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Notiziario Marketpress di
Lunedì 21 Aprile 2008 |
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DIRITTI UMANI. LA REGIONE VENETO SI RIVOLGE AGLI STUDENTI PER TROVARE UN NUOVO LOGO
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Rovigo, 21 aprile 2008 - Nel 2009 la legge regionale sui diritti umani compie dieci anni. Per celebrare questo decennale la Regione ha indetto un concorso a premi riservato alle scuole superiori del Veneto per selezionare tra gli elaborati che gli studenti proporranno la nuova immagine che sarà poi utilizzata per tutte le iniziative regionali in materia di diritti umani. L’iniziativa è stata presentata il 18 aprile a Rovigo, nell’ambito della rassegna “Dire & Fare nel Nord Est”, dall’assessore regionale ai diritti umani e alle pari opportunità Isi Coppola e dalla dirigente dell’Ufficio scolastico regionale del Ministero dell’istruzione, Carmela Palumbo. Il concorso è suddiviso in tre categorie (grafica, fotografia e video) e mette in palio due premi da 3 mila euro ciascuno per ogni categoria, per un totale di 18 mila euro. I lavori dovranno essere presentati entro il 31 ottobre prossimo e la premiazione avverrà nel corso di un evento pubblico entro la fine di quest’anno. I progetti saranno valutati da un’apposita commissione composta da esperti di grafica, fotografia e video, da rappresentanti della Regione, dell’Ufficio scolastico e del Centro Interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova. L’assessore Coppola ha sottolineato l’intensa collaborazione con il mondo della scuola nel campo dei diritti umani. Il Veneto è stata la prima Regione a dotarsi di una legge specifica, grazie al sostrato culturale e alla tradizione su cui poggia. “Crediamo che i diritti umani – ha detto l’assessore – siano la chiave di lettura per affrontare temi delicati, come la violenza nella scuola, la violenza sulle donne, il dialogo interculturale. Ai nostri ragazzi servono gli strumenti per farlo nel modo giusto”. Da parte sua la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale ha sottolineato che la scuola può avere un ruolo fondamentale nel far comprendere ai ragazzi l’importanza del riconoscimento dei diritti della persona, a cominciare dal compagno di banco. La partecipazione delle scuole a questo concorso – ha aggiunto – avrà quindi soprattutto un valore educativo perché richiederà l’approfondimento di queste tematiche, sulle quali a dire il vero c’è una carenza nei percorsi di studio. Quella italiana e veneta in particolare – ha concluso Carmela Palumbo - è ormai una scuola di integrazione, visto l’elevato numero di studenti stranieri, ma non va dato per scontato che i diritti della persona siano ovunque e comunque acquisiti. . |
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