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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Aprile 2008 |
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L´AZIENDA OSPEDALIERA SAN GIOVANNI ¨C ADDOLORATA HA INAUGURATO IL IV GRUPPO OPERATORIO PER LA CHIRURGIA MININVASIVA ROBOTICA, DOTATO DEL ROBOT "DAVINCI S"
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Roma 8 aprile 2008 - L¡¯azienda ospedaliera San Giovanni ¨C Addolorata, al passo con lo sviluppo del mondo scientifico ed in linea con le politiche sanitarie della Giunta Regionale del Lazio, volte al rinnovamento della sanit¨¤ pubblica per offrire prestazioni sanitarie alla collettivit¨¤ qualitativamente adeguate, ha inaugurato il 3 Aprile il Iv gruppo Operatorio dotandolo del Robot ¡°daVinci S¡±. L¡¯acquisto del Robot ¨¨ stato possibile grazie al contributo concesso dalla Fondazione Roma. Il taglio al nastro salutato da Luigi D¡¯elia ¨C Il Direttore Generale dell¡¯Azienda Ospedaliera San Giovanni ¨C Addolorata, ha sottolineato l¡¯importanza dell¡¯inaugurazione ¡°nonostante le difficolt¨¤ che affronta da qualche anno la sanit¨¤ laziale¡±. ¡°Abbiamo fatto tesoro di quanto affermato dal Prof. Pier Cristoforo Giulanotti, Direttore della divisione di chirurgia robotica dell´Illinois University di Chicago, nel corso del Terzo Congresso Annuale di Chirurgia Robotica (Mira 2008), il quale sostiene che ¡°la velocit¨¤ con cui si diffonde la chirurgia minivasiva robotica ¨¨ dovuta sia alla competizione fra i centri ospedalieri sia alla dimostrazione scientifica dei vantaggi di questa terapia¡±. Soddisfatto anche Piero Marrazzo, Presidente della Regione Lazio: ¡°L¡¯inaugurazione di oggi ¨¨ un miglioramento nella tecnologia e un passo avanti per tutta la sanit¨¤¡±. Questo importante traguardo del San Giovanni ¨¨ stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione Roma, presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele che ha affermato: ¡°la vocazione della nostra Fondazione ¨¨ da sempre quella di essere vicini ai problemi della gente e della societ¨¤; salute, ricerca scientifica, istruzione e cultura sono i problemi pi¨´ importanti di una societ¨¤ civile¡±. ¡°Con il robot viaggiamo verso il futuro¡± ha aggiunto Augusto Battaglia, Assessore alla Sanit¨¤ della Regione Lazio, affermando che ¡°il Direttore Generale del San Giovanni Luigi D¡¯elia ¨¨ tra i papabili a ricoprire l¡¯incarico di coordinatore dei direttori generali delle Usl regionali¡±. Il Dr. Gianluca D¡¯elia - Dirigente Responsabile Uosd Prostata - Azienda Ospedaliera San Giovanni ¨C Addolorata ed il Prof. Annibale D¡¯annibale - Direttore Dipartimento Scienze Chirurgiche e Direttore Uoc Chirurgia Ii - Azienda Ospedaliera San Giovanni ¨C Addolorata, hanno illustrato gli aspetti tecnico-scientifici del Sistema robotizzato ¡°daVinci S¡± ed i suoi vantaggi terapeutici. Il Prof. Tersigni, Presidente Societ¨¤ Italiana di Chirurgia e Direttore Uoc Chirurgia ¨C Azienda Ospedaliera San Camillo ¨C Forlanini, ha illustrato gli scenari futuri della medicina, sintetizzabili in quella che egli ha definito ¡°l´era della realt¨¤ virtuale¡±. ¡°Il Robot daVinci ¨¨ il primo importante passo in questa direzione¡±. Nel mondo esistono oltre 500 Robot ¡°da Vinci¡±. Il robot, approvato dal Food and Drug Administration nel 2000, ¨¨ prodotto da Intuitive Surgical Inc. (California, Usa); in Italia sono 30 gli ospedali in cui la chirurgia robotica ¨¨ attiva. La chirurgia robotica ¨¨ in forte espansione. Oltre 1500 sono gli interventi gi¨¤ effettuati negli ospedali italiani in cui la chirurgia robotica ¨¨ attiva ed a tale numero hanno contribuito gli interventi effettuati nella citt¨¤ di Roma presso la chirurgia generale e l¡¯urologia del San Giovanni dove ¨¨ stata attivata a gennaio 2008 per entrare a regime nell¡¯aprile 2008. Nei due ospedali romani la gestione della chirurgia robotica ¨¨ stata affidata all¡¯esperienza di chirurghi di notevole formazione professionale. L¡¯azienda ospedaliera San Giovanni ¨C Addolorata si ¨¨ affidata alla