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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Luglio 2006
 
   
  CONVEGNO "ALTO ADRIATICO” PESCA: FVG, IL SETTORE IN CIFRE

 
   
  Marano - Ospitato dalla sala convegni della "Pescaria Vecia" di Marano, il convegno "Alto Adriatico:opportunità per l´attività ittica" ha offerto la possibilità agli operatori di conoscere le iniziative in atto per la valorizzazione del comparto ittico, ma soprattutto ha permesso di valutare il contesto in cui si sviluppa il progetto di realizzazione del Distretto di pesca dell´Alto Adriatico. Un progetto che coinvolge Italia, Slovenia e Croazia nella definizione di un sistema operativo che da un lato preveda la salvaguardia del patrimonio ambientale e dall´altro consenta lo sviluppo di politiche comuni di governo e sviluppo del settore. Numerosi gli interventi (tra cui quelli dei sottosegretari alle Politiche agricole Guido Tampieri, e alle Politiche europee Milos Budin, il vicepresidente della Commisione pesca del parlamento europeo Iles Braghetto e l´assessore alla Pesca della Regione istriana Milan Antolovic) che hanno contribuito a definire i problemi e le prospettive del settore. Il quadro di fondo è quello delineato da un lato dalle attuali normative comunitarie e nazionali e dall´altro dagli accordi stipulati nel 2003 tra Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia e le comunità costiere slovene e croate per il mantenimento e l´incremento degli stock ittici, la tutela dell´ambiente marino e costiero, l´incremento dell´efficienza delle imprese e la promozione dei prodotti ittici di qualità, e nel 2005 tra le tre Regioni Italiane e il ministero competente per realizzare progetti congiunti in Alto Adriatico. Accordi che oggi, ha detto l´assessore regionale alle Risorse agricole, forestali, Montagna e Pesca, Enzo Marsilio, nelle conclusioni al convegno, debbono concretizzarsi in progetti reali di sviluppo, tenendo presente che le scelte non debbono mettere in crisi un sistema integrato già consolidato. Un sistema al centro del disegno di legge regionale sulla pesca che, ha detto Marsilio, fonda su un percorso condiviso che riguarda non solo le categorie di settore in Friuli Venezia Giulia, ma l´intera macroregione dell´Alto Adriatico. Un disegno di legge che, come ha confermato il responsabile della direzione regionale risorse agricole, naturali, forestali e montagna Augusto Viola, si pone diversi obiettivi strategici tra cui l´introduzione di un programma regionale triennale a sviluppo annuale, il rispetto dell´ambiente in base al principio della pesca responsabile, l´integrazione della filiera della pesca, la crescita dell´acquacoltura, la multifunzionalità d´impresa, la tutela della qualità dei prodotti, la promozione di ricerca ed innovazione, l´introduzione dell´anagrafe delle imprese della pesca, il catasto delle acque,l´istituzionalizzazione del tavolo azzurro, la gestione concreta delle emergenze attraverso il fondo sociale. Un documento in linea, è stato detto, con il percorso che porta alla realizzazione del distretto dell´Alto Adriatico e in sintonia con l´Agenda strategica (documento programmatorio del Distretto) che il diretttore dell´Unità di progetto caccia e pesca del Veneto, Mario Richieri, ha proposto venga acquisito come documento di lavoro a livello ministeriale e comunitario, il convegno di oggi rappresenta dunque una tappa importante perché ha consentito di definire i contorni di una collaborazione strategica allo sviluppo coerente e sostenibile della pesca in Friuli Venezia Giulia. In base a dati riferiti al 2005 e comunicati il 30 giugno nel corso del convegno "Alto Adriatico: opportunità per l´attività ittica", dal direttore regionale alle Risorse agricole, naturali, forestali e montagna, Augusto Viola, in Friuli Venezia Giulia sono attualmente circa 600 gli imbarcati sui pescherecci, mentre l´indotto connesso al settore occupa un migliaio di addetti. In tutto le licenze di pesca rilasciate sono 494 di cui 227 per la piccola pesca e 229 polivalenti. Nei quattro mercati ittici della regione (Marano Lagunare, Grado, Monfalcone e Trieste) la produzione complessiva commercializzata è stata pari a circa 7. 250 tonnellate per un valore di 29milioni e 439 mila euro mentre la produzione complessiva locale nei 4 mercati è stata pari a 4. 750 tonnellate per un valore di 16 milioni e 325 mila euro. Le imprese di acquacoltura in acqua salata o salmastra in regione sono 55 e gestiscono 63 allevamenti di itticoltura, molluschicoltura, mitilicoltura mentre quelle in acqua dolce sono 49 e gestiscono 70 impianti che producono tra le 11 e le 12 mila tonnellate di trote. .  
   
 

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