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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Marzo 2008 |
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SIMON BREED - TOUR ITALIANO DAL 6 AL 14 MARZO PER IL NUOVO CANTAUTORE DI CULTO DELL´INDIE INGLESE!
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Roma, 5 marzo 2008 - Simon Breed, cantautore e chitarrista acclamatissimo dalla scena indie d´Oltremanica, già più volte in studio e in tour con Mick Harvey e tutto il giro Bad Seeds, ha esordito nel 2007 con "The filth and wonder of. " (Re-action), raccolta di canzoni dal piglio brit senza peli sulla lingua a metà strada tra Elvis Costello, Morrissey, e Billy Bragg! Anticipato dal singolo "Finish my book", forse una delle più belle indie-pop songs dell´anno, già vero e proprio culto in Uk dove è al vertice delle indie charts, il nuovo, splendido album "The Smitten King Laments" (Re-action) è uscito lo scorso 25 febbraio, accompagnato da un´ampia campagna stampa di interviste e recensioni sui maggiori magazines italiani ed europei! Un´occasione d´oro, dunque, per gustare il live di un artista destinato a diventare uno dei nomi di punta dell´indie songwriting d´Oltremanica! "Da Liverpool a Londra, sponda meridionale del Tamigi. È qui che Simon Breed, nuova proposta del cantautorato indie britannico, ha eletto la sua dimora, artistica e non, ed è qui che crea le sue composizioni. Ballate acustiche dal gusto «noir», con un piglio da artista «maledetto», anche se la sua ironia sferzante e la sua immediatezza nei testi si sono leggermente ammorbidite col tempo, e se il calore e il colore della sua voce - un Nick cave più «delicato» - possono far pensare più banalmente a un ennesimo esponente di quel movimento nu folk che monopolizza già da qualche anno le uscite discografiche. Ma non è così, o per dirla in termini più ampi, Breed rientra solo parzialmente in questa schiera, e senza voler scomodare paragoni e accostamenti arditi con, ad esempio, Nick Drake o Jeff Buckley, ci sembra che questo giovane artista, pur dovendo ancora dimostrare molto, abbia le carte in regola per superare certi banali cliché. C’è di che ben sperare". Roberto Peciola, Alias / Il Manifesto, 1° marzo 2008 "Non allineato, poco incline allo star system, un osservatore questo si, a tratti introspettivo, acuto, impietoso, ma non è l’unico Simon Breed, ci sono anche Adrian Moffat, Nick Cave e Jim Noir. Sia il precedente mini “The filth & wonder of” , i due singoli “Devastating sky” e “Finish my book” che questo album d’esordio tutto languono negli spazi di un prezioso fascino oscuro e poetico. La sua scrittura illumina composizioni sincere e intime, fuori dal tempo, non direttamente ascrivibili all’universo low fi- folk e simili. Dove finisce "As un happy fish” inizia "I spy the spider" e la chitarra s’avventura lungo percorsi delicati, sferzati improvvisamente da rumors sinistri. A Simon poca importa suonare orecchiabile e le sue sono favole scure perdute lungo direttive narcolettiche, malinconiche e serene al tempo stesso. Il sentiero incantevole di "Spines" si contrappone agli accordi intricati di "The Golem…”, nel rappresentare il tono dell´album, caldo ed avvolgente in crescendo senza mai essere ripetitivo. La title track è un dolcissimo inseguirsi di chitarra e basso, mentre l’impianto pianistico di “Pinhole in the blanket” commuove. La grande abilità di Simon, risiede in un approccio romantico alla musica, disilluso, ma in eguale misura anche profondamente colto e raffinato. Simon compone ed amalgama piccoli quadri naif, gemme rare dal sapore genuino e gustoso, che richiamano inevitabilmente al buon Tom Waits, in alcuni casi al Jim Noir più eccentrico, altrove al rock spettrale di Syd Barrett ed alla vena più esistenzialista di Nick Cave. Un’autentica rivelazione. 8/10". Www. Suonidautore. It www. Myspace. Com/suonidautore . |
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