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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Dicembre 2007
 
   
  NEL 2007 CRESCITA DEL PIL AL 4% NELLA TUSCIA

 
   
  Viterbo, 18 dicembre 2007 – Con una crescita del Pil procapite nel 2007 pari al 4% rispetto al 2006 la Tuscia conferma il suo ruolo di cerniera tra le province del Centro-nord e quelle del Sud collocandosi al 68° posto, in linea con il Pil medio nazionale. È quanto emerge dalle stime del Prodotto interno lordo provinciale del 2007 diffuse oggi da Unioncamere. Secondo questi dati, preliminari e provvisori, in termini di differenza tra il Pil procapite di Viterbo (21. 471 euro) rispetto a quello medio nazionale (25. 921 euro), la forbice si allargherebbe leggermente, passando dai 4. 232 euro del 2006 ai 4. 450 euro del 2007. “Nonostante il perdurare della crisi congiunturale e il verificarsi di alcuni fenomeni atmosferici straordinari (trombe d’aria e inondazioni) – spiega Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – questo sistema, caratterizzato dalla prevalenza di piccole e microimprese e di cui sono note le fragilità economiche strutturali, ha consolidato i progressi compiuti nel 2006 grazie alla sua dinamicità e disponibilità a investire verso nuovi mercati con produzioni di qualità. Elementi che fanno ben sperare considerando che le prospettive di realizzazione dell’aeroporto, del completamento delle infrastrutture viarie e ferroviarie, del rilancio del polo ceramico di Civita Castellana non sono più una chimera”. Contestualmente alle stime del 2007 Unioncamere ha anche diffuso i dati definitivi e suddivisi per comparto relativi al Pil registrato nel 2006, da cui emerge una crescita della ricchezza prodotta dalla provincia del 4,1%, in linea con la crescita registrata a livello regionale (+4,2%) e discretamente superiore a quella nazionale (+3%). Un andamento che ha generato anche un miglioramento in graduatoria nella classifica delle province italiane in base al Pil procapite, dove Viterbo guadagna 2 posizioni. Questo indicatore ha infatti prodotto una variazione positiva rispetto ai dati del 2005 del 3,8% arrivando a segnare i 20. 800 euro per abitante e permettendo alla provincia di fare un leggero balzo in avanti passando dal 70° al 68° posto. Anche il numero indice di riferimento ha registrato un lieve miglioramento, con l’indice medio italiano pari a 100 quello della provincia di Viterbo è passato da 81,7 a 83,1, limando, anche se solo di pochi punti decimali, il gap con la media italiana. Scendendo nel dettaglio dei singoli settori economici, il 2006 sembra essere stato un anno piuttosto produttivo per il settore agricolo il quale, dopo aver vissuto un 2005 difficile che ha visto ridurre notevolmente il suo valore aggiunto, ha messo a segno un risultato positivo con una crescita relativa pari al 9,7%. Viterbo conferma la sua vocazione agricola con un’incidenza di questo settore sul totale provinciale del 6,5% contro dati regionali e nazionali ben più limitati, rispettivamente l’1,2 ed il 2,1%. Ottimo risultato anche per le attività manifatturiere in senso stretto che, pur scontando le carenze strutturali che da sempre contraddistinguono il settore industriale della Tuscia, sembrano aver sfruttato i loro punti di forza, generando un ottimo risultato (+8,2%), di gran lunga migliore dell’analogo dato evidenziato nella media regionale e nazionale. Rimane anche in questo caso notevole il distacco del peso percentuale di questo settore in ambito provinciale rispetto a quello nazionale (circa il doppio). “Come avevamo preannunciato durante la presentazione dell’Osservatorio economico provinciale di quest’anno – spiega Francesco Monzillo, vicesegretario generale della Camera di Commercio di Viterbo – il settore delle costruzioni sembra dare segnali di rallentamento della crescita, rispetto a quella esponenziale che era stata evidenziata gli anni scorsi, infatti per il 2006 il progresso messo a segno è stato solo di un +2,1%, rispetto a dati ben più alti di altri territori, i quali avevano generato in passato una crescita più modesta. Si conferma il forte contributo di questa attività alla produzione di ricchezza territoriale, il peso di questo settore a livello provinciale (11,2) è più del doppio di quello osservato a livello regionale (4,8%) e molto più alto anche dell’analogo dato nazionale (6,1%)”. Anche il settore terziario migliora la scarsa crescita dell’anno precedente facendo segnare un discreto +3,4%, che anche se inferiore all’aumento medio registrato dall’economia provinciale risulta piuttosto importante per il contributo che da in valore assoluto alla ricchezza del territorio. . .  
   
 

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