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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Marzo 2008
 
   
  DALLA FEDERAZIONE ITALIANA SOCIETÀ UROLOGICHE – FISU - EMERGERZA MALATTIE URINARIE PER I MASCHI ITALIANI OVER 50 :IPERTROFIA PROSTATICA 80 % DELLA POPOLAZIONE MASCHILE , TUMORE ALLA PROSTATA 30% CON 43 MILA NUOVI CASI L’ANNO E INCONTINENZA URINARIA CHE RIGUARDA CIRCA 7 MILIONI DI PERSONE UOMINI E DONNE ANCHE IN GIOVANE ETA’ .GLI ULTIMI PROGRESSI TERAPEUTICI - FARMACI, CHIRURGIA MININVASIVA , VACCINI

 
   
  Milano, 27 marzo 2008 - La Federazione Italiana Società Urologiche – Fisu - in occasione del 23 congresso della Società Europea di Urologia, Milano 26 al 29 marzo 2008 che riunisce a confronto dodicimila specialisti di tutto il mondo lancia l’allarme sulle malattie urologiche più diffuse tra i maschi italiani over 50 : ipertrofia prostatica - 80 % della popolazione maschile , tumore alla prostata 35% degli uomini con 43 mila nuovi casi l’anno , incontinenza urinaria nelle sue due forme da sforzo - Ius – da sempre appannaggio al femminile e ora sempre più frequente anche nell’uomo come conseguenza di interventi alla prostata e da urgenza o sindrome della vescica iperattiva patologia nascosta e trascurata che devasta con ansia, depressione, isolamento fino alla rinuncia della vita sociale e sessuale la qualità della vita di circa 7 milioni di persone. ´´In Italia – spiega il professor Lucio Miano presidente della Fisu , Professore Ordinario e Direttore Clinica Urologica Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia Università La Sapienza, Roma negli ultracinquantenni si registra un picco di queste patologie che possono essere contrastate con una prevenzione corretta - superata la ´´boa´´ dei 50 anni, è consigliabile effettuare una visita urologica all’anno , l´esame del Psa e l’ ecografia per la diagnosi precoce dell’ipertrofia e del tumore alla prostata - e curate con nuovi farmaci sempre più mirati , chirurgia mininvasiva , e vaccini. L’ipertrofia prostatica si può ora risolvere in day surgery e in anestesia locoregionale con la Pvp (photoselective vaporizazion of the prostate) vaporizzazione fotoselettiva della prostata che vaporizza con un laser solo il tessuto prostatico in eccesso tutelando potenza sessuale. Impiegata con successo su oltre centomila pazienti nel mondo, di cui circa 2000 in Italia, dove è disponibile in 15 centri ospedalieri a totale carico del Ssn. “Se l’Ipb si conferma la patologia più diffusa un continuo aumento si registra nel tumore alla prostata”, continua il professor Alessandro Tizzani, direttore di Clinica urologica I all’università di Torino- azienda ospedaliera Le Molinette e responsabile del Progetto Prostata Torino, che si pone primo in classifica per diagnosi e incidenza con 43 mila nuovi casi e 9 mila morti l’anno Le opzioni terapeutiche sono varie : la chirurgia con l’asportazione radicale della prostata, la radioterapia esterna, l’Hifu la brachiterapia interstiziale, la terapia farmacologica ormonale con innovativi farmaci tra i quali una nuova formulazione di leuprolide a rilascio modificato, appartenente agli lhrh-analoghi che bloccano la secrezione del testosterone responsabile della progressione del tumore e, infine, la “watchful waiting”, l’ attesa vigile, con controlli periodici. Per le forme tumorali in progressione e resistenti alle terapie convenzionali e per le recidive alle Molinette di Torino è stato messo a punto un vaccino in grado di distruggere le cellule malate. Sicuro e tollerato viene costruito con un particolare tipo di cellule immunitarie prelevate dallo stesso paziente”. Ma a preoccupare gli esperti Fisu è l’aumento dell’incontinenza urinaria da sforzo maschile conseguente a interventi alla prostata che si aggiunge a quella femminile causata da parti gravidanze e menopausa , e la forma da urgenza o sindrome della vescica iperattiva che invece riguarda uomini e donne. Questa patologia subita con rassegnazione può invece essere risolte con la rieducazione perineale ,ginnastica vescicale, elettrostimolazione , farmaci anticolinergici e nuove tecniche di chirurgia mininvasiva ora estese anche all’uomo. Per l’incontinenza maschile è giunta da pochi mesi in Italia Advance Ams un ‘innovativa metodica approvata dalla severissima Fda americana che si avvale di una sling - una retina di polipropilene (particolare materiale biocompatibile) posizionata sotto l’uretra ripristina la normale continenza. Impiegata con successo negli States e in Europa su circa 2. 