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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Aprile 2008
 
   
  RICERCA: DA FEST APPELLO PER MOBILITÀ SCIENZIATI

 
   
  Trieste, 21 aprile 2008 - Parte da Fest, la Fiera dell´Editoria scientifica promossa dalla Regione e in corso di svolgimento a Trieste, un Appello alle istituzioni, e in primo luogo al Governo e al Parlamento, affinché sia realizzata in Italia un´effettiva libertà di circolazione internazionale di studenti e ricercatori, rendendo più semplici e più rapide le procedure burocratiche. L´appello, che potrà essere sottoscritto da tutti i visitatori, è stato proposto dal direttore di Fest Pietro Greco, alla tavola rotonda organizzata in occasione della "Giornata del ricercatore straniero in Italia". Nel dibattito, coordinato dal giornalista Rai Michele Mezza, sono interventi il rettore dell´Università di Trieste Francesco Peroni e il direttore della Sissa (Scuola superiore di studi avanzati) Stefano Fantoni. "È molto più facile per un ricercatore italiano andare all´estero, che per uno straniero venire in Italia", hanno concordato i partecipanti alla tavola rotonda, nonostante l´impegno delle Università e dei centri di ricerca per accoglierli, pur nelle ristrettezze finanziarie. Ciò deriva da procedure burocratiche lente e farraginose, che scontano anche la mancata applicazione di direttive dell´Unione europea. Tutti d´accordo sull´importanza, nell´epoca della globalizzazione, della mobilità dei cervelli, degli intellettuali e degli scienziati, per far circolare e progredire le idee ma anche per aprire sempre di più il Paese ai rapporti internazionali. Il rettore Peroni ha sottolineato anche la valenza economica della presenza di giovani ricercatori stranieri in Italia, spesso portatori talenti in discipline in cui siamo carenti. Essi costituiscono anche un investimento per approfondire le relazioni culturali ed economiche con Paesi in via di sviluppo e molto dinamici. Del resto, la competitività e il valore stesso di un territorio dipendono dalle cosiddette tre "T": tecnologia, tolleranza e talento. Un territorio capace di accogliere e di integrare talenti, è stato detto, può così fare la differenza. Molto stimolante, alla tavola rotonda, è stata la testimonianza di Emily Ngubia Kuria, giovane ricercatrice proveniente dal Kenya, che alla Sissa di Trieste si occupa di scienze cognitive. Secondo la giovane keniota, l´esperienza a Trieste è stata estremamente positiva, anche grazie alle presenza di un elevato numero di centri di ricerca e di laboratori, a una concentrazione di scienziati che permette di integrare e di condividere le conoscenze. Resta però il problema della scarsità di risorse, della rigidità e la lentezza dei meccanismi di ingresso nel mondo della ricerca. Del tutto frustrante è stata l´esperienza per ottenere il permesso di soggiorno, obbligatorio per chi proviene da Paesi al di fuori dell´Unione europea e indispensabile per poi muoversi all´estero. Emily Nubia Kuria, dopo un iter burocratico interminabile, è riuscita a ottenere il permesso di soggiorno con tale ritardo che il documento scadeva dopo soli cinque giorni, dovendo così ricominciare tutto da capo. "Ho dovuto rinunciare alla partecipazione ad alcuni importanti convegni internazionali - ha detto - e mi sono sentita prigioniera in Italia". I giovani ricercatori aspirano a lavorare in Italia anche per l´elevata qualità della vita, per il clima e la bellezza delle città e dei paesaggi. C´è però un limite, rilevato dalla ricercatrice del Kenya: la scarsa conoscenza dell´inglese da parte degli italiani, che impedisce agli ospiti di interagire in profondità con la comunità di accoglienza. .  
   
 

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