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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Febbraio 2008
 
   
  “FERRANTE GONZAGA SVELATO” LE ANALISI SULLE SPOGLIE DEL GENERALE DI CARLO V

 
   
  Mantova, 14 febbraio 2008 - Riaperta dopo 450 anni la tomba di Ferrante Gonzaga (1507-1557), signore di Guastalla, duca d’Ariano, primo cavaliere italiano del Toson d’Oro, generale e stratega dell’imperatore Carlo V, figlio di Isabella d’Este e di Francesco Ii Gonzaga. Il corpo è stato sottoposto a una serie di esami scientifici d’altissimo livello, che hanno portato alla ricostruzione tridimensionale del volto, confrontata con i ritratti finora conosciuti. Numerosi ritrovamenti documentari, inoltre, hanno fatto emergere importanti brani di storia rinascimentale. I risultati scientifici della ricognizione sui resti mortali di Ferrante Gonzaga saranno resi noti venerdì 15 febbraio 2008, alle ore 17, nella sala Sala Ovale dell’Accademia Nazionale Virgiliana di Mantova. A esporli, dopo l’introduzione di Giorgio Bernardi Perini (Presidente dell’Accademia Nazionale Virgiliana), saranno lo storico dell’arte Paolo Bertelli, coordinatore dell’operazione (Università di Verona), Mons. Giancarlo Manzoli, delegato vescovile per i Beni Culturali della Diocesi di Mantova, Francesco Mallegni, paleoantropologo (Università di Pisa), Loredana Olivato, ordinario di Storia dell’Arte (Università di Verona). Parteciperanno inoltre le paleoantropologhe Barbara Lippi ed Elena Bedini, la storica dell’arte Paola Artoni (Università di Verona) e l’assessore alle politiche culturali del Comune di Guastalla Stefano Storchi. Il progetto, nato presso l’Università degli Studi di Verona - col contributo dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Mantova, dell’Associazione “Postumia” di Gazoldo degli Ippoliti, di Lubiam Immobiliare, Mantova, della Società per il Palazzo Ducale di Mantova, di Edilgiovane, Rodigo (Mn) - si è realizzato con il fondamentale appoggio della prof. Ssa Loredana Olivato, curatrice della mostra Ferrante Gonzaga. Un principe del Rinascimento, che si è tenuta dal 22 settembre al 9 dicembre 2007, al Palazzo Ducale di Guastalla. In occasione del V centenario della nascita di Ferrante Gonzaga, un gruppo di studiosi coordinato dallo storico dell’arte Paolo Bertelli (Università di Verona) ha curato la ricognizione dei resti mortali di Ferrante Gonzaga, conservati nella sagrestia del Duomo di Mantova. L’operazione, durata un paio di mesi, ha permesso lo studio di una sepoltura pressoché unica nell’Europa meridionale. Il metodo di conservazione e trasporto del corpo sono risultati singolari, mentre l’analisi dei resti mortali ha fornito una quantità di dati importantissimi per la comprensione dello stile di vita e degli accadimenti che hanno caratterizzato l’esistenza del terzogenito di Isabella d’Este e di Francesco Ii Gonzaga. L’esame computerizzato del cranio ha permesso inoltre la ricostruzione delle reali fattezze del signore di Guastalla e generale dell’imperatore Carlo V. Le operazioni hanno preso il via nell’agosto 2007, con la rimozione della cassa lignea contenente il corpo del Gonzaga posta sulla parete della sagrestia. Contestualmente si sono studiate le modalità di approccio al manufatto. Di concerto con il delegato vescovile per i Beni Culturali della Diocesi di Mantova, mons. Giancarlo Manzoli, il parroco del Duomo, mons. Franco Murandi e secondo le indicazioni della Soprintendenza Psae di Mantova, si è provveduto all’apertura della cassa ritrovando all’interno una cassaforma in piombo che conservava il corpo del condottiero. Alla fine di agosto è intervenuta l’équipe diretta dal paleoantropologo Francesco Mallegni (Università di Pisa), comprendente Elena Bedini e Barbara Lippi. Una volta aperta la cassaforma in piombo, si sono messi in luce i resti mortali di Ferrante Gonzaga. Con l’ausilio della restauratrice di tessuti Marina Marussich si sono movimentati tali resti, successivamente sottoposti a esami Tac e Rx presso l’ospedale civile “Carlo Poma” di Mantova, grazie alla disponibilità dell’équipe del prof. Roberto Caudana, nonché dei volontari Cri di Roncoferraro (Mn) che hanno provveduto al trasporto. I dati ricavati hanno consentito di ottenere la ricostruzione tridimensionale del viso di Ferrante Gonzaga; lo studio antropometrico ha condotto a una comprensione piena della vita e delle vicende vissute dal principe. Sono stati inoltre svolti esami relativi al Dna e alla sua nutrizione. Contemporaneamente, le ricerche svolte nell’Archivio di Stato di Mantova hanno permesso l’individuazione di numerosi documenti che descrivono gli ultimi mesi di vita di Ferrante, dalla battaglia di San Quintino alla malattia, dalla morte all’autopsia svolta da Vesalio (il fondatore dell’anatomia moderna), fino al sontuoso funerale e all’arrivo a Mantova. Presso l’Accademia Nazionale Virgiliana (il cui attuale palazzo – che comprende il Teatro Scientifico del Bibiena – fu, nel Cinquecento, la residenza di Ferrante Gonzaga in Mantova), sarà possibile anche vedere per la prima volta il volto del condottiero ricostruito dallo scultore Gabriele Mallegni, partendo dall’esame del teschio eseguito tramite Tac all’Ospedale Civile di Mantova. Dell’operazione di ricognizione e delle relative scoperte scientifiche, storiche ed artistiche verrà pubblicato un importante volume. .  
   
 

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