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Notiziario Marketpress di Giovedì 31 Gennaio 2008
 
   
  DIFFERENZIATA, REGGIO AL TOP IN EMILIA ROMAGNA

 
   
   Reggio Emilia, 31 gennaio 2008 - L´ultimo Bollettino ufficiale della Regione Emilia Romagna - emanato la scorsa settimana - è interamente dedicato alla Relazione annuale 2007 sullo stato dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani. Il documento, redatto dalla Autorità regionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani, è quanto mai interessante, specie in questi giorni di dibattito sul tema. I dati ufficiali, infatti, confermano per l´ennesima volta il primato della provincia di Reggio Emilia in una delle regioni più virtuose come l´Emilia Romagna. Grazie all´impegno dei cittadini, all´attenta programmazione da parte degli Enti locali e ad un efficace sistema impiantistico, la provincia di Reggio Emilia (dati 2006) è infatti quella che ha raggiunto la più alta percentuale di raccolta differenziata (47,2%), a fronte di una media regionale del 36,33%: solamente Ravenna supera, di poco (41,95), il 40 %, mentre Rimini (25,21) e Bologna (29,40) non raggiungono nemmeno il 30%. Non a caso - al di là delle cifre utopistiche che si continuano a fornire - gli obiettivi di raccolta differenziata individuati per il futuro da vari strumenti di programmazione provinciali (fondamentalmente Ppgr o Piani d´ambito) variano tutti dal 50 al 60%, con la sola eccezione di Bologna che - pur non raggiungendo oggi nemmeno il 30% - prevede di arrivare (anche se nel lontano 2017) al 68%. Per quanto riguarda i singoli Comuni con oltre 20. 000 abitanti, anche in questo caso la nostra provincia eccelle con ben tre città nei primi sette posti: Correggio (seconda dietro a Lugo), Scandiano (sesta) e Reggio Emilia (settima). Interessanti anche le considerazioni da parte dell´Autorità sulle modalità operative con cui si svolgono le raccolte differenziate, "un argomento importante e delicato - si legge nel rapporto dell´Autorità - quanto meno per le discussioni avvenute in questo ultimo periodo e l´impatto sui cittadini". "Negli ultimi tempi in particolare si è sviluppato un importante confronto di idee sul metodo del "porta a porta" - si legge a pagina 82 - una soluzione gestionale che è utile trovi maggiore applicazione in determinati contesti territoriali perché è ormai consolidata l´opinione che contribuisca in modo importante all´ottenimento di risultati significativi e poiché si sconta ancora un ritardo nel raggiungimento degli obiettivi a livello regionale". Tuttavia si ritiene però anche che del "porta a porta" non si debba fare un uso eccessivo né che vada connotato come unico strumento di raccolta differenziata perché un utilizzo troppo ampio di questa modalità organizzativa può comportare maggiori disagi e maggiori costi per i cittadini, i quali già in alcune occasioni hanno segnalato il proprio dissenso". Il "porta a porta", per l´Autorità regionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani, "non rappresenta dunque la soluzione migliore, ma una soluzione utile", sulla quale "vanno fatte valutazioni specifiche ed è opportuno avviare un maggiore confronto d´analisi". .  
   
 

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