Si terra` giovedi` 17 gennaio nella sede del Ministero dellŽAgricoltura a Roma il vertice tra la proprieta` dellŽEridania Sadam, le associazioni dei bieticoltori e degli agricoltori, i sindacati, lŽassessore allŽAgricoltura della Regione Marche Paolo Petrini e i rappresentanti del ministro allŽAgricoltura Paolo De Castro per decidere il destino dello zuccherificio di Jesi che attualmente da` lavoro a 170 dipendenti. Come e` noto infatti, lŽazienda e` fortemente propensa alla dismissione dellŽattivita`. La domanda e` gia` stata inoltrata alla Comunita` Europea che erogherebbe in cambio incentivi per 60 milioni di euro alla Sadam e per 30 milioni di euro ai bieticoltori, ma un cambiamento di rotta e` possibile fino al 31 gennaio. La questione ieri e` stata portata anche allŽattenzione del presidente del Consiglio Romano Prodi nel corso dellŽincontro con la delegazione marchigiana guidata dal presidente della Regione Gian Mario Spacca. Il Governatore ha evidenziato ai rappresentanti del governo nazionale che la decisione della Eridania-sadam e` stata del tutto improvvisa e che potrebbe comportare serie conseguenze sia per i dipendenti che per il fatto che allo stabilimento e` collegato un impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica. AllŽemergenza occupazionale si aggiungerebbe quindi un problema sul fronte energetico per il venir meno degli impegni assunti dallŽazienda. Spacca ha chiesto un sostegno al confronto di domani per arrivare, attraverso un Accordo Quadro nazionale, al ritiro della richiesta di dismissione. Da parte sua lŽazienda nei giorni scorsi si e` detta disposta a rivedere le sue decisioni se i bieticoltori assicureranno i livelli di produzione di materie prime necessarie. Domani i rappresentanti delle categorie dovranno dunque presentare una piattaforma di richieste e impegni comuni. Ma, nonostante le sollecitazione dello stesso assessore Petrini che li ha incontrati martedi` scorso, lŽaccordo tra le sigle e` ancora in dubbio. .