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Notiziario Marketpress di
Martedì 05 Febbraio 2008 |
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PARLAMENTO EUROPEO: LŽIRAN COLLABORI SUL NUCLEARE E GARANTISCA I DIRITTI UMANI
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Bruxelles, 5 febbraio 2008 - LŽiran deve sospendere lŽarricchimento di uranio e riprendere i negoziati per una soluzione a lungo termine della questione nucleare. EŽ quanto sostiene il Parlamento che, escludendo qualsiasi opzione militare, lancia un appello affinché lŽIran fornisca risposte complete, chiare e credibili allŽAiea. Sui diritti umani, condanna le esecuzioni, le repressioni e le discriminazioni etniche e religiose. Senza progressi in questi campi, ammonisce il Parlamento europeo, niente accordo di cooperazione con lŽUe. Con 561 voti favorevoli, 52 contrari e 44 astensioni, il Parlamento ha approvato una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde e Uen sulle questioni relative alle attività nucleari e ai diritti umani in Iran. Nucleare: negoziati, no azioni militari - Il Parlamento ribadisce che i rischi di proliferazione relativi al programma nucleare iraniano «continuano a rappresentare una fonte di grave preoccupazione per lŽUe e la comunità internazionale» e si rammarica del fatto che lŽIran tuttora non rispetti i suoi obblighi internazionali concernenti la sospensione di tutte le attività connesse allŽarricchimento e al ritrattamento. Esprime quindi il proprio appoggio allŽiniziativa Ue per trovare una soluzione negoziale di lungo termine e lancia nuovamente un appello allŽIran affinché ripristini la trasparenza del suo programma nucleare fornendo risposte «complete, chiare e credibili» allŽAiea. Per i deputati, una soluzione allŽattuale escalation sul tema nucleare «è possibile» e «non bisogna prendere in considerazione nessuna azione militare». NellŽappoggiare gli sforzi di Mohamed Elbaradei, Direttore generale dellŽAgenzia internazionale per lŽenergia atomica (Aiea), invitano quindi lŽamministrazione Usa e tutti gli altri attori coinvolti «a rinunciare a qualsiasi retorica sulle opzioni militari e su politiche che prevedano un cambiamento di regime contro lŽIran». Inoltre, ricordando che secondo la National Intelligence (Nie) statunitense lŽIran ha interrotto nel 2003 il proprio programma di armi nucleari, confermano la correttezza della politica Ue «volta a convincere diplomaticamente lŽIran a aderire alla richiesta di abbandonare il potenziale nesso militare del programma civile in modo credibile e controllabile». Il Parlamento sollecita pertanto lŽIran ad avviare senza indugio un nuovo round di negoziati sul futuro orientamento del proprio programma nucleare e a sospendere tutte le attività relative allŽarricchimento. Invita inoltre gli Usa, a seguito del loro successo diplomatico nei negoziati con la Corea del Nord, a partecipare direttamente ai negoziati condotti in un quadro multilaterale gestito dallŽAiea. LŽobiettivo deve essere di raggiungere un accordo globale con lŽIran - in cooperazione con Usa, Russia, Cina e paesi non allineati - sulle sue strutture nucleari e su un loro uso che tenga conto delle preoccupazioni di sicurezza dellŽIran. LŽaccordo dovrebbe inoltre contribuire a definire un sistema di sicurezza regionale «sostenibile» che includa lŽIndia, il Pakistan e altre potenze nucleari. Più in generale, i deputati chiedono «passi credibili verso un disarmo nucleare multilaterale» grazie ad un rafforzamento del Trattato di non proliferazione. Stop alle esecuzioni, alla repressione e alla discriminazione delle minoranze - Il Parlamento esprime la propria «profonda preoccupazione» circa il deterioramento della situazione dei diritti umani in Iran nel corso degli ultimi anni, «specialmente dalle elezioni presidenziali del giugno 2005». Chiede quindi alle autorità iraniane di onorare i loro obblighi internazionali in materia, garantendo a tutte le persone il diritto di esercitare i propri diritti civili e le libertà politiche. Più in particolare, il Parlamento condanna fermamente le sentenze capitali e le esecuzioni in Iran, in particolare quelle eseguite contro minorenni e sollecita le autorità iraniane a rispettare le garanzie normative riconosciute a livello internazionale per i minori, quali la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Invita inoltre lŽIran ad applicare la risoluzione adottata recentemente in sede Onu sulla moratoria a tutte le esecuzioni. I deputati esortano poi le autorità iraniane ad eliminare, de jure e de facto, tutte le forme di tortura e le altre forme di trattamento e di pene crudeli, disumane e degradanti (tra cui la fustigazione e lŽamputazione), a rispettare il diritto a un giusto processo e a cessare lŽimpunità per le violazioni dei diritti umani. Chiedono inoltre alle autorità iraniane di modificare con urgenza il codice penale «per trasformare la moratoria sulla lapidazione in un divieto definitivo». Inoltre, profondamente preoccupato «dallŽaumento drammatico» della repressione dei movimenti della società civile in Iran nel corso degli ultimi anni, il Parlamento condanna la repressione contro gli oppositori politici, gli attivisti per i diritti umani (come i promotori della campagna "Un milione di firme" contro la discriminazione delle donne), i giornalisti, i blogger, gli insegnanti, gli intellettuali, le donne, gli studenti e i sindacalisti. Deplora inoltre profondamente le recenti esecuzioni di attivisti politici, lŽultima delle quali è avvenuta durante la notte ai danni di Zamal Bawi. Sollecita quindi le autorità iraniane «a porre fine alle molestie, alle intimidazioni e alla persecuzione» ed a «liberare incondizionatamente tutti i prigionieri politici», compresi due giornalisti curdi condannati a morte. NellŽesprimere poi il proprio sostegno a tutte le forze politiche democratiche e della società civile, si attende dalle autorità iraniane che le prossime elezioni siano «libere e giuste». Condanna inoltre «fermamente» lŽattuale mancato rispetto dei diritti delle minoranze e chiede che queste possano esercitare tutti i diritti sanciti dalla Costituzione iraniana e dal Diritto internazionale. Sollecita quindi le autorità iraniane, a eliminare, de jure e de facto, tutte le forme di discriminazione contro le persone che appartengono a minoranze religiose, etniche, linguistiche o di altro genere, compresi gli arabi, gli azeri, i curdi, i bahaŽi, i cristiani, gli ebrei, i musulmani sufi e sunniti. Senza progressi, niente accordo di cooperazione con lŽUe - Il Parlamento sottolinea che la possibile futura conclusione di un accordo di cooperazione e commercio tra lŽUe e Iran «dipende dal miglioramento sostanziale della situazione dei diritti umani in Iran, dalla piena cooperazione dellŽIran con lŽAiea e dalla garanzia obiettiva fornita dallŽIran in merito alla natura pacifica del proprio programma nucleare». Infine, nel prendere atto della decisione del Tribunale europeo di primo grado (in merito alla rimozione dellŽOrganizzazione dei Mujahidin del Popolo Iraniano, Ompi, dallŽelenco delle organizzazioni terroristiche, ndr), invita la Commissione a istituire una delegazione in Iran al fine di promuovere il dialogo con le autorità e la società civile e di intensificare i colloqui riguardanti, in particolare, lŽaiuto ai rifugiati e la lotta contro il traffico di stupefacenti. . |
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