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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Aprile 2008 |
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F.A.R.O. OSSERVATORIO DELLE MATERIE PRIME: PRIMO APPUNTAMENTO 2008! SI È CHIUSO DOPO DUE INTENSE GIORNATE DEDICATE A APPROFONDIMENTI, WORKSHOP PRATICI, AGGIORNAMENTI, DIBATTITI, SCAMBI DI ESPERIENZE, NUOVI CONTATTI, ANALISI; ANIMATE DA ECONOMISTI, ANALISTI, RICERCATORI E OLTRE 80 IMPRENDITORI
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Lainate,8 Aprile 2008 - Presso il Centro Congressi Kursaal di San Marino, lo scorso 27-28 Marzo un nuovo incontro dedicato a tutte le tematiche più attuali per chi deve prendere decisioni di acquisto sulle materie prime: Analisi Tecnica Metalli Non Ferrosi, Acciai, mercati Azionari e Valutari - Outlook Rottami - Fattori che influenzano i prezzi e Strategie di Copertura - Congiuntura Internazionale - Focus Cina e India - Industria Italiana dei Metalli. Il primo appuntamento 2008 di F. A. R. O. Osservatorio delle Materie Prime si è chiuso lo scorso venerdì, dopo due intense giornate dedicate a approfondimenti, workshop pratici, aggiornamenti, dibattiti, scambi di esperienze, nuovi contatti, analisi; animate da economisti, analisti, ricercatori e oltre 80 imprenditori e responsabili acquisti di aziende industriali. Per la prima volta dalla nascita dell’Osservatorio, la sede del convegno è stata spostato dall’area Lombarda e per l’occasione è stata scelta la splendida cornice di San Marino, dove Kauffmann&sons ha trovato la collaborazione e il supporto del Credito Industriale Sammarinese e dell’Associazione Nazionale Dell’industria Sammarinese. I lavori si sono aperti nella mattinata di Giovedì 27 con il Modulo operativo metalli industriali, che attraverso gli interventi di analisti, trader e operatori del comparto ha illustrato il quadro attuale e i possibili sviluppi, tenendo conto del legame sempre più stretto tra mercati ed economia mondiale, nonché della componente finanziaria che ha fatto diventare la Volatilita’ una caratteristica strutturale da affrontare ogni giorno. Andrea Guarneri (analista e trader di Kommodities Parteners Sa – Lugano Ch) ha evidenziato la grande salita di tutte le commodity nel corso dei primi mesi del 2008:”Dai minimi registrati il 16 agosto 2007 (punto d’inizio della crisi legata ai mutui subprime negli Usa) abbiamo avuto performance di alcuni indici delle materie prime, tipo il Crb Index, che hanno toccato il + 80% su base annua”. Anche i metalli non ferrosi hanno risentito di questa situazione, ma solo rame e alluminio sono tornati in prossimità dei loro massimi storici del maggio 2006, proprio perché inseriti in quei panieri di materie prime citati in precedenza. Ha aggiunto il relatore: “In questa fase conviene guardare con attenzione i livelli di supporto e resistenza individuabili attraverso lo studio dell’analisi tecnica ed anche attraverso la tecnica dei volumi (market profile). La crisi della banca d’affari statunitense Bear Stearns ufficializzata nella notte del 17 marzo scorso, ha chiarito come una parte rilevante della crescita dei prezzi delle materie prime fosse legata ai fondi, i quali davanti a vendite da panico sui titoli finanziari si sono visti ridurre le linee di credito dalle principali banche di investimento. I Fondi hanno quindi liquidato con grande velocità anche le commodity, facendo scendere in sole 4 sedute di borsa l’oro del 10%, il petrolio anch’esso del 10%, il cotone del 20%, il caffè del 25%”. Guarneri ha posto l’accento anche sui cambi valutari, dove il dollaro statunitense continua ad essere al centro dell’attenzione a causa della sua