grande esperienza internazionale nel campo del Dr Annibale D¡¯annibale, Direttore del Dipartimento di Scienze chirurgiche e Direttore dell¡¯Unit¨¤ Operativa Complessa di Chirurgia Ii (gi¨¤ Direttore del Centro Regionale di riferimento per la chirurgia mininvasiva e robotica del Veneto) e del Dr Gianluca D¡¯elia, Direttore dell¡¯Unit¨¤ operativa Semplice Dipartimentale Prostata, e il San Camillo ¨C Forlanini ha messo in prima linea il Dr Roberto Tersigni, Presidente della Societ¨¤ Italiana di Chirurgia e Direttore dell¡¯Unit¨¤ Operativa Complessa di Chirurgia. Nell¡¯ottica della ¡°centralit¨¤ del paziente¡± l¡¯Azienda ospedaliera San Giovanni ¨C Addolorata misura l¡¯innovazione nella realizzazione delle opere oggetto di ristrutturazione. Il Iv Gruppo Operatorio, infatti, si colloca all¡¯interno del Blocco Operatorio del Corpo C del Presidio ospedaliero San Giovanni inaugurato il 17 maggio 2006 e porta a complessive 23 le nuove sale operatorie in esercizio in sostituzione delle vecchie e obsolete camere operatorie ormai chiuse. Il Iv Gruppo Operatorio ¨¨ dotato di attrezzature e strumentario all¡¯avanguardia per consentire interventi mininvasivi anche in presenza di gravi patologie (tumori), e di tecnologie quali il Sistema robotico ¡°daVinci S¡± a quattro bracci, che permettono all¡¯operatore grande precisione in una dimensione tridimensionale, ad alta definizione ed ingrandita del campo operatorio, con possibile conseguente salvaguardia di ¡°nervi¡± e ¡°vasi¡± e con conseguenti minori perdite ematiche. Un gruppo operatorio cos¨¬ all¡¯avanguardia permette all¡¯Azienda Ospedaliera San Giovanni ¨C Addolorata di avvalersi di questo nuovissimo sistema per effettuare interventi chirurgici in laparoscopia assistita da robot sia in chirurgia generale che in urologia e, soprattutto, per gli interventi di colon retto (di cui il Dr D¡¯annibale dispone della maggiore casistica operatoria) e di prostata determinando benefici per i pazienti, riduzione della degenza post operatoria, incremento dell¡¯attivit¨¤ chirurgica, concorrendo cos¨¬ all¡¯abbattimento dei tempi d¡¯attesa degli interventi di elezione di classe A e B. Con l¡¯avvio ad esercizio del nuovo Gruppo Operatorio, il Complesso ospedaliero San Giovanni ¨C Addolorata si arricchisce di un modello operativo dotato di soluzioni progettuali, tecnologiche, funzionali ed organizzative pensate per ottimizzare il benessere psicofisico del paziente, innalzando i livelli di sicurezza, riducendo i rischi, favorendo i tempi di recupero, ed ottimizzare il benessere psicofisico degli operatori, processando il flusso di lavoro del chirurgo, dell¡¯anestesista, delle strumentiste, degli infermieri, dei tecnici sanitari e degli operatori. Tutto questo per lavorare, insieme, per il conseguimento di una ¡°qualit¨¤ totale¡±. Approfondimenti Il Robot Da Vinci Dell¡¯azienda Ospedaliera San Giovanni ¨C Addolorata Il sistema chirurgico robotizzato per la chirurgia mininvasiva ¡°Da Vinci S¡±, prodotto dalla Societ¨¤ Intuitive Surgical Inc. , in dotazione presso l¡¯Azienda Ospedaliera San Giovanni ¨CAddolorata, ¨¨ il primo robot chirurgico in Italia ad essere dotato di un sistema di visualizzazione tridimensionale del campo operativo in alta definizione. Si tratta di un¡¯apparecchiatura che unisce i vantaggi della chirurgia laparoscopica mininvasiva e quelli della chirurgia ¡°aperta¡±. Il sistema chirurgico robotizzato per la chirurgia mininvasiva ¡°Da Vinci¡± consiste: In una consolle chirurgica disegnata ergonomicamente con sistema di visione tridimensionale. Un robot chirurgico posto a lato del letto operatorio con quattro bracci meccanici operativi interattivi. Strumenti operatori con articolazione interna Endo Wrist. Il chirurgo opera comodamente seduto davanti ad una consolle e, appoggiando la testa ad un visore tridimensionale, comanda gli strumenti miniaturizzati, inseriti all¡¯interno del campo operatorio attraverso ¡°trocar¡± analoghi a quelli utilizzati nella tecnica laparoscopica. Gli strumenti, ¡°endowrist¡±, sono in