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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Febbraio 2008
 
   
  IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI NELLO SVILUPPO DEL SETTORE HI-TECH

 
   
  Pisa, 11 febbraio 2008 - Si è svolto il 1 febbraio scorso a Pisa - presso la Camera di Commercio - il convegno dal titolo "Politiche di sviluppo del settore hi-tech e il ruolo degli enti locali". E´ stata l´occasione per presentare il progetto Bi4it (Business Intelligence 4 Informatica Toscana), che ha quale obiettivo quello di superare il vuoto informativo esistente sul settore Ict nella nostra regione fornendo, per la prima volta, una misurazione della sua dimensione e una descrizione delle principali caratteristiche strutturali delle imprese. Il progetto Bi4it ha quali partner Unioncamere Toscana, Cna Pisa e Scuola di Studi Superiori S. Anna Pisa e si traduce in un´azione di studio e ricerca finalizzata alla definizione di processi di trasferimento tecnologico alle Pmi, permettendo la realizzazione di una piattaforma informatica dinamica per censire le aziende Ict della toscana, attraverso una rilevazione svolta sul campo e l´integrazione delle banche dati camerali con quelle dei partner Cna Pisa e Scuola Superiore S. Anna. Al convegno è intervenuto Pierfrancesco Pacini - Presidente di Unioncamere Toscana: "La nostra regione, ed in particolare la provincia di Pisa, per la presenza di un´Università e di centri pubblici di ricerca specializzati nelle discipline legate all´informatica, della Scuola S. Anna e di un gran numero di piccole imprese Ict (con una spiccata specializzazione informatica) presenta una notevole vivacità con riferimento al settore, e costituisce l´ambito entro il quale ha preso avvio il progetto Bi4it, promosso da Cna Pisa in partnership con Unioncamere Toscana e la stessa Scuola S. Anna. L´obiettivo, pienamente condiviso a livello strategico, è stato dunque quello di: fornire un quadro generale delle imprese del settore dell´Ict, per fotografare questa realtà in termini di: attività, localizzazione, occupazione, competenze, strategie, livello tecnologico, ecc. Fornire uno strumento che fosse capace di integrare in maniera versatile informazioni provenienti da fonti di diversa natura ed osservazioni raccolte sul campo, mettere a disposizione del decisore pubblico un sistema informativo in grado monitorare in modo rigoroso attività, prodotti, competenze e strategie delle imprese toscane dei settori Ict. I dati di alcune indagini realizzate dall´Ufficio Studi di Unioncamere Toscana e dal Sistema Statistico regionale possono contribuire a realizzare un quadro della diffusione delle tecnologie di rete nel tessuto imprenditoriale della nostra regione, prevalentemente in termini di investimenti effettuati dalle imprese in tale ambito e di relativa dotazione informatica. Con riferimento alle imprese industriali con più di 10 addetti - ha proseguito Pacini - si osserva come la quota che ha effettuato investimenti in hardware ed apparecchiature per le telecomunicazioni sia cresciuta dal 9% del 2005 al 12% del 2006, e come per l´8% di queste si sia verificato un aumento anche nei livelli di investimento. Allo stesso modo, anche la quota di imprese che ha effettuato investimenti in software e basi di dati è passata dal 7% del 2005 al 10% del 2006, con un 7% che ha inoltre aumentato i livelli di investimento in tale ambito nel periodo considerato. Dai dati esaminati emerge pertanto come le imprese toscane sono ancora prevalentemente in fase di investimenti in impianti e macchinari, più che in servizi telematici, dal momento che gli investimenti in attrezzature restano ancora la voce di investimento più significativa (per il 27% delle imprese nel 2006, anche qui in aumento rispetto al 21% del 2005). Si ha dunque l´impressione che la diffusione delle tecnologie di rete non abbia ancora raggiunto il livello di saturazione, anche se il relativo sviluppo sembra più marcato rispetto ad altre tipologie di investimento. Con riferimento alle imprese artigiane della nostra regione, nel 2006, le imprese artigiane che disponevano di almeno una connessione ad internet erano il 38% del totale, quota percentuale che sale al 46% per le imprese del manifatturiero ed al 38% per il comparto dei servizi. Il numero delle imprese che dispongono di un sito web cala tuttavia drasticamente in tutti i macro-settori considerati, passando al 21% nel manifatturiero ed al 14% nei servizi. Vanno tuttavia segnalati quei settori dell´artigianato toscano che mostrano una maggiore propensione all´utilizzo della rete, e che pertanto possono costituire campo di applicazione di una offerta sempre più qualificata e orientata allo sviluppo dei settori tradizionali sul territorio. Si tratta in primo luogo del settore carta-editoria (79% delle imprese, il 33% dispone di un sito web o di una o più pagine su internet), dei settori dei servizi alle imprese (68%, 34% con sito web), delle riparazioni (64% e 23%), della meccanica (62% e 25%) e della cantieristica (59% e 29%). Tali valori scendono in altri comparti di attività, fino a toccare i valori più bassi nella trasformazione alimentare (18% e 15%) per quanto attiene al manifatturiero, e nei servizi alla persona (18% e 7%) per quanto riguarda il terziario. Sebbene dunque l´iniziale diffusione dei servizi legati alle tecnologie Ict interessi prevedibilmente gli stessi settori produttori (i servizi