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Notiziario Marketpress di
Giovedì 07 Febbraio 2008 |
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IL FUTURO DI SERBIA E KOSOVO SI CHIAMA EUROPA
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Bruxelles, 7 febbraio 2008 - Verso un futuro europeo - Le elezioni presidenziali in Serbia hanno riconfermato alla guida del paese Boris Tadić, il candidato filoeuropeo. All´orizzonte, però, pesa come un macigno l´imminente dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo. Quale futuro si prospetta per quest´area balcanica? La unica strada che porta al domani sembra essere quella europea. Questo è anche il pensiero di Jacek Saryusz-wolski, eurodeputato polacco del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de) e presidente della commissione parlamentare affari esteri. Ottimismo per la rielezione di Tadić. - Standard democratici internazionali rispettati, libera espressione della volontà popolare e riconferma alla guida del paese del leader pro-europeo Boris Tadic. Le elezioni in Serbia sono state una "buona notizia", se viste attraverso la lente europea. Spiega Saryusz-wolski: "La rielezione di un presidente che condivide i valori europei e vede il futuro della Serbia all´interno della grande famiglia europea offre una prospettiva reale all´ingresso della Serbia nell´Ue. Per questo siamo ottimisti". Ancora attesa per l´accordo di associazione Ue - Eppure la firma dell´Accordo di stabilizzazione e associazione (Psa), preludio a tutti gli effetti dell´ingresso nell´Unione europea, è stata ancora rinviata a causa del nodo irrisolto sulla mancata cooperazione serba con il Tribunale penale internazionale dell´Aja. Ma Saryusz-wolski rimane ottimista: "Appena si risolverà il problema l´intero processo della firma del Psa potrà proseguire". Perchè, ne è convinto il presidente, "il futuro della Serbia è certamente in Europa…. E l´Europa è pronta ad assorbire la Serbia e tutti gli altri paesi dei Balcani purché rispettino i criteri richiesti". Con la firma del Psa, inoltre, anche l´atteggiamento dei serbi nei confronti dell´Ue cambierà, diventando "sempre più favorevole", ritiene Saryusz-wolski. E il Kosovo? La dichiarazione di indipendenza del Kosovo, osteggiata da tutti i candidati durante la campagna elettorale, non tarderà ad arrivare: che cosa cambierà allora nelle relazioni con l´Ue? Per Saryusz-wolski non ci sono dubbi: "Siamo ansiosi di integrare nell´Ue tutti i paesi dei Balcani occidentali. Una volta che saranno tutti entrati, come stabilisce la dichiarazione di Salonicco, Kosovo compreso, se questa sarà la volontà dei suoi cittadini, spariranno anche tutte le frontiere". . |
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