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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 23 Aprile 2008 |
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VERSO IL DISTRETTO DELLA BASILICATA NORD OCCIDENTALE
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Potenza 23 aprile 2008 - La Camera di Commercio di Potenza prosegue, su proposta delle Associazioni di categoria, nel percorso di costituzione del Distretto Basilicata Nord Occidentale. Ieri, nel corso di un incontro informativo, sono giunte le manifestazioni di interesse da parte della Provincia di Potenza – era presente l’assessore provinciale alle Attività Produttive, Antonio Vitucci –, del Comune capoluogo (rappresentato da un funzionario su delega del sindaco Santarsiero) e dai sindacati (presenti Antonio Pepe per la Cgil lucana e Carlo Quaratino per la Cisl). “Le adesioni delle istituzioni e delle parti sociali danno forza al progetto e ci spingono a proseguire nell’iter per il riconoscimento del distretto – ha dichiarato il presidente della Cdc potentina, Pasquale Lamorte -. Sarà altresì importante, nelle prossime settimane, incontrare gli operatori economici e coinvolgere le quattro Comunità Montane interessate (Alto Basento, della Camastra Alto Sauro, del Marmo Platano e del Melandro), individuando la tipologia di distretto da candidare alla Regione e predisponendo uno specifico studio di fattibilità atto a supportare l’istanza da un punto di vista scientifico. Tutto ciò ci consentirebbe, in ultimo, di creare un’interfaccia capace di agevolare l’interlocuzione tra i territori interessati e i responsabili dello sviluppo regionale, per meglio intercettare e mettere a sistema le opportunità derivanti dal Psr 2007-2013 e dagli altri programmi regionali e comunitari”. L’area del potenziale Distretto comprende 33 Comuni e la città di Potenza, per un totale di 164. 000 abitanti e oltre 16. 000 imprese – dislocate per lo più nei quattro insediamenti industriali di Tito Scalo, Baragiano, Balvano e Isca Pantanelle - di cui 4. 700 agricole. Forte, dunque, la caratterizzazione rurale, con una zootecnia che assicura una significativa produzione di latte e carne podolica. Da qui una seria riflessione sull’opportunità di adottare una strategia organizzativa che crei un collegamento molto stretto con la fase di trasformazione, ma anche di commercializzazione dei prodotti, alcuni dei quali già certificati (Lucanica di Picerno e Agnello delle Dolomiti Lucane). Al contempo, non si potranno trascurare i riflessi che il distretto porterebbe alle filiere silvo-forestale, ambientale, bio-agro-industriale e della ricettività. . |
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