grado di riprodurre fedelmente i movimenti della mano e del polso del chirurgo, attraverso un sistema di articolazioni meccaniche che garantiscono alla parte terminale dello strumento 7 gradi di libert¨¤ (6+presa) contro i 5 (4+presa) della chirurgia laparoscopica: ci¨° si traduce in una completa capacit¨¤ (o meglio libert¨¤) di movimento all¡¯interno del corpo, nonostante l¡¯accesso sia costituito solo da una porta laparoscopica. Il sistema di controllo del robot, inoltre, filtra i movimenti delle mani del chirurgo, eliminando i tremori, ed ¨¨ in grado di riprodurli in una scala ridotta, opportunamente scelta dall¡¯operatore: ci¨° consente di ottenere una maggiore sicurezza per il paziente. La visione tridimensionale deriva dall¡¯impiego di un endoscopio costituito da 2 canali ottici campionati da 2 telecamere indipendenti, ciascuna provvista di 2 sensori Ccd da 2/3¡± con 2,2 Mpixel unito all¡¯ultimissima tecnologia Hd (alta definizione a 1080 linee di risoluzione orizzontale), che proietta il chirurgo all¡¯interno del campo operatorio, restituendo una precisa percezione dell¡¯anatomia alla stregua della chirurgia aperta. Il chirurgo, in aggiunta ai tre bracci robotici del carrello chirurgico, dispone anche di un braccio supplementare (4¡ã braccio) che gli consente di avere, a sua scelta e soprattutto nelle procedure pi¨´ complesse, ¡°2 mani destre¡±, oppure, ¡°2 mani sinistre¡±. Il sistema chirurgico ¨¨, infine, dotato anche di un carrello visione completo di fonte luminosa, digitalizzatore, monitor ripetitore Lcd touch screen da 19¡±, sistema di messa a fuoco e due processori per l¡¯elaborazione, ottimizzazione e visualizzazione delle immagini. ¡ñApplicazioni In Urologia La chirurgia robotica si ¨¨ affermata nel campo dell¡¯urologia, ed in particolare, nella terapia del cancro della prostata. Il cancro della prostata ¨¨ il tumore maligno pi¨´ frequente del sesso maschile. Rispetto al cancro del polmone, le cui nuove diagnosi sono 26. 000 all¡¯anno, il cancro della prostata ha un¡¯incidenza di 45. 000 nuovi casi all¡¯anno. L¡¯incidenza del cancro della prostata in stadio precoce ¨¨ pi¨´ che triplicata negli ultimi 15 anni, grazie alle metodiche che permettono di diagnosticare questo tumore in fase iniziale, quando ¨¨ ancora possibile attuare una terapia con intento curativo. La terapia curativa pi¨´ efficace per il cancro della prostata ¨¨ l¡¯intervento chirurgico di prostatectomia radicale. Nella tecnica chirurgica tradizionale si asporta la prostata tramite un¡¯incisione chirurgica. La tecnica robotica consente invece l¡¯accesso al campo operatorio attraverso piccoli fori, come nella laparoscopia classica, ma, rispetto a quest¡¯ultima, presenta numerosi vantaggi: i movimenti delle mani del chirurgo, seduto ad una console, vengono pesati, filtrati e tradotti in modo fluido, ¡°senza scatti¡±, in precisi movimenti degli strumenti chirurgici, sostenuti dalle braccia del robot. La visione delle strutture anatomiche ¨¨ tridimensionale ad alta definizione e permette al chirurgo una vera e propria ¡°immersione¡± nel campo operatorio. Negli Stati Uniti, le proiezioni per l¡¯anno 2008 prevedono che pi¨´ del 70 % delle prostatectomie radicali verranno eseguite con la tecnica robotica. In altri termini, in poco pi¨´ di 5 anni, la tecnica robotica ¨¨ diventata lo standard per la terapia chirurgica del cancro della prostata. Anche in Italia la prostatectomia radicale robotica si sta progressivamente diffondendo. Presso il Complesso Ospedaliero San Giovanni-addolorata di Roma si prevede un ulteriore miglioramento rispetto agli standard gi¨¤ raggiunti con la prostatectomia radicale tradizionale e con la prostatectomia radicale laparoscopica. L¡¯applicazione urologica della chirurgia robotica ¨¨ avvenuta dopo un lungo training teorico e pratico dell¡¯equipe del Dott Gianluca D¡¯elia in centri stranieri. Il Dott. D¡¯elia ¨¨ responsabile dell¡¯Unit¨¤ Dipartimentale per le Patologie della Prostata. Questa equipe utilizza ormai abitualmente la tecnica robotica per