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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Aprile 2008
 
   
  CALABRIA: LA CONSIGLIERA DI PARITÀ MARIA STELLA CIARLETTA È INTERVENUTA IN TUNISIA AL WOMEN SYMPOSIUM

 
   
  Reggio Calabria, 21 aprile 2008 - La Consigliera di Parità Maria Stella Ciarletta è intervenuta, il 18 aprile in Tunisia, al Women Symposium, Università di Sousse. “La violenza legittimata” è il tema della due giorni e la Consigliera regionale di Parità si è soffermata sugli aspetti storici, sociali e giuridici della violenza contro le donne in Italia. “Il fenomeno della violenza sulle donne – secondo Stella Ciarletta - rimane ancora un problema irrisolto, nonostante i mutamenti sociali, i diritti acquisiti e le leggi varate in questi anni. Il fenomeno e il concetto di violenza di genere hanno subito modifiche nel tempo, con l´evoluzione del contesto culturale, sociale ed istituzionale. In Italia, è solo con l´approvazione del diritto di famiglia nel 1975 che viene abolita “l´autorità maritale”, cioè la liceità, da parte del coniuge di far uso di "mezzi di correzione" e disciplina nei confronti della propria moglie; solo nel 1981, poi, scompare dal nostro codice il “delitto d’onore”, che permetteva ai mariti di godere di sensibili sconti di pena nel caso in cui avessero ucciso la propria moglie per infedeltà ed il “matrimonio riparatore”, che consentiva, a chi avesse commesso uno stupro, di vedere estinto il proprio reato qualora avesse contratto matrimonio con la propria vittima. Fino agli anni sessanta, infatti, il fenomeno della violenza veniva collocato nella categoria della patologia: da una parte, gli uomini violenti erano visti come dei deviati, dall´altra la donna come corresponsabile della violenza e quindi in qualche modo colpevole. Solo con il movimento femminista viene proposta una nuova definizione di violenza, abbinandola al genere, legandola cioè al modo in cui si strutturano le relazioni tra uomini e donne. Con la nascita dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza, cambia anche la concezione della donna, che da "vittima" passa a "soggetto" credibile, forte, capace di fronteggiare la situazione per proteggere se stessa e i figli. Poiché le norme sono specchio dei processi sociali e culturali che sottostanno al fenomeno e al modo in cui viene considerato, in questo momento mi sembra utile analizzarle”. La consigliera Ciarletta si è soffermata soffermerà anche sulla normativa italiana in materia. In particolare, sulla legge n. 66 del 1996 sulla violenza sessuale, sulla direttiva Prodi-finocchiaro del 1997 basata sulla Piattaforma di Pechino, approvata dalla Iv° Conferenza mondiale sulle donne del 1995, sulla Legge n. 154 del 2001 che riguarda le misure contro la violenza nelle relazioni familiari. Stella Ciarletta ha fatto riferimento ai dati Istat: oltre quattordici milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica nella loro vita; oltre il 90% dei casi di violenza non è mai stato denunciato per arrivare alla conclusione che “la prima causa di morte delle donne dai 14 ai 44 anni è la violenza subita da un uomo”. E, secondo Stella Ciarletta “se la nostra società non riconosce la violenza sulla donna a meno che questa si manifesti nelle forme più estreme, ed anche in questi casi tende a “normalizzarla” più che a connotarla come violenza di genere, vi sono società in cui alcune forme di violenza sulle donne sono accettate come normali, in quanto è socialmente condivisa l’ideologia patriarcale, che vuole la donna subordinata all’uomo”. .  
   
 

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