informatici), la diffusione delle infrastrutture informatiche e l´utilizzo (anche se ancora limitato) da parte dei settori manifatturieri con mercati più ampi o tecnologicamente più avanzati rappresenta un segnale positivo ed un buon indicatore dell´efficacia di investimenti orientati allo sviluppo di ulteriori infrastrutture sul territorio. Enormi potenzialità emergono peraltro dai dati riferiti al settore del turismo (ed in particolare l´alberghiero). I dati Istat sull´utilizzo delle Ict da parte delle imprese mostrano come, in Italia, il settore turistico presenti la massima diffusione in termini di impiego da parte delle imprese. Dai dati del Sistema Statistico regionale emerge in effetti una diffusione delle infrastrutture informatiche di base presso le imprese ormai prossima al livello di saturazione: l´84% delle strutture ricettive utilizza il Pc, l´82% utilizza la connessione ad internet, l´81% usa la posta elettronica, mentre Le strutture visibili su un sito o una pagina web in Toscana raggiungono punte del 90%. Quello turistico rappresenta in effetti un settore cosiddetto e- specific, ossia uno di quei settori che per la sua forte componente di offerta di servizi, e per la dinamicità e la versatilità delle caratteristiche dell´offerta, meglio si presta alle opportunità offerte dal commercio elettronico business-to-consumer (B2c), in un´ottica di ampliamento dei mercati di riferimento. Questo può costituire pertanto un valido esempio di sfruttamento delle potenzialità legate alla presenza di un´offerta qualificata di tecnologie Ict nella nostra regione. Dalla seconda metà degli anni ´90 la formulazione delle politiche per l´innovazione a livello europeo ha portato in primo piano il ruolo delle politiche regionali per l´innovazione. La nuova visione sistemica ha indirizzato gli interventi nazionali e regionali, con il superamento dell´approccio settoriale alle politiche innovative, verso un approccio di tipo diffusivo con la valorizzazione dell´innovazione informale, derivante dalle relazioni all´interno del sistema innovativo territoriale. Il suggerimento proveniente dal livello europeo è stato dunque quello di spostare il focus delle politiche innovative da un approccio centralizzato (volto ad individuare alcune priorità tecnologiche ed individuare un numero ristretto di settori e di soggetti in grado di attuarle) ad un approccio bottom up volto a rafforzare il trasferimento di conoscenza e le relazioni tra gli attori del sistema innovativo. Il rapido sviluppo delle tecnologie Ict osservato a livello mondiale a partire dalla metà degli anni ´90 (si tratta in realtà di un sistema derivante dalla convergenza di due traiettorie tecnologiche distinte, computer/informatica e telecomunicazioni) ha alimentato un dibattito tuttora vivo, in relazione alle dinamiche economiche connesse alla loro introduzione nelle singole imprese e nei sistemi economici. L´adozione e l´utilizzo di tali tecnologie da parte delle imprese, infatti, consente da un lato una ottimizzazione dei processi informativi e di comunicazione interni (è legata dunque alla riduzione dei costi), mentre dall´altro, nell´ambito del sistema economico di riferimento, consente di azzerare virtualmente i costi di transazione legati alla localizzazione, favorendo la comunicazione e l´integrazione con altre realtà produttive e, nelle soluzioni più avanzate, forme di integrazione virtuale dei processi tra imprese (si pensi alle strategie legate alla internazionalizzazione piuttosto che alla internalizzazione/esternalizzazione di intere fasi del processo produttivo). E´ dunque evidente come in questo contesto assumano un ruolo molto importante, se non fondamentale, quelle azioni di individuazione e valorizzazione dei segmenti Ict a maggiore contenuto tecnologico, che mirando al consolidamento dello sviluppo di un´offerta qualificata e in linea con la frontiera tecnologica sono volte a favorirne la diffusione fra gli attori del sistema economico, siano essi utilizzatori finali o settori che incorporano tali tecnologie nella propria offerta. L´obiettivo di favorire e rafforzare il trasferimento di conoscenza fra gli attori del sistema economico passa attraverso la messa in atto di politiche legate all´istruzione (università, ricerca), alla realizzazione di infrastrutture telematiche, al monitoraggio continuo dei trend tecnologici intersettoriali e di fabbisogni e potenzialità connesse all´applicazione delle Ict nei settori utilizzatori. L´unione regionale ha partecipato all´iniziativa sviluppando la metodologia di costruzione degli archivi, con il contributo del S. Anna e della Cna, per arrivare ad una corretta individuazione del settore Ict e delle imprese che ne fanno parte. Partendo dal Registro Imprese e da altri archivi statistico/amministrativi, oltre ad interviste realizzate sul campo, la banca dati rappresenta una piattaforma informativa aggiornabile ed implementabile anche direttamente dalle imprese coinvolte. Il primo serio tentativo di aggregare informazioni provenienti da varie fonti, finalizzate ad una più approfondita conoscenza di un settore strategico". Successivamente, nel corso del convegno ha preso la parola Cristina Marullo, Ricercatrice dell´Ufficio Studi di Unioncamere Toscana, la quale ha relazionato sulla metodoligia per individuare le imprese Ict operanti in Toscana e per la creazione di una banca dati relativa. .  
   
 

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