tutti gli interventi di prostatectomia radicale. La prostatectomia radicale robotica ¨¨ una tecnica chirurgica innovativa ed al tempo stesso standardizzata, che presenta numerosi potenziali vantaggi per i malati di cancro della prostata, grazie alla visione tridimensionale ingrandita ad alta definizione ed all¡¯estrema precisione della dissezione chirurgica : minore perdita di sangue (al San Giovanni, in media, 150 ml). Riduzione del numero di trasfusioni di sangue (al San Giovanni, nei casi finora eseguiti, nessuna trasfusione). Riduzione della degenza in ospedale (al San Giovanni, di norma, 2 giorni). Precoce ritorno alle normali attivit¨¤ sociali e lavorative (di norma, 2 settimane). Potenziale miglioramento nella conservazione della continenza urinaria. Potenziale miglioramento nella conservazione della funzione erettile. Applicazioni In Chirurgia Generale Da quando Mouret ha eseguito la prima colecistectomia laparoscopica nel 1983. Tutte le procedure di Chirurgia generale sono state riprodotte, ma il livello di diffusione degli interventi chirurgici pi¨´ complessi ancora oggi risulta limitato a pochi Centri di riferimento. Le difficolt¨¤ tecniche che molti operatori incontrano sono spesso dovute all¡¯ostacolo creato da una visione bidimensionale offerta dal monitor e dagli strumenti molto pi¨´ lunghi della laparoscopica. La visione laparoscopica, seppur ingrandita e migliorata dalla tecnologia con una maggiore definizione, necessita di un addestramento prolungato necessario a compensare l¡¯assenza di una dimensione: la profondit¨¤ di campo. I lunghi strumenti laparoscopici, spesso superiori ai 30 cm, amplificano anche minimi tremori fisiologici delle mani chirurgiche, tremori che peggiorano o compaiono con l¡¯affaticamento dell¡¯Operatore. Quanto sopra rappresenta i veri ostacoli alla diffusione della laparoscopica avanzata anche per chirurghi tradizionali molto esperti. Negli ultimi tempi la tecnologia ¨¨ entrata prepotentemente negli ospedali a tutto vantaggio di diagnosi pi¨´ certe, meno cruente e con la possibilit¨¤ di pianificare un trattamento. I vantaggi clinici della colecistectomia laparoscopica sono oggi riconosciuti da tutti: medici e pazienti. Vantaggi che ricadono sui costi sociali, quali una rapida deospedalizzazione e una ripresa lavorativa veloce. Oggi il trattamento di scelta di una patologia molto diffusa, la litiasi della colecisti, ¨¨ laparoscopico: nonostante ci¨° solo il 70% dei pazienti viene operato con tecnica mininvasiva e la ragione sta nelle difficolt¨¤ tecniche e nei limiti della laparoscopia. Se la diffusione della Chirurgia mininvasiva ¨¨ dipendente dalla manualit¨¤ del Chirurgo e ne richiede una particolare abilit¨¤ come si potrebbe ovviare al problema? Certamente l¡¯aiuto offerto dai Centri laparoscopici di tirocinio con azione di tutoring nella fase di apprendimento ha contribuito alla diffusione della tecnica mininvasiva, ma non a tal punto da poterla garantire ed estendere a tutte le chirurgie o in tutti gli ospedali. Oggi la tecnologia Robotica offre uno strumento rivoluzionario che potr¨¤ ridurre le difficolt¨¤ tecniche della laparoscopica: il Sistema Robotizzato per la Chirurgia Mininvasiva (videolaparoscopia e videotoracoscopia) Sistema Chirurgico ¡°daVinci S¡±¨C Intuitive che consente una visione tridimensionale di alta qualit¨¤. Dalla fine degli anni ¡¯80 la chirurgia mininvasiva ¨¨ stata progressivamente utilizzata per patologie maggiori e sempre pi¨´ complesse anche se fino ad oggi ¨¨ ancora limitata a pochi Centri altamente specializzati. L¡¯evoluzione tecnologica ha permesso la crescita progressiva delle abilit¨¤ chirurgiche consentendo di superare le difficolt¨¤ tecniche. Alla fine degli anni novanta la ¡°rivoluzione¡± tecnica e tecnologica laparoscopica sembrava rallentare la propria corsa fino all¡¯ingresso sul mercato, dopo l¡¯approvazione della Fda, della tecnologia robotica (1998). Le innovazioni tecnologiche costituite dalla visione tridimensionale, dalla stabilizzazione, dalla precisione e