debolezza; oltre al livello contro l’euro ha suggerito di osservare il rapporto Usd/chf (il livello pari a 1 è molto significativo) e Usd/jpy che sotto i 100 preoccupa da vicino i fondi a causa dei loro Carry Trade (ossia l’indebitamento in valute a bassi tassi ufficiali quali sono appunto quelli giapponesi). A seguire il punto di vista di Leon Westgate (analista presso il broker londinese Standard Bank) che ha illustrato la situazione di mercato dei metalli non ferrosi e dell’acciaio dando anche alcune previsioni per il trimestre 2008-2010. (Rame: 7. 005$, 6. 750$, 6. 480$, Alluminio: 2. 650$, 2. 690$, 2. 705$). La mattinata di lavori è stata chiusa da Carmelo Paolucci (Presidente del Sindacato Nazionale dei commercianti in metalli non ferrosi-Assofermet) con un approfondimento sulla situazione del mercato dei rottami e dei semilavorati di rame, ottone, alluminio, nichel, zinco, stagno, piombo. Per il settore dei rottami di metalli non ferrosi, nel 2007 il consumo nazionale è ammontato a circa 2,3 milioni di tonnellate, mentre il gettito della raccolta nazionale ha raggiunto circa 1,7 milioni di tonnellate. Il 75% del fabbisogno nazionale è assicurato da aziende associate all´Assofermet. La raccolta è principalmente effettuata sul mercato interno anche se negli ultimi anni è cresciuta la quota dei prodotti di importazione, fino a toccare un 40% della produzione delle aziende associate. Nel periodo gen/nov 2007 sono state importate 162. 660 tonnellate di rottami di rame e leghe (per un fatturato di oltre 643 mil. Di Euro) e 401. 865 tonnellate di rottami di alluminio (per un fatturato stimato di oltre 596 mil. Di Euro). Per quel che riguarda le esportazioni nello stesso periodo si sono registrate: 111. 591 tonnellate di rottami di rame e leghe (per un fatturato di oltre 348 mil. Di Euro) e 39. 456 tonnellate di rottami di alluminio (per un fatturato stimato di oltre 52 mil. Di Euro). Nel pomeriggio del 27 i lavori sono continuati con la nuovissima Palestra Di Trading animata dagli analisti e trader di Kommodities Partners Sa Alessandro Zappa e Andrea Guarneri e suddivisa in due parti. La prima di introduzione teorica su Hedging classico e dinamico, che ha messo in evidenza i vantaggi di uno e dell’altro e le possibilità di applicazione in azienda, seguita da un partecipato dibattito tra quanti utilizzano l’una o l’altra strategia, ovvero si stanno avvicinando ora all’impiego di queste tecniche di risk-management A seguire le pillole di analisi tecnica utili per approfondire le conoscenze sugli strumenti di valutazione e interpretazione del mercato e utilizzabili anche dagli operatori in azienda; si è parlato di supporti, resistenze e medie. La seconda parte è stata dedicata al coinvolgente Trading Game, che ha permesso ai partecipanti – divisi in quattro squadre - di valutare la propria abilità di reazione al mercato e sperimentare l´operatività di borsa, nonché concorrere alla vittoria di un week-end a Londra per due persone con visita al London Metal Exchange. Venerdì 28 Marzo mattina i lavori sono ripresi con il Modulo strategico economia e mercati con l’intervento di apertura affidato ad Arrigo Sadun (Direttore Esecutivo al Fondo Monetario Internazionale per l’Italia, Albania, Grecia, Malta, Portogallo, San Marino e Timor-leste), sempre in grado di offrire la più aggiornata view sulla congiuntura internazionale e le possibili evoluzioni. Relazione molto attesa tenendo conto della particolare situazione di crisi degli Usa e delle ripercussioni sul resto dell’economia mondiale. Secondo Sadun: ”Gli Usa sono in recessione già nel primo trimestre 2008, ma la certificazione arriverà solo a settembre/ottobre. Le