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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Febbraio 2008
 
   
  MILANO: UN CARNEVALE AMBROSIANO APERTO AL MONDO

 
   
  A Milano il Carnevale è sempre più internazionale. È la Cina il Paese da cui si importano più oggetti, giochi e scherzi per il Carnevale. Per un valore che nei primi dieci mesi del 2007 supera i 22 milioni di euro, pari al 74,6% del totale delle importazioni dal mondo (29,8 milioni di euro circa), in crescita dell’85,8% dal 2005. Seguono, a grande distanza, le importazioni da Germania (circa 2 milioni di euro, 6,9% sul totale) e dal Regno Unito (oltre 907,5 mila euro, 3%). Ma anche l’Italia esporta oggetti per il Carnevale per un valore di quasi 21 milioni di euro; scelgono prodotti italiani soprattutto la Francia che incide per il 15,7% sul totale, Hong Kong (che vale il 14,2% del totale) e la Spagna (12,3%). E il Carnevale stimola la creatività degli imprenditori milanesi. Sono 4 le imprese meneghine su 148 sul territorio nazionale che portano il nome della celebre maschera napoletana Pulcinella. Ma in Italia ci sono anche 118 imprese Arlecchino e 69 Colombine, di cui a Milano 2. La Lombardia è la regione più “carnevalesca”: con 17 imprese intitolate a Colombina e 25 ad Arlecchino vale rispettivamente il 24,6% e il 21,2% dei corrispettivi totali nazionali. Creatività e Carnevale: alcune invenzioni del 2007. E le maschere si brevettano anche. Sono molte le aziende che utilizzano le classiche maschere della commedia dell’arte italiana come “testimonial” all’interno dei propri marchi. A parlar di Pulcinella, ce n’è per tutti i gusti: dai produttori di pizza (ma quella vera con mozzarella di bufala campana) ai surgelati, dal fine food dal sapore partenopeo al caffè, dalle patate di montagna fino alla pasta con i tradizionali ed intramontabili spaghetti. E il candore del costume della maschera napoletana per eccellenza ha ispirato anche produttori di detergenti, saponi e prodotti per il bucato. A Milano il corrispettivo di Pulcinella si chiama Meneghino: la sua immagine promuove riso e panettone. Arlecchino e il suo costume ispirano vernici, tovaglie, tovaglioli e fazzoletti di carta colorati, gelati e grappe venete, mentre la fidanzata Colombina è legata a fiori, piante e sementi, olio d’oliva e latte. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro delle imprese al 2008, Istat da gennaio a ottobre 2007, 2006, e 2005 e dati Uibm (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) al 4 dicembre 2007. Dolci, feste e Carnevale: in pasticceria vince la tradizione e in corso Garibaldi il sabato è “carioca”. Chiacchiere soprattutto, poi frittelle, zeppole. Nelle pasticcerie – rileva Epam, l’Associazione milanese dei pubblici esercizi dell’Unione del Commercio – a Carnevale sono i dolci tradizionali ad essere richiesti dai consumatori. Il prezzo medio delle chiacchiere è di 30 euro al chilo. Per i più piccoli vengono proposte anche tortine al cioccolato con glassa di zucchero che riproduce i personaggi dei cartoni di Walt Disney. E sabato 9 febbraio, in corso Garibaldi, con Asopec (l’associazione dei commercianti del corso aderente all’Unione del Commercio) torna – 2° edizione - il Carnevale “brasiliano”. Appuntamento alle 15 con musicanti (grande spazio agli strumenti a percussione) e ballerine – i gruppi Mitoka Samba e Feliz Da Vida - che partono dalle due estremità del corso per una sfilata “carioca” al ritmo di samba e batucada. L’iniziativa è promossa con l’Istituto Brasile-italia. .  
   
 

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