dall¡¯innumerevole possibilit¨¤ dei movimenti rendono il Sistema Robotizzato in questione unico ed innovativo attualmente presente sul mercato. La Chirurgia Generale da me diretta a Camposampiero (Padova) fino al maggio 2007 era il Centro di Tirocinio Acoi ed il Centro Regionale di riferimento per la Chirurgia Laparoscopica e Robotica. Ho seguito oltre 500 operati col Robot, riproducendo tutte le tecniche chirurgiche, e oltre 160 di essi sono stati sottoposti a resezioni intestinali maggiori rappresentando, cos¨¬, la maggiore casisistica internazionale di pazienti operati al colo-retto col Da Vinci. Ho eseguito oltre 20 resezioni gastriche maggiori con linfectomie D2 ed 8 duodenocefalopancreasectomie; quest¡¯ultimo ¨¨ considerato da tutti uno dei pi¨´ complessi e rischiosi interventi di chirurgia con implicazioni postoperatorie anche fatali ed era stata tentata con insuccesso in laparoscopica ed abbandonata. Certamente queste complesse procedure sono oggi possibili ed in sicurezza con l¡¯utilizzazione del Robot Da Vinci. Dal Giugno 2007 dirigo l¡¯Unit¨¤ Operativa Complessa di Chirurgia Generale ad indirizzo Mininvasivo dell¡¯Azienda ospedaliera San Giovanni ¨C Addolorata divenuta poi Centro di Chirurgia Laparoscopica e Robotica Acoi. I pazienti oggi operati in anestesia generale per oltre l¡¯80% sono sottoposti ad un trattamento minivasivo che mostra certamente i maggiori vantaggi nel trattamento della popolazione a maggiore rischio operatorio sempre pi¨´ numerosa in una societ¨¤ che invecchia. Spesso di fronte ad un paziente anziano e con pi¨´ patologie, anche in presenza di gravi patologie, l¡¯anestesia e l¡¯intervento risultano proibitivi soprattutto per le implicazioni create da un¡¯ampia laparotomia che ne condiziona il decorso postoperatorio; pazienti che richiedono ospedalizzazioni reiterate e terapie palliative fino al decesso. Oggi la chirurgia mininvasiva e la robotica offrono una chance in pi¨´ a questi pazienti incidendo positivamente non solo sulla loro qualit¨¤ e quantit¨¤ di vita, ma anche sui costi della societ¨¤ che soffre costantemente di limiti economici. Nella logica dipartimentale e con lo scopo di ottimizzare le risorse, la tecnologia dovrebbe essere utilizzata da tutte le Unit¨¤ Operative interessate alla chirurgia videolaparoscopica avanzata: ginecologica, urologica, ortopedica, vascolare, etc. Presumibilmente potrebbero usufruire in una prima fase di tale tecnologia circa 200 pazienti (chirurgici ed urologici) l¡¯anno, con una concreta possibilit¨¤ di incremento futuro a breve termine, dopo aver addestrato il personale medico ed infermieristico. Quando, alla fine degli anni 90¡¯ del secolo scorso, comparvero i primi sistemi di telemanipolazione, ci si pose il problema di come queste nuove tecnologie potevano migliorare le tecniche chirurgiche ed oggi non ¨¨ pi¨´ in discussione la laparoscopia nel trattamento chirurgico di molte patologie. La robotica permette anche a specialisti (es. Urologi e ginecologi) non particolarmente esperti in laparoscopia di riprodurre una chirurgia mininvasiva raffinata per mezzo di una tecnologia di facile apprendimento d¡¯uso. Questa esperienza da me ¨¨ stata riprodotta nell¡¯Ospedale di Camposampiero dove ancora oggi Chirurghi, Urologi e Ginecologi utilizzano quotidianamente il Robot con una progressiva implementazione degli interventi mininvasivi. Oggi i migliori risultati delle tecniche robotiche si raggiungono nei seguenti interventi: Plastica antireflusso per ernia jatale - Miotomia esofagea per Acalasia - Liatiasi delle vie biliari - Resezioni colo-rettali per patologia benigna e maligna - Resezioni Gastriche per patologia benigna e maligna - Asportazione di surreni - Asportazione della milza per patologia benigna - Resezioni del pancreas per patologia benigna e maligna - Asportazione della prostata - Pieloplastica per stenosi del giunto - Nefrectomia per patologia benigna e maligna - Cisti renali, epatiche e pancreatiche voluminose. . . |
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