|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Gennaio 2008 |
|
|
|
|
|
ISTITUTO NAZIONALE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE POPOLAZIONI MIGRANTI E PER IL CONTRASTO DELLE MALATTIE DELLA POVERTÀ
|
|
|
|
|
|
Roma, 15 gennaio 2008 - Il 9 gennaio 2008, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Ministro della Salute, Livia Turco, del Ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero e del Presidente della Regione, Paolo Marrazzo, è stato presentato, presso l’Ospedale San Gallicano di Roma, "L´istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà". Esiste ormai un indubbio rapporto fra l’espansione delle migrazioni nel mondo, la crescita della povertà in molti paesi, ed il livello di salute di una popolazione. Il fenomeno migratorio è diventato una realtà globale e strutturale, estremamente veloce e rapido: le distanze fisiche sono ridotte dal progresso dei trasporti, e le diverse culture sono messe a più stretto contatto dall’estensione, quasi ubiquitaria, delle comunicazioni. Assieme al fenomeno migratorio c’è poi da considerare l’ampliamento delle disuguaglianze di salute (‘health divide’), causato dal contesto sociale sfavorevole alle fasce più deboli della popolazione. Tali disuguaglianze di salute sono presenti anche in Italia e colpiscono sia italiani che stranieri, in ragione delle loro condizioni sociali, di vita e di lavoro più che dell’appartenenza etnica. È quindi necessario proporre la sperimentazione di attività di ricerca, diagnosi, cura e formazione, al fine di promuovere le opportune azioni di contrasto contro l’emergere della salute diseguale, a favore degli italiani come degli stranieri. Questo è appunto l’obiettivo principale dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto alle malattie della povertà, recentemente previsto nella legge finanziaria 2006. L’istituto intende promuovere un lavoro di rete fra diversi Centri di riferimento regionali che, a partire dal Lazio (Struttura complessa di Medicina preventiva delle migrazioni del turismo e di dermatologia tropicale; Istituto S. Maria e San Gallicano), dalla Puglia e dalla Sicilia sperimentino sul campo un percorso di ricerca, prevenzione, assistenza specializzata e formazione. Occorre nello stesso tempo la cooperazione dell’Oms, per affrontare le tematiche emergenti nel più vasto contesto europeo e dei paesi dell’Est, come anche dei Paesi in via di sviluppo. Un Istituto nazionale può meglio elaborare una ‘health impact assessment’ ed una ‘capacity building’ che migliori l’organizzazione, le motivazioni del personale, le risorse, la partnership e la leadership di una vera politica di promozione della salute, investendo su: la formazione (in particolare dei mediatori linguistico-culturali); la ricerca scientifica; innovativi approcci di assistenza sanitaria (con speciale riguardo alla tutela materno-infantile in ambito transculturale). Tutto ciò deve essere realizzato con il contributo anche del mondo del lavoro, della scuola, dell’ambiente, del volontariato, delle varie associazioni dei malati, delle famiglie e dei sindacati. . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|