caratteristiche di questa crisi sono atipiche: discesa rapida, lunga permanenza sul fondo e successiva risalita, ma con acque non calme. Le autorità pubbliche americane hanno già messo in atto tutte le linee di difesa e continueranno senz’altro. La crisi si propaga a Est (Europa-asia-america Latina) e coinvolgerà tutti i paesi, anche se con caratteristiche e livelli diversi. I paesi europei al centro del sistema, negli ultimi 5 anni hanno rafforzato la struttura della propria economia e quindi hanno un grado di resistenza a questi shock maggiore rispetto al passato” A seguire i focus su Cina e India affidati rispettivamente a Valeria Gattai (Ricercatrice Isesao Bocconi) e Stefano Caldirola (Responsabile Ricerche e Seminari della Camera di Commercio Indiana per l’Italia), ritornati a Faro dopo un anno. L’intervento di Valeria Gattai ha illustrato le caratteristiche peculiari dell’etica confuciana che fa apparire i cinesi impenetrabili agli occhi degli occidentali e ha premesso: “indubbiamente la Cina si sta modernizzando, ma tale aspetto non va inteso come occidentalizzazione. E’ vero che i cinesi appaiono sempre più moderni, ma è necessario andare oltre le apparenze e tenere conto che la cultura tradizionale permea ancora tutta la società e difficilmente verrà smantellata”. Anche nelle trattative d’affari si deve dunque tener conto degli elementi base dell’etica cinese: armonia, gruppo, gerarchia e faccia. Ecco quindi alcuni aspetti che è bene non trascurare per il buon esito di un affare: la tolleranza e la gentilezza di un cinese non vanno necessariamente presi come un segno positivo; promettere benefici privati ad un cinese, al fine di concludere una trattativa, è estremamente inadeguato; non fermarsi alla apparenze e cercare di scoprire chi è, veramente, il capo, in modo tale da capire con chi trattare direttamente; usare diplomazia (es. Quando si incontra un cinese per la prima volta, cercare di stabilire un terreno comune e di mostrare la propria rete di contatti). Altri fattori da ricordare sono che per i cinesi la trattativa si concentra su processo, mezzi e aspetti generali e l’esito è la fiducia e non un accordo con valore legale come per gli occidentali. Inoltre il contratto è sintesi delle discussioni, fotografia del rapporto e passibile di modifiche, mentre per noi è l’obiettivo finale e soprattutto vincolante. In chiusura Gattai ha illustrato una serie di accorgimenti utili per risultare più apprezzati dai cinesi a livello di atteggiamento: nelle riunioni, indossare abiti formali; nei primi incontri con i cinesi, la formalità deve regnare sovrana; la schiettezza di comunicazione viene considerata scortese meglio essere elusivi; evitare di criticare una persona davanti agli altri; i cinesi usano meno guardare negli occhi quando parlano; il contatto fisico può arrivare, al massimo, alla stretta di mano; se durante una riunione nessun cinese risponde ad una domanda, non fare pressioni. Stefano Caldirola è tornato a F. A. R. O. Dopo un anno e ha messo in evidenza alcuni dati macro che in soli 12 mesi sono cambiati in modo sostanziale: la popolazione è aumentata e ogni anno cresce con valore pari agli abitanti dell’Olanda. L’india è quindi destinata a diventare il paese più popolato del mondo e dunque anche il principale mercato mondiale; oggi 1/3 della popolazione ha età inferiore a 14 anni e anche tra venti anni sarà più giovane che in altri paesi, con relativa influenza sui consumi interni. L’intervento ha poi illustrato le attese del Pil e la sua suddivisione tra Industria, Agricoltura e Servizi, mettendo a confronto il dato di India, Cina, Stati Uniti ed Europa. Ciò che balza all’occhio è