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Notiziario Marketpress di
Giovedì 31 Gennaio 2008 |
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L’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI MASSA FINALESE CALDANA: ALTO IL LIVELLO D’ATTENZIONE DELLA PROVINCIA
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Modena, 31 gennaio 2008 - «Il livello di attenzione della Provincia di Modena sull’impianto di compostaggio di Massa Finalese è alto. La struttura sarà sottoposta a valutazione di congruenza al momento dell’avvio e, se dovessero intervenire modifiche rispetto al piano di raccolta rifiuti già autorizzato, è evidente che ci vorrà una nuova autorizzazione». Lo ha affermato Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente rispondendo a un’interpellanza sul tipo e la quantità di rifiuti che saranno destinati all’impianto di compostaggio di Massa presentata da Stefano Lugli, per Rifondazione comunista, e sottoscritta anche da Walter Telleri (Verdi). L’impianto di compostaggio per il recupero dei rifiuti organici per una capacità di 30 mila tonnellate all’anno, realizzato dalla Icsta Reggiani Srl in collaborazione con Aimag Spa, è stato autorizzato dalla Provincia di Modena nel 2003. Il piano industriale, presentato nel 2001, destina l’impianto prevalentemente al trattamento di rifiuti agroindustriali (la metà del totale annuo), cellulosici e fanghi di depurazione. Ma rispetto al 2001, ha sottolineato Lugli, «il panorama del settore agroindustriale della zona è mutato radicalmente con la chiusura dello zuccherificio di Massa, della Del Monte di San Felice e della Conserve Italia di Medolla, e quindi come potrà reggere un impianto che manca della materia prima che c’era quando è stato progettato?». Il consigliere ha anche chiesto quali garanzie vi siano che non si avranno nei centri abitati vicini problemi di odori e di esalazioni. A quest’ultima domanda l’assessore Caldana ha risposto che «l’impianto è dotato di tecnologie che ovviano al meglio a questo problema e inoltre la frazione organica dei rifiuti urbani, che potrebbe generare il problema, è molto bassa». Dichiarandosi soddisfatto della risposta, Lugli ha nuovamente richiesto alla Provincia «particolare attenzione sulla tipologia e sulla provenienza dei rifiuti che verranno raccolti nell’impianto». . |
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