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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Febbraio 2008 |
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LAVORO: FVG VERSO GLI OBIETTIVI DI LISBONA
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Pordenone, 27 febbraio 2008 - Grazie alla concertazione con le parti sociali, al partenariato con le Province, al coinvolgimento e alla partecipazione di tutti i soggetti, il Friuli Venezia Giulia è riuscito a dare forte centralità al lavoro, un tema che è divenuto portante delle politiche regionali. Non solo: ma si è anche riusciti a dare piena attuazione alle competenze regionali in materia di lavoro. Il risultato più che positivo dell´applicazione e della gestione della legge regionale 18 sul "Buon lavoro" è emerso ieri all´atelier tecnico sul mercato del lavoro tenuto nell´Auditorium della Regione a Pordenone su "Obiettivi di Lisbona e strumenti regionali: le opportunità per lavoratori e imprese", al quale hanno dato il loro contribuito di idee - presente anche l´assessore regionale al Lavoro e Formazione - esperti e rappresentanti delle varie parti coinvolte nella gestione della legge. Un buon impianto normativo accompagnato da una crescita dell´economia regionale a livelli molto alti (una positività che dovrebbe continuare anche grazie all´importante crescita dell´export) ha fatto sì che il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia sia arrivato al 70 per cento di occupati in generale e quasi al 60 per cento di occupazione femminile. Come dire che gli "Obiettivi di Lisbona" sono pressoché raggiunti e lo saranno entro il 2010. È questo uno degli obiettivi per il prossimo futuro, perché - come emerso dai lavori - se i risultati sono stati buoni, bisogna ancora operare per migliorare ancor più e con continuità le performance. Cosa fare allora? Puntare sulla crescita non solo numerica, ma soprattutto qualitativa dell´ occupazione femminile; consolidare la "flex security" attraverso buone politiche del lavoro, buone politiche di accompagnamento, uso della formazione continua e di forme contrattuali affidabili; puntare sulla sicurezza sul lavoro anche con la formazione preventiva per tutti; utilizzare appieno l´autonomia regionale per ottenere ulteriori competenze, a esempio anche nel campo degli ammortizzatori sociali, quale logica conseguenza della piena competenza regionale nelle politiche del lavoro. . |
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