che la percentuale dei Servizi in India è pari al 53,8%, percentuale molto più vicina ai valori dei paesi sviluppati (Europa e Usa sono sopra al 70%) piuttosto che a quelli delle economie emergenti (la Cina è al 40%). Andando a fondo nel dato, il relatore ha evidenziato ”Di questo 53% la percentuale di servizi It è solo il 4%, il resto è arcaico. In soli tre anni la quota del settore industriale sul totale del Pil è cresciuta dal 19,9% al 27,6%. Questo a discapito dell’agricoltura, passata dal 22% al 18% ed in parte dei servizi”. Per quanto riguarda gli investimenti esteri nel corso del solo anno fiscale 2006-07 sono pressoché triplicati. La maggior parte degli investimenti provengono da Stati Uniti (11%), Giappone (6%), Regno Unito (5%) e Paesi Bassi (5%). Gli investimenti esteri italiani rappresentano una quota del’1,3% del totale. In chiusura di relazione un’analisi del comparto metallurgico con illustrazione di quanto viene prodotto, importato ed esportato. Su questo tema è già stato annunciato un nuovo intervento di analisi e approfondimento per il prossimo F. A. R. O. Del 3-4 Luglio. A seguire la presentazione del Polso del Mercato dell’Industria di settore a cura di Paolo Menossi (Coordinatore del Comitato Scientifico F. A. R. O. Composto dai rappresentanti dei produttori e trasformatori di tutti i metalli industriali ferrosi e non ferrosi). Alla riunione, tenutasi nel pomeriggio del 27 Marzo, hanno preso parte: Amedeo Alti, Assiral - Enzo Cibaldi, Estral Spa – Mario Conserva, Edimet Spa – Giuseppe Di Cugno, Ariston Cavi Spa - Paolo Kauffmann, Kauffmann&sons e Presidente del Comitato – Gaetano La Corte, Eco-bat Spa - Paolo Menossi, Consulente e Coordinatore del Comitato– Carmelo Paolucci, Presidente Sindacato Metalli Non Ferrosi Assofermet, Trentavizi Spa – Luciano Parolai, Kme Group – Giuseppe Pasini, Presidente Federacciai, Feralpi Siderurgica Spa – Philippe Smits, Sogepar Spa – Giuseppe Toia, Alcoa Italia Spa. Osservatori di eccezione: Leon Westgate e Selma El Kathib di Standard Bank. Menossi ha sottolineato nella premessa che l’incontro del Comitato si è svolto prima di aver ascoltato l’aggiornamento del Dott. Sadun. Dal confronto tra i rappresentanti dei diversi settori è emerso un velato ottimismo, in particolare da parte dei ferrosi. I membri del comitato hanno espresso pareri diversi e hanno fatto una distinzione su come potranno influire gli aspetti delle valute, comune a tutti le attese di sviluppo dei paesi emergenti quali Cina, India e Sud America. Dal punto di vista dei consumi lo sviluppo è consistente: per l’acciaio – materia base per le infrastrutture - da oggi al 2010-2011 si attende un +50% (da 1,4 miliardi di tonnellate a 2 miliardi). Anche per l’alluminio – metallo che solitamente viene impiegato in fase successiva allo sviluppo delle infrastrutture - è atteso un deciso sviluppo in tal senso, con un +25% nel 2010-2011. In merito all’offerta, per il comparto dei non ferrosi viene segnalato un sostanziale equilibrio; per i ferrosi invece la domanda è superiore e questo ingenera ottimismo tra i produttori in termini di aumento dei prezzi. In relazione ai rottami, si va verso una situazione di carenza. Il rientro di rottami da manufatti e prodotti sta aumentando ma il ciclo di vita dei prodotti è più lungo rispetto allo sviluppo economico e dunque questo implica un aumento di fabbisogno di materie prime. Secondo i membri del comitato vi sono delle incognite importanti queli l’energia e valute (la debolezza del dollaro sta calmierando in parte di costi energetici e delle materie prime, ma fino a quando?) Altro aspetto emerso è che a fronte di un aumento della produzione si è avuta una