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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Dicembre 2007
 
   
  ´´LE ELEZIONI ALLA DUMA RUSSA NON SI SONO SVOLTE IN UN CLIMA IMPARZIALE´´, AFFERMANO GLI OSSERVATORI PARLAMENTARI

 
   
  Mosca, 4 dicembre 2007 – Secondo una missione di osservazione composta dai parlamentari dell’Osce e del Consiglio d’Europa, le elezioni alla Duma di stato russa del 2 dicembre 2007 non si sono svolte in un clima imparziale e non hanno rispettato diversi criteri e standard previsti, da parte dell’Osce e del Consiglio d’Europa, per delle elezioni democratiche. La missione, composta da 70 parlamentari provenienti da 28 paesi, era il risultato degli sforzi congiunti delle delegazioni in rappresentanza dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), guidata da Luc van den Brande, e dell’Assemblea Parlamentare dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), guidata da Göran Lennmarker. Il Consiglio nordico si associa inoltre alla dichiarazione di queste due istituzioni. Una più ampia partecipazione degli osservatori internazionali sarebbe stata auspicabile ed avrebbe contribuito ad una maggiore trasparenza. In linea di massima, le elezioni erano ben organizzate e gli osservatori hanno notato dei miglioramenti tecnici significativi. Tuttavia, lo scrutinio si è svolto in un’atmosfera che ha seriamente limitato la competizione politica, in cui gli abusi delle risorse amministrative sono stati frequenti, la copertura mediatica era principalmente a favore del partito al potere e l’effetto cumulativo del codice elettorale ha ostacolato il pluralismo politico. Le elezioni russe del 2007 non si sono svolte in un’atmosfera imparziale. In particolare, le seguenti aree hanno destato preoccupazione: · La fusione dello stato con un partito politico è un abuso di potere ed una chiara violazione degli standard e degli impegni internazionali. · I media si sono dimostrati ampiamente a favore del presidente Putin e del partito al potere, Russia Unita. · A causa del nuovo codice elettorale, per i partiti nuovi e per i partiti minori è estremamente difficile svilupparsi e competere. · Diversi rapporti testimoniano molestie nei confronti dei partiti dell’opposizione. Gli accordi di Copenhagen (5. 4. ), sottoscritti da tutti gli stati partecipanti dell’Osce, affermano nello specifico che ´´la separazione tra stato e partiti politici dovrebbe essere chiara; in particolare, i partiti politici non possono fondersi con lo stato´´. Il Codice di buona condotta in materia elettorale (I. 2. 3) del Consiglio d’Europa stabilisce che le autorità statali devono assumere un ´´atteggiamento neutrale´´ in merito alla campagna elettorale, alla copertura mediatica e al finanziamento della campagna di partito. L’ampio ricorso alle risorse amministrative – come l’uso delle infrastutture statali e del personale iscritto nell’elenco dei dipendenti pubblico – in favore di Russia Unita rappresenta una chiara violazione di tali impegni e standard. La maggior parte dei governatori risultano sulle liste di Russia Unita e questo è fuorviante per gli elettori in quanto è improbabile che questi ufficiali abbandonino le loro alte cariche per sedere alla Duma. Il ruolo attivo che il capo dello stato ha assunto a favore di Russia Unita, pur non essendo membro del partito, ha trasformato le elezioni parlamentari in un referendum per il Presidente. I media, in particolare la televisione, sono sotto il controllo quasi totale dello stato; durante la campagna, il presidente Putin e Russia Unita si sono assicurati gran parte della copertura mediatica. Secondo i rapporti di verifica, i media sovvenzionati dallo stato non hanno rispettato il mandato pubblico di offrire una piattaforma obiettiva e ciò ha reso molto difficile, per gli elettori, avere una visione d’insieme accurata ed imparziale dei partiti politici. La stampa si è mostrata più dinamica e si sono registrati esempi di copertura mediatica equilibrata in diverse testate giornalistiche. Tuttavia i giornali, in particolare i più indipendenti, non raggiungono un vasto pubblico. La nuova legge elettorale crea un sistema proporzionale puro nel quale solo i partiti politici affermati possono davvero competere, eliminando così la possibilità per i candidati locali ed indipendenti di partecipare. L’effetto del nuovo codice elettorale, rende estremamente difficile l´impresa dei partiti nuovi e dei partiti minori di svilupparsi e di competere realmente. La procedura di registrazione è complicata: richiede infatti una quota sostanziale oppure un elevato numero di firme. Il codice contiene inoltre un numero di impedimenti finanziari per i partiti più ristretti che prendono parte alla campagna. La soglia di sbarramento del 7% e il divieto per i partiti di formare blocchi elettorali limita la creazione di nuovi partiti politici e quindi la possibilità di una rappresentazione parlamentare più pluralistica. La campagna preelettorale è stata segnata dalle misure repressive delle autorità contro manifestanti e membri dell’opposizione, nel corso dei cortei di protesta. Il partito Russia Unita, scegliendo di non partecipare ai dibattiti politici, ha negato agli elettori lo svolgimento di una campagna aperta ed ha reso più difficile, per quest’ultimi, un paragone diretto delle piattaforme dei vari partiti politici. Sono state segnalate molestie nei confronti di candidati dell’opposizione, detenzioni, confische di materiale elettorale, minacce contro gli elettori ed accuse di un eventuale uso illegale dei certificati di voto fuori sede. Diverse Ong hanno incontrato ostacoli nello svolgimento del loro operato ed altrettante hanno riferito di non aver avuto accesso ai seggi elettorali il giorno del voto. Nel giorno dello scrutinio, sembra che i seggi siano stati gestiti bene anche se a volte sono risultati un po’affollati. Il voto si è svolto in un’atmosfera piuttosto calma. I funzionari hanno mostrato un atteggiamento generalmente positivo, sebbene gli osservatori abbiano notato forze dell’ordine piuttosto zelanti in alcuni casi. Osservatori interni, rappresentativi dei vari partiti politici, sono stati dislocati in numerosi seggi elettorali. Gli osservatori hanno notato che alcune persone non registrate e sprovviste di certificato di voto fuori sede sono state ugualmente ammesse allo scrutinio. Le strutture preposte al voto, come ad esempio l’uso di caselle elettroniche e cabine prive di un’ adeguata privacy, non hanno garantito la segretezza del voto. I sigilli apposti su alcune urne non erano appropriati. Alcuni osservatori internazionali hanno incontrato ostacoli nello svolgimento dei loro compiti, compreso, in casi isolati, il diniego all’accesso. .  
   
 

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