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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Gennaio 2008
 
   
  FEDERLAZIO: E’ DI NUOVO SCONTRO TRA I LABORATORI PRIVATI E L’ASSESSORE BATTAGLIA

 
   
  Roma, 31 gennaio 2008 - Al terzo incontro in Regione per decidere sul futuro di 600 strutture private accreditate, 10. 000 operatori e 40 milioni di prestazioni specialistiche fornite annualmente ai cittadini sul territorio, l’Assessore alla Sanità Augusto Battaglia ha deciso di non partecipare. Nel corso della riunione, svoltasi tra i rappresentanti della Sanità privata, i consulenti della Regione e la Cabina di regia, sono stati comunicati ulteriori ed insostenibili tagli per tetti e tariffe 2008, ancora una volta determinati dalla Regione senza concertazione ed applicati al solo settore privato accreditato, nonché la previsione di “contratti capestro”. Viene di fatto ignorata anche la recente sentenza del Tar Lazio che annullava il tariffario nazionale delle analisi. Davanti a tali affermazioni i rappresentanti della Sanità Privata della Federlazio hanno deciso di abbandonare la riunione. “La Regione persevera nell’errore di credere di risanare i conti colpendo un settore che incide meno dell’1,5% sul bilancio regionale, che fornisce prestazioni in tempo reale ad un costo medio di cinque Euro a prestazione e che ha avuto il minor incremento della spesa degli ultimi sette anni – ha dichiarato il Presidente di Federlazio Sanità privata, Claudia Tulimiero Melis – ”. “Abbiamo chiesto il perché di questo inutile accanimento verso un settore vitale per l’assistenza territoriale e poco costoso, anche alla luce della recente relazione di Kpmg sui veri sprechi della Sanità laziale – prosegue Claudia Melis – e ci è stato risposto che il Ministero del Tesoro ritiene che il Lazio debba costituire il ‘banco di prova’ per tutta l’Italia. Rimane tuttavia un mistero sapere perché il Ministero ritiene di effettuare il cosiddetto banco di prova nel Lazio, piuttosto che attraverso altre Regioni che solo nel settore di laboratorio spendono addirittura il quintuplo”. “Non possiamo far altro che prendere atto del fatto che ancora una volta la Regione ha ignorato la tanto elogiata concertazione – aggiunge Claudia Melis -. Si annunciano tempi durissimi per le piccole e medie imprese della Sanità, per i lavoratori del settore e dell’indotto, per i cittadini che saranno costretti a pagare nelle strutture pubbliche a tariffe ‘intramoenia’ in un momento di grave crisi economica. ” “La Regione – conclude Claudia Melis - afferma che le analisi nei laboratori pubblici costano il quintuplo rispetto a quelle dei laboratori privati accreditati ma poi elabora un Piano per far chiudere quelli privati. Una politica sanitaria a nostro parere alquanto contraddittoria ed incomprensibile. A questo punto, purtroppo, non resta che affidarci ancora una volta alla giustizia amministrativa”. .  
   
 

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