contrazione dei margini; una rivalutazione del dollaro e un nuovo aumento dei costi di energia potrebbero peggiorare la situazione. Le economie dei nuovi paesi stanno diventando più autonome per soddisfare i consumi interni e questo implica un rafforzamento della valuta. Ultimo elemento segnalato dagli imprenditori riguarda le produzioni di base si stanno allontanando sempre più dai luoghi dove oggi viene trasformato il metallo grezzo (per le miniere, i costi energetici, le maggiori possibilità di inquinare) e dunque si stanno allontanando da Europa e Stati Uniti Questo favorisce i paesi emergenti che stanno organizzando le trasformazioni (es. Estrusioni e laminazioni) e saranno avvantaggiati rispetto all’Europa. Ancora una volta le possibili soluzioni appaiono: il maggior sviluppo delle attività di servizi rispetto a quelle industriali ovvero maggiori specializzazioni e creatività in grado di realizzare prodotti diversi ed esclusivi. A chiudere l’appuntamento F. A. R. O. L’intervento sui mercati azionari, commodity e valutari di Paolo Kauffmann (analista e trader, esperto di materie prime e amministratore unico di Kauffmann&sons). Kauffmann ha esordito con un curioso interrogativo: “Quanti semi di soia ci saranno nel nostro futuro?”, seguito dalla proiezione in sequenza di due slide con l’andamento della soia fino al 1970 e nei 40 anni successivi; i due grafici mettono bene in evidenza come si sia passati da un lungo periodo di prezzi bassi e con variazioni minime ad un trend caratterizzato da prezzi decisamente più alti e soprattutto grande volatilità. Secondo Kauffmann e il suo team di analisti le nuove caratteristiche del mercato della soia sono comuni a tutte le materie prime e dunque “non si tornerà più ai punti di partenza e la volatilità resta enorme”. Questa situazione è dovuta a due driver importanti: i fondamentali buoni nei mercati delle commodity e l’effetto panico sulle borse (ad es. Il crollo dell’indice S&p che ha portato alla corsa verso beni rifugio, l’oro in primis). Nel comparto agricoli si è assistito ad una vera esplosione del mercato, più volte annunciata dall’analista Guarneri durante gli appuntamenti F. A. R. O. 2007. Per alcuni di essi si sono verificati degli storni, ma pur avendo delle prese di profitto la tendenza resta in salita. Per il comparto non ferrosi, il Rame ricorda il grafico della Soia con passaggio da 3. 000$ a 9. 000$. La struttura è rialzista con uno storno in area 38. 2% e scorte in ribasso. Per l’Alluminio le scorte ci sono (1 milione di tonnellate) e la struttura è rialzista ma con un rintracciamento più profondo (50%) Per lo Zinco la dinamica è ribassista, ma con livelli si supporto importanti in area 2. 200-2. 300$ Per il Nichel la tendenza è laterale con oscillazioni all’interno del canale 25. 000-35. 000$. Come per ogni evento F. A. R. O. Non sono mancati i consueti momenti conviviali che permettono ai partecipanti di scambiare opinioni nonché sviluppare e rafforzare relazioni in un’atmosfera rilassata e informale. Grazie alla collaborazione con l’Ufficio di Stato per il Turismo della Repubblica di San Marino, le porte del Palazzo Pubblico sono state aperte ai faristi. A seguire la cena insieme a relatori e membri del comitato, che si è tenuta nel cuore del centro storico presso il Ristorante Terrazza del Titano. Il prossimo appuntamento F. A. R. O. 2008 è in programma per il 3-4 luglio, con ritorno ad una sede lombarda. Sarà senza dubbio una nuova occasione per conoscere gli sviluppi del mercato, approfondire nuove tecniche di risk-management e continuare l’utile dibattito tra operatori del comparto. . |
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