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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Febbraio 2008 |
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QUANTO COSTA STUDIARE A TRENTO? LA RISPOSTA IN UNA RICERCA DELL’OPERA UNIVERSITARIA
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Trento, 20 febbraio 2008 – Per studiare a Trento uno studente universitario fuorisede spende mediamente 8-9. 000 euro, che diventano 10. 000 con qualche spesa “optional”. La borsa di studio erogata dall’Opera universitaria agli aventi diritto ammonta a 4. 700 euro, che possono diventare 5. 600 per gli studenti particolarmente meritevoli. È questo uno dei dati contenuti nel rapporto sui costi da sostenere per studiare a Trento, presentato il 18 febbraio all’Opera Universitaria di via Zanella, presenti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, il presidente dell’Opera Fulvio Zuelli, il rettore Davide Bassi, l’onorevole Nando dalla Chiesa e l’assessore comunale Renato Pegoretti. Il nuovo rapporto elaborato dall’Opera universitaria sui costi dello studiare a Trento – curato da Federica Laudisa - rappresenta uno strumento di particolare interesse, sia per quanto riguarda l’approccio analitico sia anche per i suoi risvolti sul terreno delle politiche giovanili e del diritto allo studio. “È evidente – ha ricordato a questo proposito il presidente Dellai - che una comunità non può privarsi dei suoi giovani più promettenti solamente perché il costo dello studio è troppo elevato. Per la comunità investire sugli studi dei propri giovani conviene, sia sul piano materiale che su quello immateriale. ” In questo senso - addentrandoci nel merito dei dati riportati dalla ricerca che ha riguardato un campione di 1500 studenti - quel 18% di studenti con problemi economici che ha pensato di abbandonare l’università, nonostante i sostegno diretti e indiretti messi a disposizione dalla Provincia autonoma e dall’Opera, rappresenta un dato forse spiegabile anche con le opportunità di lavoro a cui è possibile accedere sul territorio e pur tuttavia degno di nota. Particolarmente interessante è la comparazione tra l’importo delle borse di studio e il costo di mantenimento, che ha evidenziato come le borse siano carenti per gli studenti fuori sede mentre siano sostanzialmente adeguate per quelli in sede o pendolari. Per studenti in sede si intendono quelli residenti a Trento o Lavis; per pendolari coloro che possono raggiungere l’università in non più di 60 minuti. Per i primi la borsa di studio è di 2. 500 euro, per i secondi di 2. 700 euro. Gli studenti fuori sede sono quelli che arrivano da più lontano. Secondo le ultime stime le borse attualmente coprono solamente il 40% circa del loro fabbisogno per il mantenimento, stimato in circa 9. 000 euro (10. 000 se ci aggiungiamo qualche spesa extra per internet, sport e quant’altro e fermo restando che i fuori sede contengono maggiormente le spese “accessorie”). C’è anche una tipologia di studenti “indipendenti” (età media 35 anni, vivono fuori dal nucleo familiare d’origine) le cui spese superano i 13. 000 euro, coperti solo per il 17% dalla borsa di studio. Il prestito agevolato potrebbe essere per essi una risposta adeguata. Il 70% circa dei borsisti fuori sede manifesta qualche difficoltà. Come concordato dal presidente dell’Opera Zuelli, è necessario intervenire – come già si sta facendo - anche con forme di sostegno diverse dalla borsa di studio. Il ventaglio delle opzioni possibili è ampio e mette in gioco opzioni che riguardano l’urbanistica e la politica abitativa (il nuovo studentato costituirà una risposta concreta per tutti gli aventi diritto), i trasporti pubblici, i servizi di supporto come mense e biblioteche, l’accesso alle tecnologie, le politiche del lavoro, gli strumenti finanziari di sostegno al reddito, il supporto alle famiglie. Il presidente Dellai ha richiamato l’attenzione sulle tre grandi questioni poste dal sostegno agli studi. La prima è quella della mobilità sociale: in Trentino è più “spinta” che altrove, il che significa che il diritto allo studio è un antidoto efficace ad una società divisa in caste. La seconda è quella dell’equità, che a volte comporta anche l’adozione di politiche un po’ impopolari, per far sì che gli stanziamenti pubblici non vadano a vantaggio di chi non ne ha diritto. Infine, l’obiettivo finale: fare spazio ai talenti, evitare l’appiattimento verso il basso. Il presidente Dellai ha ricordato inoltre le azioni poste in essere recentemente dalla Provincia autonoma, a partire dal Fondo per la valorizzazione e la professionalizzazione dei giovani che prevede tra le altre cose borse di studio, prestiti sull’onore a tasso zero e a tasso agevolato, contributi a fondo perduto per attività connesse alla mobilità internazionale, “full immersion” di lingue straniere, sostegni ai percorsi per le libere professioni, interventi di formazione post-diploma e/o post-laurea di alta specializzazione. L’impegno finanziario per questo Fondo testimonia l’importanza che il governo provinciale attribuisce al progetto: dal 2007 al 2019 si prevede infatti di destinare oltre 65 milioni di euro ai finanziamenti di prestiti sull’onore, da utilizzare con le somme via via restituite. Nello stesso periodo le risorse finanziarie per le borse di studio ammonteranno a quasi 28 milioni di euro. In totale quindi l’impegno finanziario della Provincia sarà di 93. 240. 500,00 euro. “Ma c’è bisogno di un impegno anche da parte di tutti gli altri soggetti – ha concluso Dellai -, a partire dalle famiglie e dalle organizzazioni sociali ed economiche. ” . . |
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