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Notiziario Marketpress di
Lunedì 21 Aprile 2008 |
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A FEST DIBATTITO SU RIFORMA DELL´EDUCAZIONE
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Trieste, 21 aprile 2008 - Se l´Italia vuole entrare a pieno titolo nella società della conoscenza deve riformare profondamente la scuola e l´Università, secondo un indirizzo didattico che sappia coniugare alta formazione e sapere diffuso, teoria e pratica. Attorno a questi temi si sono confrontati il 18 aprile a Trieste due docenti universitari, Luigi Berlinguer e Silvano Tagliagambe, in una tavola rotonda intitolata "L´educazione nella società della conoscenza", organizzata nell´ambito di Fest, la Fiera dell´editoria scientifica promossa dall´Amministrazione regionale. Berlinguer, già ministro della Pubblica istruzione, è presidente del Gruppo di lavoro interministeriale per lo sviluppo della cultura scientifica; Tagliagambe, docente di Filosofia della scienza all´Università "La Sapienza" di Roma, ha recentemente pubblicato con l´editore Einaudi il volume "Saper fare la scuola: il triangolo che non c´è", dedicato proprio ai problemi della scuola. Per l´ex ministro, il nodo da sciogliere nel campo dell´educazione è mettere assieme qualità ed equità. Questi due aspetti, secondo Berlinguer, non sono in antitesi e devono anzi coincidere proprio per permettere a tutti gli studenti di rendere al meglio rispetto alle loro capacità. Solo così sarà possibile rispondere in modo adeguato alle sfide della società della conoscenza. Quanto alla diffusione del sapere scientifico, Berlinguer non si è dimostrato pessimista: accanto alla diffidenza di tante persone verso la scienza e la tecnica, di cui si tende a sottolineare solo gli aspetti negativi, c´è stata in questi ultimi anni una moltiplicazione di musei dedicati ad argomenti scientifici, che attirano il grande pubblico. C´è dunque una disponibilità potenziale, che va coltivata facendo appello alla curiosità, alla parte emozionale del cervello che è strettamente collegata a quella razionale. Il professor Tagliagambe si è invece soffermato sulle analisi comparate condotte dall´Unione europea per valutare i livelli di competenza degli studenti nei vari Paesi membri. Queste indagini hanno fornito negli ultimi anni risultati sconfortanti per l´Italia, pur con notevoli differenze fra le diverse aree geografiche, fra Nord e Sud. Non si tratta però di semplice ignoranza. La difficoltà principale degli studenti italiani è di passare dal "sapere" al "saper fare", difettano cioè di quella "capacità operativa" che permette di applicare le conoscenze alle soluzioni pratiche, ai problemi che si incontrano nella vita quotidiana. Ecco perché, secondo Tagliagambe, va profondamente riformata la didattica, in modo da educare a un continuo confronto e rimando fra teoria e pratica, fra modello e verifica sperimentale, fra progetto e sua realizzazione concreta. In fondo, ha concluso il professore, i più recenti studi sul cervello dimostrano che astrazione ed esperienza sono strettamente connessi nella mente umana. . |
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