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Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Marzo 2008 |
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PIL IN FRENATA PER IL PEGGIORAMENTO DELLO SCENARIO INTERNAZIONALE.
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Roma, 13 marzo 2008 - Dopo il buon andamento del biennio 2006-2007, l´economia italiana risentirà quest´anno del significativo peggioramento del quadro macroeconomico internazionale e dell´elevata incertezza che caratterizza lo scenario globale. La stima di aumento del pil per il 2008 è stata ridotta quindi allo 0,6%, in significativo calo rispetto alle previsioni precedenti (+1,5%), benché a partire dal 2009 si preveda un miglioramento congiunturale che porterà ad una crescita annua media dell´1. 5% nel triennio 2009-2011. L´andamento della finanza pubblica: deficit sotto controllo nonostante minore crescita. Nel 2007 il rapporto deficit-pil si è attestato all´1,9%, il valore più basso dell´ultimo decennio, inferiore di ben 0,9 punti rispetto all´obiettivo concordato in sede europea, che consentirà all´Italia di uscire dalla procedura europea per deficit eccessivo nella quale era entrata nella legislatura precedente. Per il 2008, a causa del significativo rallentamento della crescita economica internazionale - che avrà inevitabili ripercussioni negative anche sul nostro paese - l´obiettivo di indebitamento netto viene rivisto leggermente e temporaneamente al rialzo, al 2,4% del pil dal 2,2% stimato a settembre, quando la crescita era prevista peraltro all´1,5%. Occorre sottolineare, in proposito, che nel 2005 - in presenza di un pil in aumento dello 0,6% come quest´anno - il deficit aveva raggiunto il 4,2%. Analizzando il dato, si evince inoltre che il nuovo disavanzo tendenziale sconta un aumento di 0,3 punti di pil dovuto al peggioramento dello scenario macroeconomico e un aumento di 0,2 punti per lo slittamento, dal 2007 al 2008, di alcune minori entrate e maggiori spese. Al netto di questi due fattori, destinati a non ripetersi in futuro, il rapporto deficit-pil 2008 risulta quindi pari all´1,9%, in linea con quello del 2007. E´ segno che l´azione di risanamento dei conti pubblici portata avanti dal governo Prodi ha natura strutturale e non transitoria, come dimostra il fatto che, a partire dal 2009, l´andamento del disavanzo tendenziale presenta un profilo in costante miglioramento, attestandosi al 2,1% del pil nel 2009, all´1,7% nel 2010 e all´1,4% nel 2011. Prosegue inoltre il percorso di riduzione del debito pubblico, che era invece tornato a crescere sia nel 2005 sia nel 2006. Nel 2007, secondo il dato diffuso ieri dalla Banca d´Italia, il rapporto debito-pil è calato al 104% dal 106. 5% dell´anno precedente. Un´ulteriore flessione del debito è prevista nel 2008 (al 103% del pil) e negli anni successivi, fino a raggiungere il 97. 1% del pil nel 2011. Pressione fiscale: l´aumento è dovuto per oltre due terzi ai risultati della lotta all´evasione. L´aumento della pressione tributaria degli ultimi anni è dovuto per più di due terzi ai risultati della politica di lotta all´evasione e all´elusione fiscale che ha portato a un sostanziale aumento di gettito. Per il biennio 2006-2007, si stima che oltre 20 miliardi (poco più di 11 miliardi nel 2006 e oltre 9 miliardi nel 2007) delle maggiori entrate registrate derivino da interventi anti-evasione e da un miglioramento spontaneo della compliance fiscale dei contribuenti. Commento del Ministro Padoa-schioppa "Nel 2006 e nel 2007 i conti pubblici si sono chiusi in maniera più favorevole del previsto. E´ il risultato di una politica economica che ha rifiutato la logica dei due tempi (prima risanare, poi sviluppare) e ha perseguito con lo stesso respiro un triplice obiettivo: crescita, risanamento, equità. I due anni di rigorosa azione sui conti pubblici del governo Prodi hanno registrato il venir meno delle misure una tantum e di operazioni straordinarie, e hanno creato le condizioni affinché l´Italia esca, nel mese di maggio, dalla procedura europea per deficit eccessivo in cui era entrata nella legislatura precedente. A fronte di un significativo rallentamento della congiuntura nel 2008, l´andamento del deficit evidenzia solo un lieve peggioramento. Questo significa che il risanamento dei conti pubblici realizzato dal governo Prodi è solido, destinato a durare e che il pareggio di bilancio per il 2011 resta un traguardo a portata di mano. Le stime sono improntate a notevole prudenza. Questo fa ritenere che le sorprese in corso d´anno possano essere prevalentemente positive e che i risultati possano essere migliori del previsto. La lotta all´evasione, se continuata, può offrire ampie risorse per ridurre la pressione fiscale. Le economia sulla spesa pubblica sono sufficienti a percorrere il cammino che rimane verso il pareggio dei conti pubblici, che rappresenta un obiettivo non negoziabile in sede europea". . |
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