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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Dicembre 2007 |
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E’ STATA PRESENTATA A BOLOGNA, LA EMERITA CONFRATERNITA DELLA PATATA DI BOLOGNA, ASSOCIAZIONE NATA PER PROMUOVERE INIZIATIVE LEGATE ALLA “PATATA TIPICA BOLOGNESE
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”. Alla conferenza, coordinata da Giulio Biasion, presidente del Club dei Sapori, erano presenti Giovanni Leporati, Presidente della Confraternita, Gabriella Montera, Assessora Agricoltura della Provincia di Bologna, Virgignangelo Marabini, Vicepresidente Fondazione Carisbo, Ennio Pizzoli, Presidente dell’omonima azienda produttrice di patate, Vinicio Bernardi per la Fice, Federazione Confraternite Enogastronomiche, Raffaele Finelli, Presidente Commissione Cultura e Turismo Provincia. Nel 2008, si terrà nella città di Bologna, patria delle patate e della buona cucina tradizionale, il V° Congresso delle Confraternite Enogastronomiche d’Europa. L’evento sarà organizzato dalla Federazione Italiana Circoli Enogastronomici sotto l’egida del Consiglio Europeo delle Confraternite Enogastronomiche. E’ anche per questo motivo che è nata a Bologna, per opera di alcuni appassionati, la Emerita Confraternita della Patata di Bologna che vuole rappresentare un prodotto importante dell’economia agroalimentare bolognese. Grazie alle sue condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli, la provincia di Bologna è una delle aree italiane più vocate per la produzione di patate, la cui presenza nei campi dell’università felsinea era già documentata nel 1657. Da allora sono passati più di tre secoli e la patata di Bologna ha percorso molta strada, uscendo dagli orti botanici per approdare sulla tavola degli italiani ed anche di molti estimatori stranieri. Nella provincia di Bologna, la vocazione del territorio unita alla pluriennale esperienza dei produttori e all’attività di ricerca hanno consentito di ottenere prodotti di elevato livello qualitativo, alcuni dei quali, come la patata allo iodio (Iodì) o quella al selenio (Selenella), decisamente innovativi e con elevato valore salutistico. Grazie a queste caratteristiche qualitative, la Patata di Bologna (varietà Primura) ha recentemente ottenuto la Dop (Denominazione di Origine Protetta), un riconoscimento che premia le eccellenti caratteristiche organolettiche di questo prodotto. E, ultima nata, la patata allo iodio: Iodì nasce dalla Pizzoli R&s, società di Pizzoli S. P. A. Impegnata nella ricerca in campo agroalimentare, in stretta collaborazione con il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Bologna: esperienza e ricerca sperimentale per la realizzazione di un’innovazione nel mercato delle patate fresche. Lo iodio viene apportato mediante nutrizione fogliare e viene assorbito in modo equilibrato determinando così un aumento significativo del contenuto di tale elemento nel tubero. E’ noto che lo iodio è il componente fondamentale degli ormoni della tiroide che regolano il metabolismo e lo sviluppo dell’organismo e una razione di 200g di patate Iodì apportano più del 30% del fabbisogno giornaliero. Qualità, origine e controlli costituiscono gli elementi principali su cui puntare per valorizzare il comparto specie se supportati da una costante e mirata azione promozionale. A tale proposito, la neonata Emerita Confraternita della Patata di Bologna, vuole svolgere un ruolo di conoscenza e promozione del prodotto, in abbinamento con alcuni tra i più qualificati produttori e ristoratori del territorio. Il ruolo della Confraternita della patata di Bologna sarà quello di svolgere un’attività di valorizzazione delle produzioni della Patata Dop di Bologna e di Selenella, in collaborazione con la Provincia di Bologna, i Comuni delle zone di produzione, la Fondazione Carisbo, i produttori e le loro Associazioni. Inoltre non mancheranno alcune iniziative promozionali riguardanti la Patata Dop di Bologna e la Patata Jodì, sia sul territorio che in altre regioni e Paesi. Il valore di queste iniziative sta soprattutto nella possibilità di coinvolgere i diversi attori della filiera ortofrutticola - dalla produzione alla distribuzione sino alla promozione e alla ristorazione - per raggiungere quegli obiettivi di maggiore conoscenza dei prodotti e del loro migliore utilizzo in cucina. E’ grazie ad una più ampia conoscenza delle caratteristiche della nostra “patata tipica” che si può accrescere il valore di un prodotto originariamente “povero” come la patata ed informare correttamente i consumatori. . |
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