello del Buonconsiglio di Trento organizzerà nell’estate del 2006 un’ampia rassegna dedicata all’artista bresciano Girolamo Romanino (1485-87 - ca. 1560) autore del celebre ciclo pittorico che impreziosisce il Castello, uno dei capolavori della decorazione ad affresco della prima metà del Cinquecento in Italia. Grazie alla sua pittura realistica, libera e lontana dall’ufficialità del tempo, Romanino rappresenta un pittore in rivolta nel Rinascimento ed è da considerarsi uno dei precursori del naturalismo di Caravaggio e della modernità. Il Romanino lavorò a Trento negli anni 1531-1532 su commissione del cardinale Bernardo Cles, principe vescovo di Trento dal 1514 al 1539 per decorare la nuova residenza rinascimentale nota come il Magno Palazzo. Al centro dell’esposizione saranno naturalmente gli affreschi del Castello, ed il suo vasto e prezioso apparato decorativo dovuto anche all’opera di altri importanti pittori come il ferrarese Dosso Dossi e il veneto Marcello Fogolino. La mostra consentirà di ammirare a Trento straordinarie testimonianze pittoriche del Romanino, provenienti da prestigiosi musei e collezioni pubbliche e private italiane ed estere, tra questi il Louvre, la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, il Metropolitan di New York, la galleria Doria Pamphilj di Roma e il Museo di Belle Arti di Budapest. Il percorso espositivo presenterà complessivamente un centinaio di opere tra dipinti e disegni, la maggior parte del Romanino, allo scopo di ricostruire tutto l’arco di attività dell’artista nel contesto italiano del tempo. Saranno presentate inoltre opere realizzate da importanti maestri della pittura rinascimentale italiana fra cui Tiziano, Lotto, Moretto, Savoldo, Callisto Piazza e Altobello Melone. La mostra si articolerà in diverse sezioni. Si aprirà con la prima produzione pittorica del Romanino e la sua formazione tra Venezia e Milano, sarà posto in luce il rapporto con l’ opera di Giorgione e di Tiziano. Seguono i ritratti giovanili e i lavori degli anni ’20. Parte fondamentale della mostra saranno gli affreschi del ciclo di Trento, presentati al termine dei restauri e inseriti nel contesto dell’opera complessiva del Romanino, anche in relazione con l’attività degli altri pittori che operarono nel Magno Palazzo come i Dossi e Fogolino. Una sezione sarà dedicata alla produzione degli anni ’40-’50 all’interno della quale particolare risalto avranno le grandi ante d’organo provenienti dal Duomo di Brescia e dalla chiesa di S. Giorgio in Braida a Verona. Questi anni saranno rappresentati anche dalla magnifica tela con La raccolta della Manna conservata a Brescia. Inoltre sarà ampiamente documentata la produzione grafica del Romanino, molto significativa ma poco conosciuta, che comprenderà anche disegni del Pordenone e del Lotto. Infine una sezione sarà riservata a Bernardo Cles, non solo al suo ruolo nella politica europea e ai suoi rapporti con la casa d’Austria, ma alla sua figura di committente in quel straordinario cantiere d’arte rinascimentale che fu il Castello intorno al 1530. Curatori della mostra sono: Francesco Frangi dell’Università di Pavia e per il Castello del Buonconsiglio Lia Camerlengo, Ezio Chini e Francesca de Gramatica. Al progetto partecipa anche Alessandro Nova, professore alla Goethe-universität di Francoforte, uno degli studiosi più autorevoli del Romanino nonché autore dell’ultima monografia sul pittore pubblicata nel 1994. La mostra è possibile grazie alla collaborazione dei Musei Civici di Brescia e delle Soprintendenze ai beni storico - artistici di Mantova e Trento. .  
   
 

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