000 pazienti è già disponibile in 12 centri ospedalieri italiani a totale carico del Ssn. L’ incontinenza urinaria da sforzo (Ius) che si manifesta a seguito prostatectomia e si verifica con un piccolo sforzo come il tossire è causata dall’indebolimento dello sfintere dell’uretra - muscolo a forma di anello che funziona da "rubinetto " rilasciandosi per la minzione e contraendosi per trattenere le urine. “Adavance riposiziona l’uretra nella sua sede anatomica naturale consentendo allo sfintere di funzionare correttamente nel 70 % dei casi “. La nuova tecnica, “è indicata per i casi di incontinenza moderata con parziale conservazione della funzione sfinterica. Per i casi più gravi si ricorre allo sfintere artificiale ,selezionando i pazienti, circa il 80% riacquista la continenza”. Per le donne la nuova chirurgia mininvasiva prevede l’applicazione di sling intorno all´uretra e risolve il disturbo nell´80-85% dei casi Rispetto ai ´vecchi´ interventi invasivi del passato che richiedono un taglio sull´addome, anestesia generale, ricovero e convalescenza prolungati, i nuovi trattamenti, a totale carico del Ssn, si possono effettuare in day hospital, in anestesia locale con un ritorno alle normali attività entro una settimana”. “Valide soluzioni farmacologiche” continua il professor Miano ,” anche per l’altra forma di incontinenza - la sindrome della vescica iperattiva , caratterizzata da un improvviso e irrefrenabile bisogno e frequenza di urinare diurno e notturno riguarda in Italia oltre 3 milioni di uomini e donne – (spesso in associazione alla forma da sforzo). Arrivano dai farmaci anticolinergici ai quali si è aggiunta recentemente la solifenacina con una maggior efficacia e tollerabilità - l’ 80% dei pazienti rimane in terapia per più di un anno rispetto agli altri farmaci. ” L’incontinenza urinaria che con ansia, depressione e isolamento legati al timore di non riuscire a controllare la vescica incide pesantemente sulla qualità della vita, i rapporti sociali e la sessualità , rimane una patologia nascosta . Solo una minoranza - circa il 25 % - vincendo vergogna e imbarazzo si rivolge al medico mentre gli altri si rassegnano ai pannoloni - 300 milioni di euro l’anno - l’85% a carico del Sistema Sanitario Nazionale , i farmaci sono invece a totale carico del paziente costretto a una spesa media annua di 500 euro. “La patologia “ spiega il professor, “ che si classifica in incontinenza urinaria da sforzo - Ius - La guarigione dall’incontinenza migliora la sessualità . Particolarmente critiche le conseguenze della patologia sulla sessualità. La mancanza di controllo della vescica con inadeguatezza fisica ed emotiva porta alla rinuncia della vita sessuale e a evitare una relazione sentimentale. Il disturbo abbatte il desiderio e l’attività sessuale della coppia - lo dimostra una ricerca europea su 500 donne con vescica iperattiva - che ha evidenziato l’elevata influenza del problema sulla sessualità. Anche nell’uomo i disturbi della minzione e le disfunzioni sessuali causati dall’ asportazione della prostata influiscono pesantemente sulla sessualità. I costi Secondo recenti stime il costo globale dell’incontinenza urinaria nel nostro Paese è di circa 600 milioni di euro all’anno, mentre il paziente spende in media 400 euro all’anno - in Italia infatti tutti farmaci anti- incontinenza sono in fascia C, completamente a carico dei pazienti –i pannoloni - 300 milioni di euro l’anno - l’85% a carico del Sistema Sanitario Nazionale sono invece rimborsati dal Ssn - E sulla rimborsabilità dei farmaci anti – incontinenza e la riabilitazione perineale (disponibile in Italia solo in pochi scentri) la Fisu lancia un appello al Ministero della Salute chiedendo che il Ssn rivaluti la patologia per consentire a tutti i pazienti le terapie più adeguate Il decalogo anti-incontinenza Alimenti . Evitare o limitare il consumo di : cioccolato, uova, frutta secca,pomodori e formaggi stagionati caffè, tè, bibite gasate o alcoliche. Bere con intelligenza più di 1,5-2 litri di liquidi al giorno e smettere almeno un’ora prima di andare a letto. La riduzione drastica di acqua non risolve il problema ma rischia di disidratare. Combattere la stitichezza che sforza le strutture pelviche e regolarizzare le funzioni dell’intestino con una dieta ricca di fibre associata a una regolare attività fisica. Curare bene le infezioni respiratorie, gli starnuti e la tosse aggravano la situazione. Attività fisica: sì a passeggiate, bicicletta ,nuoto e yoga attenzione invece a jogging il sollevamento pesi ed esercizi che coinvolgono i muscoli addominali Spesa,invece di caricarvi di sporte e sacchetti pieni, armatevi di un borsone munito di rotelle. Ginnastica perineale è un’ efficace arma preventiva e curativa consiste nel contrarre rapidamente e intensamente i muscoli pelvici, abituatevi a praticarla a casa dopo averla appresa dallo specialista. Evitare il fumo, la nicotina ha un’azione irritante sulla vescica,inoltre i colpi di tosse di chi esagera col fumo favorire la fuga di urina. Sovrappeso indebolisce il pavimento pelvico e crea una pressione sulla vescica. Perdere peso migliora il disturbo . Imparare il “doppio svuotamento” che consente di “liberare” completamente la vescica. Dopo aver finito di urinare aspettare qualche minuto e riprovare. Non rinunciare ai momenti di intimità: per evitare qualche perdita durante il rapporto sessuale ricordarsi di urinare immediatamente prima. Seguire le indicazioni dello specialista e assumere i farmaci prescritti che consentono di tenere a bada il disturbo . Compilare il diario minzionale aiuta il medico a capire se la terapia impostata agisce. .  
   
 

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