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Notiziario Marketpress di
Lunedì 28 Aprile 2008 |
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FRATTURE VERTEBRALI DA TRAUMA: L’ALTERNATIVA A BISTURI E BUSTO E’ UN “PALLONCINO”
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Milano, 28 aprile 2008 - Grazie a un cemento biologico e rimodellabile,la Cifoplastica con Palloncino permette di tornare alla propria vita quotidiana in meno di 24 ore, determinando notevoli risparmi economico sociali. A volte basta una semplice distrazione e salire le scale, andare in bicicletta, attraversare la strada o praticare uno sport, specie se estremo, può diventare un evento traumatico che mette a rischio la solidità della nostra colonna vertebrale. Le conseguenze sono dolorose fratture vertebrali che costringono il paziente a un’immobilità forzata a letto, con ripercussioni sulla sua qualità di vita. Grazie alla tecnica innovativa della Cifoplastica con Palloncino, oggi molti pazienti possono tornare alla loro vita quotidiana in pochi giorni. Nella maggior parte dei casi, ovvero 9 volte su 10, le fratture vertebrali da trauma non presentano alcun deficit neurologico (cioè conseguenze per il midollo spinale). Si tratta infatti di fratture causate prevalentemente dallo schiacciamento del corpo vertebrale. Proprio queste fratture quando sono stabili, ovvero quando possono essere ridotte con delle manovre esterne, busti e corsetti, oggi possono essere trattate con la Cifoplastica con Palloncino che rappresenta l’alternativa ai vecchi trattamenti e a lunghe terapie farmacologiche. Si tratta di una tecnica chirurgica mininvasiva messa a punto per risolvere gli inconvenienti determinati da una frattura da compressione del corpo vertebrale come dolore intenso alla schiena e difficoltà motorie e posturali. L’intervento, della durata inferiore a un’ora, è eseguito in anestesia locale o generale, in base al quadro clinico del paziente. Proprio il palloncino, utilizzato per risollevare la vertebra fratturata, è la principale caratteristica di questa tecnica chirurgica: inserito per via percutanea, sotto continuo controllo fluoroscopico da parte dello specialista, il palloncino viene gonfiato in modo da riportare il corpo vertebrale collassato quanto più possibile vicino all’altezza originale. Solo quando la vertebra è stata sollevata al meglio, si procede con l’inserimento di uno speciale cemento osseo, biologico e rimodellabile dal corpo umano, recentemente messo a punto per i casi di frattura vertebrale di origine traumatica. Dopo l’intervento, il paziente rimane in osservazione per qualche ora, ma risolve immediatamente i suoi sintomi dolorosi. «La cifoplastica, nelle fratture traumatiche del rachide, ha indicazioni ben precise - spiega il Prof. Dr. Lanfranco Del Sasso, Presidente della S. I. O. T. Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia – La frattura deve essere stabile, quindi deve rispettare la parete posteriore della vertebra e l’arco posteriore vertebrale, non vi deve essere coinvolgimento del midollo e delle radici nervose e l’età del paziente non deve superare i 50/55 anni. Inoltre il paziente deve essere in buone condizioni generali e non avere patologie particolari tipo: diabete, malattie cardio-respiratorie». «In questo tipo di malati - continua il Professor Del Sasso - al posto di un trattamento conservativo molto lungo ed impegnativo per il paziente (riposo a letto per alcuni giorni, corsetti gessati o corsetti ortopedici per 2/4 mesi) la cifoplastica con palloncino è l’alternativa più opportuna». «Oggi esiste una numerosa casistica di fratture vertebrali da trauma, riscontrabile soprattutto tra i giovani - precisa il Professor Leo Massari, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Locomotore dell’Università di Ferrara e Direttore dell’U. O. Di Clinica Ortopedica e Traumatologica dell’Azienda Ospedaliera-universitaria di Ferrara. - In un soggetto giovane, però, il trattamento deve essere precoce, ovvero bisogna intervenire nei giorni immediatamente successivi alla frattura, poiché la formazione del callo osseo è molto rapida. E ciò per impedire che la vertebra si consolidi nella configurazione fratturata, dando origine a una deformità della colonna che il paziente si porta dietro per tutta la vita. Il nuovo cemento biologico, inoltre, permette finalmente di utilizzare al meglio la cifoplastica con palloncino anche in questo tipo di fratture». «Infatti – continua il Professor Massari – la tecnica mininvasiva della cifoplastica con palloncino si mostra la più indicata per il caso, vista l’efficacia e la velocità con cui lo risolve, poiché consente al paziente di rialzarsi dal letto in tempi brevi contrariamente a quanto avviene con i trattamenti conservativi che costringono il paziente all’immobilità forzata per settimane. Nel nostro ospedale abbiamo trattato col palloncino 10 pazienti con ottimi risultati». I vantaggi correlati a questa tecnica chirurgica sono molteplici e, nel caso dei crolli causati da trauma, diventano particolarmente evidenti per la rapidità con cui la cifoplastica con palloncino restituisce alla vita attiva il paziente trattato. Infatti, il ricorso a trattamenti conservativi (busto, corsetti) costringono il paziente, spesso giovane a stare per settimane o mesi, assente dal lavoro e impossibilitato a svolgere le sue normali attività. E questo a beneficio sia della persona, che vede ridotti i tempi di cura, di riabilitazione e di recupero, ma anche del Servizio Sanitario Nazionale, che vede ridotti i costi di ospedalizzazione. . |
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